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Gli altri Saddam: Kim Jong II, Corea del Nord



Da Federico Angela riceviamo e volentieri pubblichiamo questa scheda sulla 
Corea.

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Corea del Nord,

il paese più povero e militarizzato del nord-est asiatico. Kim Jong II, 
arrivato al potere in quanto figlio del  “grande” Kim II Sung, è un despota 
stalinista del peggior tipo, alla testa di un regime criminale basato sul 
nepotismo, il privilegio di pochi e il terrore di molti.

Mentre l’élite nordcoreana mangia tartine al caviale e un enorme esercito 
di un milione tira avanti soddisfatto e nutrito abbondantemente, 22 milioni 
di persone vivono nella carestia, nella paura e nella fame.

I confini  del paese  sono chiusi sia in entrata sia in uscita, 
nessun  giornalista occidentale è autorizzato a raccontare quel che succede 
oltre la cortina nera e ogni anno centinaia di profughi disperati 
attraversano le acque gelide del fiume Yalu in cerca di asilo politico in 
Cina (spesso senza ottenerlo).

Un governo del genere è politicamente incontrollabile e militarmente 
imprevedibile, e permettere che si trasformi  in potenza nucleare significa 
mettere in pericolo il mondo intero.

La carestia cronica è l’altra faccia della potenza nucleare. Mentre la 
grande fame minaccia l’esistenza di milioni di bambini, l’ultimo tiranno 
stalinista Kim Jong II rimette in attività  i reattori nucleari di 
Yongbyon, annunciando la costruzione di altri missili balistici e cacciando 
via gli ispettori dell’ONU e ritira il suo paese dal Trattato di non 
proliferazione e fa dire al suo rappresentante all’ONU che qualsiasi 
sanzione verrà considerata come un atto di guerra e che, infine, se le cose 
non andranno come Pyongyang desidera che vadano, si arriverà alla terza 
guerra mondiale.

Questo è un capitolo ancora da scrivere e da inserire nel famoso Libro nero 
del comunismo che, più passa il tempo, tanto più si rileva inadeguato per 
difetto non solo rispetto alla massa di dati e notizie tracimanti dagli 
archivi ex sovietici, ma anche dalle realtà comuniste tuttora operanti dai 
Carabi al Pacifico.

Federico Angela - <federicoangela@libero.it>