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Report 52 dall'Iraq
I numeri della guerra non hanno nulla a che vedere con la guerra dei numeri.
I numeri della guerra hanno un nome e un volto, i numeri della guerra fanno
impressione perché hanno il peso della verità, perché dietro i numeri della
guerra si nasconde la sofferenza di uomini e donne, bambini e vecchi. I
numeri della guerra portano in primo piano, ci sbattono in faccia senza
mediazioni, la guerra stessa.
Le informazioni che riporto mi giungono via mail da un familiare di una
report presente a Baghdad e che non sono riuscito a contattare per
telefono. Sembra essere una di quelle giornate difficilissime per i
collegamenti telefonici. Ieri, dopo un incontro con due medici iracheni,
avvenuto in luogo sicuro (né in ospedale, né in un albergo) è riuscita a
spedire dallo stesso luogo dove si trovavano una serie di mail ai
familiari. Una di queste contiene le notizie che pubblico.
Mi arrivano i dati elaborati, che sarebbe a dire semplicemente sommati gli
uni agli altri, e dicono che:
5 milioni di persone sono assediate a Baghdad senza luce, senza acqua e
senza medicinali.
2 milioni di civili non hanno più di che alimentarsi.
400.000 di questi sono bambini, ormai malnutriti e sottoalimentati dal
giorno dell’inizio della guerra.
100.000 soffrono di diarrea, tifo e malattie respiratorie senza che sia
possibile intervenire per l’assoluta mancanza di medicinali ed attrezzature
sanitarie.
5.000 persone sono ricoverate negli ospedali ancora praticabili della
città. Contro una disponibilità accertata e verificata di 500 posti letto.
La stragrande maggioranza di costoro sono in gravi condizioni per fratture,
arti amputati e ferite ormai degenerate in pericolose infezioni.
1.0 1.000 le vittime nella sola Baghdad. 500 quelle ufficiali perché
decedute negli ospedali o alla presenza di testimoni o di medici.
2.000 i feriti negli ultimi tre giorni che non potranno avere alcuna
assistenza medica tanto perché gli ospedali sono pieni, quanto per la
mancanza di ogni genere di terapie.
Prime notizie non censurate arrivate ieri sera a Baghdad sottolineano come
in altre aree dell’Iraq la situazione sia altrettanto drammatica.
Bassora:
1,3 milioni di persone sono prive da oltre una settimana di luce ed acqua.
Il 70% degli abitanti è costretto a servirsi dell’acqua del fiume per bere,
lavarsi e cucinare. Tutte le cventrali elettriche della città sono state
bombardate e distrutte. L’energia elettrica assicurava il pompaggio
dell’acqua. I generatori di emergenza sono entrati subito in funzione, ma
sono stati colpiti anch’essi.
100.000 bambini di Bassora si trovano nelle stesse drammatiche condizioni
dei loro coetanei della capitale.
Erbil:
Gli intensi bombardamenti e la distruzione della città provocata
dall’intervento degli anglo-americani hanno costretto la popolazione a
rifugiarsi sulle vicine montagne. Senza cibo, coperte o generi di conforto,
sotto temperature rigidissime.
Umm Qasr:
La città è stata pesantemente bombardata. Centinaia le vittime.
Fuori dal porto una nave che trasporta oltre 1 milioni di acqua potabile e
medicinali essenziali non viene fatta attraccare dalle forze inglesi e
americane per “paura che bordo si trovino terroristi”.
Mi riferiscono che sempre da stanotte sono state chiuse, nei due sensi, le
frontiere con Siria, Giordania, Turchia ed Iran, dove si sono schierate
truppe di terra americane che impediscono persino ai profughi in fuga dalla
guerra di raggiungere i campi allestiti in fretta dall’ Acnur. Come avviene
per il campo perfettamente allestito ad El Hol, subito dietro la frontiera
con la Siria, che la popolazione irachena in fuga non può raggiungere.
Sempre gli anglo-americani hanno fatto sapere ai giornalisti dei grandi
network televisivi presenti in gran numero ancora all’hotel “Palestine” di
non muoversi dall’albergo per nessuna ragione.
Cirola tra i giornalisti “ufficiali” una lista di “criminali di guerra”
iracheni (stampata su volantini scritti in inglese ed in arabo) che
comprende, oltre Saddam Hussein:
Uday Hussein Primogenito di Saddam
Qusay Hussein Secondogenito
Ali Hassan Generale della Guardia Repubblicana
Terek Aziz Vice Primo ministro
(nella lista è presente con il suo vero nome: Mikhail Yuhanna)
Izzat Ibrahim al-Douri Vice presidente Partito Baas
Hani al-Latif Tulfah Ministro degli Interni
Aziz Salih Numan Segretario nazionale del Partito Baas
Abed Hammoud al-Tikriti (indicato come assistente di Saddam)
Taha Yassim Ramadam Vice Presidente dell’Iraq
Questo è quanto mi è dato di sapere ad ora.
Continuerò come sempre a restare attaccato al telefono, ed in attesa dei
report di Rosarita Catani da Amman.
A dopo
r.
(fine.)
[NOTA: L'archivio di questi report e' disponibile su
http://italy.indymedia.org/news/2003/03/222502.php
Queste corrispondenze sono inserite da *Robdinz* che e' in contatto
dall'Italia , attraverso le linee telefoniche internazionali, con varie
persone che sono a Baghdad e che fanno riferimento per i contatti ai
telefoni di due alberghi della capitale, dove è ospitata la stampa
internazionale. Si tratta di operatori dell'informazione indipendente,
free-lance, 6 o 7 human shields, e qualche cittadino di Baghdad che lavora
con loro. *Robdinz* non è a Baghdad ma funziona come una sorta di "ponte"
per far arrivare notizie ed informazioni in tempo reale raccolte con grande
onestà intellettuale e capacità professionale nella attuale realtà
(drammatica) della città.]