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AMNESTY: Gli USA devono investigare sulle uccisioni di civili
- Subject: AMNESTY: Gli USA devono investigare sulle uccisioni di civili
- From: "Ufficio Stampa Amnesty " <press@amnesty.it> (by way of Carlo Gubitosa <c.gubitosa@peacelink.it>)
- Date: Wed, 02 Apr 2003 22:39:29 +0100
COMUNICATO
STAMPA
CS47-2003
GUERRA IN IRAQ: GLI USA DEVONO INVESTIGARE SULLE UCCISIONI DI CIVILI
Amnesty International ha espresso la propria preoccupazione per il
crescente numero di episodi che, nel corso della guerra in Iraq, stanno
causando la morte di civili.
"Le autorita' statunitensi devono avviare un'indagine indipendente ed
esauriente sull'attacco del 31 marzo nei confronti di un veicolo civile che
ha causato la morte di sette fra donne e bambini", ha dichiarato
l'organizzazione per i diritti umani.
"Chiunque sia sospettato di aver compiuto uccisioni illegali di civili deve
essere consegnato alla giustizia", ha sottolineato Amnesty International,
ribadendo che le forze statunitensi e britanniche devono assumere tutti i
provvedimenti necessari a proteggere i civili, indipendentemente dalle
violazioni commesse dagli iracheni.
"Il dovere di proteggere I propri soldati non puo' giustificare alcuna
violazione del diritto internazionale umanitario. I comandi militari devono
adottare misure che tutelino le vite dei civili e di altri non combattenti
e assicurare che episodi come questo non si ripetano mai piu'".
Secondo il Washington Post, il 31 marzo soldati della III divisione della
Fanteria statunitense hanno aperto il fuoco su un veicolo non identificato
che si stava avvicinando a un posto di blocco nei pressi di al-Najaf.
Il quotidiano ha riferito che un comandante ha dapprima ordinato ai soldati
di esplodere dei colpi di avvertimento; quando il veicolo si e'
ulteriormente avvicinato al posto di blocco, egli ha ordinato ai soldati di
fermarlo. Non e' chiaro se i soldati abbiano esploso uno o piu' colpi di
avvertimento prima di uccidere a colpi di artiglieria sette dei 15
passeggeri.
Il dipartimento della Difesa statunitense ha affermato che i colpi sono
stati esplosi dopo che l'autista del veicolo aveva ignorato grida e colpi
di avvertimento. Questa ricostruzione appare diversa da quella riportata
dal Washington Post.
FINE DEL
COMUNICATO Roma,
2 aprile 2003
Per ulteriori informazioni, approfondimenti ed interviste:
Amnesty International - Ufficio stampa
Tel. 06 44.90.224, cell. 348-6974361, e-mail: press@amnesty.it
www.amnesty.it/crisi/iraq