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Report from Amman



di Rosarita Catani
da Shafa Badran
(Amman)
Giordania

- Baghdad ­ Hotel Palestine.

Violenti scontri questa mattina intorno all’Hotel Palestine. I soldati 
americani sentono sparare dei colpi provenienti dall’Albergo. Colpi 
d’artiglieria pesante colpiscono l’Hotel Palestine ed i soldati fanno 
irruzione all’interno. Prendono tre uomini.

Legano le loro mani dietro la schiena. Li fanno inginocchiare e posare la 
testa per terra. Uno di loro è stato picchiato violentemente dai soldati 
americani. Una larga macchia di sangue sul pavimento dove è appoggiata la 
sua testa. Gli uomini dichiarano che non sono stati loro a sparare. 
“Lavoriamo qui” dice uno di loro. “In nome di Dio siamo solo dei 
lavoratori”. “Non sappiamo chi sia stato a sparare, lasciateci andare. 
L'uomo implora, ma non trova alcuna pietà.!

Gli uomini non hanno armi con loro. I soldati americani non hanno trovato 
nessun’arma. L’uomo ferito alla testa si accascia al suolo. La macchia di 
sangue sul pavimento diventa sempre più grande. I soldati incuranti 
dell’agonia dell’uomo continuano a fare le loro domande……….

Le immagini si spostano all’esterno dell’Hotel, ormai è mattina. I soldati 
hanno recintato questa parte con del filo spinato. Vedo una lunga fila di 
gente. Non capisco cosa succede! Un camioncino della televisione è 
posteggiato proprio fuori l’Hotel.

Ecco, il perché di tutto questo movimento. I giornalisti hanno messo a 
disposizione di queste persone il loro telefono in modo da poter comunicare 
con i propri parenti. Una donna piange e dice”Mia sorella mi credeva morta. 
Solo adesso e grazie a queste persone ho potuto comunicare con lei.”. Gli 
altri aspettano diligentemente il loro turno per far sapere ai propri cari 
lontani che sono ancora vivi.

Le persone cercano di riprendere la loro attività quotidiana. Trovare del 
cibo ad esempio. Dinanzi ad un negozio una signora dice: “In tutta Baghdad 
vi è un solo forno. Un solo forno aperto. Vi sono persone che percorrono 
chilometri per avere un po’ di pane. Non basta. Non abbiamo ancora la luce. 
Non abbiamo acqua”.

Un negoziante dichiara: “Ho della merce giacente in magazzino ma ho paura 
di aprire il negozio. Ho paura di quelle persone che vengono con i soldati 
americani e si portano via tutto. “

Fanno paura i soldati americani. Fanno paura alla povera gente. I 
giornalisti hanno anch'essi paura.

Oggi è stata attaccata la sede dell’agenzia di stampa iraniana.

I soldati sono entrati all’interno dell’agenzia. Hanno picchiato 
barbaramente i giornalisti ed hanno distrutto tutto il materiale raccolto.

La guerra americana è anche questa!

(fine,)