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diario da Baghdad di Simona Torretta e Marinella Correggia



Simona Torretta e Marinella Correggia, volontarie dell'ong italiana "Un 
Ponte per Baghdad" (http://www.unponteper.it/), con responsabilità di 
coordinare gli interventi d'emergenza in Iraq per conto l'associazione, si 
trovano a Baghdad, dove sono arrivate due giorni dopo lo scoppio della 
guerra (http://www.unponteper.it/nontagliolacorda/240303.htm). Qui cercano 
di aiutare la popolazione civile coordinando e seguendo i diversi progetti 
per la potabilizzazione dell'acqua e l'assistenza sanitaria che "Un ponte 
per Baghdad" ha avviato nel Paese da una decina d'anni.
Questo è il loro diario di oggi.


Domenica 6 aprile 2003

Ali Ismail ha 13 anni ed è ricoverato allospedale dallaltro ieri, quando la 
sua casa nel quartiere di Asvasarlia, alla periferia della città, è stata 
colpita da un missile. Lesplosione ha sterminato la sua famiglia. Dodici 
persone in tutto. Il dottor Osama Sales ci fa vedere al computer le foto 
digitali prese sul luogo. Macerie, corpi anneriti, a pezzi.

Anche la madre di Ali è morta, e con lei il bambino che avrebbe dovuto dare 
alla luce fra pochi mesi. Ali Ismail è rimasto solo al mondo. Ma non si sa 
ancora se ce la farà: il suo corpo è piagato dalle ustioni e ha anche delle 
lesioni interne. E' cosciente, ma non abbiamo avuto il coraggio di andare a 
vederlo. Lui non sa ancora di avere perso i genitori e i fratelli. Abbiamo 
guardato le sue foto al computer, subito dopo quelle dei suoi famigliari morti.

Ali non ha più le braccia, non è stato possibile salvarle, hanno dovuto 
amputarle. Se mai sopravviverà, si ritroverà solo e senza mani. Però, dice 
il chirurgo che lo ha operato, gli è rimasta una zia. "Sarà lei ad 
accudirlo, se si salva". Speriamo.

I medici dellospedale assicurano che per il momento non mancano né il 
personale né le apparecchiature e che sono in grado di far fronte 
all'emergenza. Certo, ammettono, se la guerra andrà avanti a lungo, le 
difficoltà saranno inevitabili. Ma pensarci, adesso, non serve a nulla. 
Quello che serve ora , proseguono, è che si faccia il possibile per fermare 
questa guerra.

Altri diari sono qui:

http://www.lastampa.it/Speciali/guerra/news/ngblogbaghdad.asp