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Report da Amman #38
REPORT N. 38
29 MORTI IN ARABIA SAUDITA
RIYADH, 13 maggio 2003 Ventinove persone sono morte, inclusi nove
kamikaze e sette americani, 194 I feriti a seguito dell’attacco suicida a
Riyadh, per la quale Al Qaeda si è addossata la responsabilità.
Sono morti nell’attacco, sette sauditi, sette americani, due bambini
giordani, due filippini, un libanese ed uno svizzero, oltre ai nove kamikaze.
Dieci persone sono morte nella prima esplosione durante la notte ad Al
Hamra, due ad Al Jadawel ed otto al Vinnell.
I corpi frantumati di quattro uomini kamikaze, sono stati trovati
all’interno della macchina sulla scena dell’attacco, afferma un residente.
L’Ambasciata USA riporta che sono stati feriti 44 americani.
L’ambasciatore, dichiara che le ferite sono varie ed alcune molto critiche,
altri sono stati feriti dal volo di vetri in frantumi. Le forze di
sicurezza saudita dichiarano di aver preso le appropriate misure per
proteggere tutti gli altri luoghi nei quali risiedono civili americani.
Sono stati feriti nell’attacco anche un piccolo gruppo d’inglesi. Tre
tedeschi sono in terapia intensive, tre giapponesi e tre italiani sono
feriti e non sono in gravi condizioni.
Le esplosioni arrivano il giorno dopo che il governo di Riyadh annuncia di
aver individuato una cellula Al Qaeda
Il gruppo d’Al Qaeda ha pianificato questa operazione nel Golfo per
parecchio tempo dove ha portato un largo numero d’armi ed esplosivi, lo
afferma, Abu Mohammed al Ablaj uno dei maggiori operatori d’Al Qaeda, in
una e-mail scritta ad Al Majallah il quale è a Londra.
“L’esecuzione di questo piano non era ostacolata dai recenti annunci
dell’autorità saudite del sequestro di larghi quantitative d’armi ed
esplosivi nel Regno e l’arresto di 19 persone”, afferma Ablaj alias mullah
Seif Eddin.
Lui si descrive come il “coordinatore del centro d’addestramento dei
Mujahedin di Al Qaeda”.
“Tra le priorità delle nuove strategie d’Al Qaeda, accanto a quella di
colpire il cuore degli Stati Uniti, vi sono operazioni nei paesi del Golfo
e paesi alleati dell’America, in particolare l’Egitto e la Giordania”,
dichiara Ablaj.
Bin Laden ha dato istruzioni di condurre una guerriglia a lungo termine nel
Golfo simile alle campagne in Afghanistan e Cecenia.
“Queste operazioni hanno come obiettivo basi aeree, navali, campi militari
su tutta la penisola arabica e nel Golfo.”
I Mujahedin hanno la lista dei membri dei servizi di sicurezza, dichiara
Ablaj, affermando che gruppi di kamikaze sono pronti per colpire.
(fine.)
[Nota: Rosarita Catani e' una reporter indipendente che invia i suoi
resoconti da Amman, Giordania, raccontando da un punto di osservazione
privilegiato cosa accade in Iraq e in medio oriente. I suoi report -
pubblicati regolarmente sul sito www.peacelink.it - sono utilizzabili
liberamente previa citazione della fonte e dell'autrice].