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Report da Amman #42





Report n. 42



PERICOLOSE ACQUE DI SCARICO MINACCIOSE PER LA SALUTE E MEZZI DI SUSSISTENZA



14 Maggio 2003



Ali Sakran stava cercando di trovare un posto per la sua sedia, lontano 
dall’acqua contaminata che gocciolava dinanzi l’entrata della sua casa. Sua 
moglie teneva in braccio sua figlia che sembrava malata, a causa 
dell’acqua, come molti altri bambini nel vicinato.

  “Quest’acqua ci fa ammalare, è infetta la nostra acqua potabile, l’acqua 
per lavarci, è più importante della nostra salute”, dice la moglie. “I 
bambini non possono andare fuori a giocare perché gli insetti che infestano 
le vicine acque di scarico, procurano loro eruzioni cutanee e malattie 
della pelle " Inoltre, non vi è la raccolta dei rifiuti, perché usano carri 
che non possono andare con facilità attraverso quest’acqua sporca e 
disgustosa”.

Il portavoce dell’UNICEF G. Keele, dichiara che il problema del trattamento 
idrico è d’enorme preoccupazione. E’ da ricordare che il paese ha subito 
tre guerre in tredici anni e molte infrastrutture sanitarie sono 
completamente decadenti.

Un esempio, afferma Keele, è il piano d’approviggionamento idrico d’Al- 
Widha a Baghdad che dovrebbe essere completamente riparato poiché è stato 
gravemente danneggiato. Il costo di riparazione si aggira intorno ai 
150,000 dollari USA.

La storia è la stessa in altre parti della Baghdad vecchia, come in 
Al-Hurriyah, dove il liquido putrido delle acque di scarico invade le 
strade ed in alcuni casi le case, rendendo la vita intollerabile. Molti di 
questi distretti hanno un sistema di scarico antiquato, prima della guerra 
ogni settimana arrivava il servizio municipale per sturare i tubi.

Ma, questo sistema, è stato interrotto.  Un cittadino, Samir Hanid, 
dichiara: “Io non ho mai lavorato per il governo, però ho solo usato lo 
stesso tipo di materiale e prendo dai 1500 ai 2000 dinari per liberare i 
tubi di scarico da ogni appartamento, ma dopo un po’ siamo di nuovo punto 
ed a capo”. Le persone sanno che è una situazione temporanea, ma non vi è 
nessuno che nel frattempo può risolvere questa situazione”.

Ahmad Ali, che lavora in un panificio in una delle strade più malandate ed 
infette, dichiara: “Le persone non vengono a comprare ed il pane è 
rovinato. Loro (i clienti) non passano facilmente da qui ed hanno anche 
paura che il pane possa essere inquinato. Molti altri venditori nella 
strada sono danneggiati dalle acque di scarico, specialmente quelli che 
vendono cibo, acqua e ghiaccio, come non vi sono equipaggiamenti 
refrigeranti per la conservazione del cibo”.

L’UNICEF, ha riportato che a Baghdad l’importante approvvigionamento idrico 
d’al-Rustumiya, fu riparato poi distrutto durante i bombardamenti ed in 
seguito riparato nuovamente, ora è stato saccheggiato da bande armate.

I lavori di riparazione vanno eseguiti subito, prima che si distrugge 
quello che rimane, dichiarar Keele criticando il sistema attuale che non 
aiuta le organizzazioni umanitarie nella riparazione delle infrastrutture 
sanitarie.

“Se non vi è sicurezza tutto andrà perso e ciò comporterà una grande spesa 
economica e perdita di tempo”

Keele dichiara: “Prima della guerra, 500,000 metri cubi d’acqua fresca 
erano pompate direttamente dalla sorgente ogni giorno in Iraq, inclusi i 
300.000 metri cubi nei dintorni di Bagdad”.







[Nota: Rosarita Catani e' una reporter indipendente che invia i suoi 
resoconti da Amman, Giordania, raccontando da un punto di osservazione 
privilegiato cosa accade in Iraq e in medio oriente. I suoi report - 
pubblicati regolarmente sul sito www.peacelink.it -  sono utilizzabili 
liberamente previa citazione della fonte e dell'autrice].