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comunicato stampa
in allegato il comunicato stampa della campagna "fuori l'italia
dalla guerra": dichiarazione di Alex Zanotelli, Gino Strada,
Luigi Ciotti, Flavio Lotti a seguito del voto parlamentare.
cordiali saluti
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Maso Notarianni
Emergency Life Support for Civilian War Victims
Via Orefici 2
20123 Milano
Tel +39 02 863161
Fax +39 02 86316338
Web: www.emergency.it
mailto:maso@emergency.it
Istruitevi perché avremo bisogno di tutta la vostra intelligenza.
Agitatevi perché avremo bisogno di tutto il vostro entusiasmo.
Organizzatevi perché avremo bisogno di tutta la vostra forza.
A.G.
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Milano, 19 marzo 2003
Luigi Ciotti, Flavio Lotti, Gino Strada, Tiziano Terzani e Alex Zanotelli,
a nome della campagna "Fuori l’Italia dalla guerra" hanno dichiarato, dopo
il voto del Parlamento:
"Il governo italiano ha scelto di partecipare in ubbidiente sottomissione,
nelle forme che gli sono state richieste, alla guerra contro l’Iraq. Guerra
che significhera' l’assassinio di popolazioni innocenti, alle quali viene
imputato a colpa l’essere da decenni vittime del loro stesso governo.
Il governo italiano ha deciso di partecipare, adducendo inconsistenti,
pretestuose motivazioni, alla distruzione del diritto internazionale e
all’attacco contro l’Organizzazione delle Nazioni Unite.
La scelta del governo italiano ha calpestato la legalita' costituzionale,
violando l’esplicito, vincolante dettato dell’articolo 11.
Un movimento per la pace, di consistenza, estensione e intensita' non mai
viste, e' stato percepito dal governo italiano come un fastidioso ingombro,
da ignorare o neutralizzare attraverso mediocri reticenze e volgari
doppiezze, che si sono dissolte al momento della "chiamata alle armi".
Il governo italiano ha manifestato comportamenti ed espressioni di
offensivo disprezzo anche nei confronti della massima autorita' cattolica,
relegando le invocazioni alla pace di papa Wojtyla a espressioni desunte da
un repertorio "di ruolo".
Secondo il governo italiano Giovanni Paolo II "dice cio' che un papa deve
dire". Ma cio' che un papa dice - secondo il governo italiano - e'
irrilevante, estraneo al significato e ai problemi della convivenza umana e
della storia.
Il movimento per la pace ignora, per sua natura, i concetti di vittoria e
di sconfitta come affermazione di una parte su un’altra, e rifiuta la
cultura del "nemico".
L’affermazione della violenza, della prepotenza e dell’illegalita' non e'
la sconfitta di un movimento, ma la distruzione di valori universali.
La contestazione alla guerra deve proseguire e intensificarsi.
In questo rifiuto prosegue e si intensifica l’affermazione di quei valori
di legalita', di giustizia e di umanita'".
La campagna "Fuori l’Italia dalla Guerra" (promossa da Emergency, Libera,
Rete Lilliput, Tavola della Pace), tra le altre iniziative, ha organizzato
una raccolta di firme on line che ha raccolto oltre 480 mila adesioni e la
mobilitazione del 10 dicembre scorso cui parteciparono centinaia di
migliaia di cittadini italiani nelle quasi trecento fiaccolate organizzate
contemporaneamente in altrettante citta' italiane.