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Missione Oggi: Le mie domande a George Bush



L'OPINIONE


LE MIE DOMANDE
A GEORGE BUSH
DUSTIN HOFFMAN

Quest'intervento di Dustin Hoffman, in occasione della manifestazione
"Cinema per la pace", a Berlino, è apparso su Der Tagesspiegel Berlin del
12 febbraio.


 Vorrei cominciare col dire che non sono antiamericano, ma che mi oppongo
alla politica dell'attuale governo. Credo che, a partire dall'11 settembre,
ci sia stata purtroppo una manipolazione da parte dei media che nel mio
paese appartengono alle grandi imprese, e da parte del governo. Questo
strumentalizza le sofferenze dell'11 settembre per scopi politici.
Mi trovo in una situazione delicata perché sono un attore e so meno delle
cose che vorrei sapere. Vengo dagli anni 60, l'ultima guerra che ho vissuto
da adulto è stata quella del Vietnam e ciò che dirò ora, è - spero - non
solamente un'opinione, ma lascerò parlare i fatti.
La guerra del Vietnam è cominciata con una bugia: il pretesto è stato il
presunto attacco dei nordvietnamiti ad una delle sue navi da guerra
attraccate nella baia del Tonkin. Ma quest'attacco non c'è mai stato, era
una menzogna, un prodotto della propaganda per iniziare quest'orribile
guerra. È possibile che la storia si ripeta.
Vorrei anche nuovamente porre delle domande al mio governo da americano che
non è antiamericano. Pongo domande alle quali - se non erro - non è ancora
stato risposto, malgrado siano state poste molte volte. Se non c'è una
minaccia diretta, perché invadiamo questo paese? La Corea del Nord, il cui
presidente annuncia che ci ridurrà in cenere se attaccheremo le sue
installazioni nucleari, rappresenta una minaccia diretta. Ciononostante, il
mio governo preferisce negoziare con loro. Questa minaccia è ben più
importante di quella che arriva dall'Iraq, di cui diciamo che possederà
armi atomiche solo fra 2 o 3 anni.
Chiedo al mio governo di informare il mio paese sulla nostra politica
estera, della quale sappiamo probabilmente troppo poco.
Chiedo al mio governo, riguardo a Saddam che chiama il Grande Male, cosa
ch'egli senz'altro è: perché abbiamo dato cinque milioni di dollari a
quest'uomo quando ci era utile, ovvero durante il conflitto con l'Iran, e
lo stesso anno, quando ha dato l'ordine di uccidere 100mila curdi con gas
tossici? E perché abbiamo portato questa somma ad un miliardo l'anno dopo?
A fronte di questi fatti, voglio sapere perché Saddam non era il Grande
Male agli occhi del governo americano di allora?
Pongo al governo del mio paese la domanda seguente: se attacchiamo e, come
ho letto, rovesceremo oltre 136 tonnellate di bombe in 43 minuti sulla
popolazione civile, quanto tempo resteremo là? Non ci sono risposte a
questa domanda. Ci resteremo degli anni, in un momento in cui la nostra
economia non va particolarmente bene? Investiremo dei soldi nella
ricostruzione del paese? Piazzeremo un nostro uomo al vertice? Non abbiamo
una buona fama per quanto riguarda alcuni leader che abbiamo imposto in
passato. Questo vale per Pinochet in Cile, che ha ucciso migliaia e
migliaia di persone in un decennio. Voi conoscete gli altri. Oggi, ho
visitato il museo ebraico.

DUSTIN HOFFMAN
© Der Tagesspiegel Berlin 
 DIDASCALIA DELLA FOTO

FOTO N° 1: senza dida

Credit: MO


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