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[MEDIA] Caro Mieli, fai di una rete Rai la CNN italiana



Fonte: http://www.ilbarbieredellasera.com/article.php?sid=6667

10.03.2003
Caro Mieli, fai di una rete Rai la CNN italiana
di <user.htm>GiFa

Suggerimento al nuovo cda in vista della guerra

Mercoledì 12 settembre 2001 i giornali dedicavano pagine e pagine 
allattentato che aveva sconvolto New York. Trovava però spazio, nella 
sezione economia, anche la notizia del fallimento del progetto La7, che 
avrebbe dovuto portare alla creazione del famigerato terzo polotelevisivo. 
Lorenzo Pelliccioli si dimetteva e con lui abbandonava anche Fabio Fazio, 
mentre il duo Tronchetti-Bondi decideva di trasformare lex Tmc da tv 
generalistain rete all news.

A più di un anno di distanza La7 ha dilatato gli spazi dedicati 
allinformazione, manda in onda il tg più attento alle opinioni ma è ancora 
in mezzo al guado: frivolezze, telefilm e cinema, seppur di qualità, 
occupano ancora i suoi palinsesti e non è dato sapere se e quando il 
processo di trasformazione sarà ultimato.

Alla vigilia di una probabile guerra, conseguenza di quello che accadde 
proprio in quel settembre, la Rai ha finalmente un nuovo cda, il cui 
presidente sarà Paolo Mieli. Per lui molti hanno usato la definizione di 
spirito critico, volendone sottolineare lindiscussa onestà intellettuale e 
lindisponibilità a sottomettersi alle logiche di schieramento.

Mieli, oltre che un grande storico, viene dalla carta stampata, ha diretto 
il Corsera e la Stampa ed esperienze simili hanno Marcello Veneziani 
(scrive su Giornale e Messaggero), il sociologo Francesco Alberoni 
(Corriere della Sera) e Giorgio Rumi, corsivista dellOsservatore romano. Cè 
da sperare che abbiano particolarmente a cuore il tema, cruciale, 
dellinformazione.

Se guerra sarà assisteremo inevitabilmente al rivoluzionamento di programmi 
e palinsesti, ci aspettano ore e ore di collegamenti con Bagdad, 
Washington, le capitali arabe ed europee. Ci sarà un diluvio di immagini, 
notizie e commenti che finiranno col saturare lo spazio televisivo. Anche 
le partite di calcio avranno difficoltà ad essere trasmesse, per non 
parlare dei programmi dintrattenimento.

Perché non pensare allora a fare di una delle reti Rai, non importa quale, 
una sorta di CNN italiana, costantemente sintonizzatasugli scenari bellici? 
Concentrare gli sforzi e i mezzi assicurerebbe una copertura migliore, 
permettendo ai telespettatori di avere 24 ore su 24 la possibilità di 
essere tempestivamente informati. Non solo, gli altri programmi 
troverebbero adeguato spazio sulle altre due reti, senza il rischio di 
stravolgimenti legati allattualità contingente, consentendo una migliore 
libertà di scelta.

Ma anche se la guerra, comè auspicabile, non scoppiasse, lidea di una rete 
all newsin chiaro è comunque un progetto che varrebbe la pena approfondire. 
Alcuni anni fa ci pensò il presidente della RCS Cesare Romiti che intendeva 
sfruttare le sinergie tra il suo gruppo editoriale e Mediaset, ma il 
progetto saltò perché economicamente non stava in piedi.

Oggi cè un cda di intellettuali, la cui nomina ha trovato daccordo 
maggioranza e opposizione. Ha quindi tutta lautorità e la competenza 
necessarie per rinnovare la Rai e i suoi programmi. Perché non partire 
proprio dalla creazione di una CNN italiana?

GiFa