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ENTRO IL 10 GENNAIO FERMA L'ATTACCO DEI GATS



ATTAC Italia  [%]  www.attac.it
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Info media: claudio jampaglia
comunicazione@attac.org
++39 348 89 58 602
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ENTRO IL 10 GENNAIO
FERMA L'ATTACCO DEI GATS
http://www.attac.org/italia/privatizzazioni/rispostagats.htm
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L'accordo generale sul commercio dei servizi (Gats), interno al percorso
dell'Organizzazione mondiale del commercio (Wto) sta approdando alla sua
fase più delicata.
I paesi (compresi Unione europea e Italia) devono entro marzo 2003
dichiarare quali servizi (dalle telecomunicazioni, all'energia,
all'istruzione, alla sanità, ecc.) accettano di liberalizzare completamente
secondo le regole Wto. Un passo storico e determinante nel processo di
liberalizzazione dei mercati che diventano ancor più i soli regolatori di
servizi e beni di interesse sociale e comune.

In questa fase la Commissione europea, fa finta di "consultare" la società
civile informandola e chiedendo di esprimere un parere con un formulario su
internet.

Ovviamente voi di tutta questa storia non ne sapete nulla. Come tutti i/le
cittadini/e d'Europa.

Noi vi chiediamo di scrivere una letterina di "sconfessione e denuncia" di
questa pratica (qua sotto testo e istruzioni) entro il 10 gennaio.

Vi ringraziamo se vorrete darne notizia  partecipare.

L'iniziativa é promossa dal Coordinamento europeo contro i Gats e in Italia
sostenuta da tante associazioni e reti.

tutte le info su Gats:
http://www.attac.org/italia/privatizzazioni/nogats.htm
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MISURE DA ADOTTARE ENTRO IL 10 GENNAIO 2003

1. Premessa per la richiesta di parere

Il 12 novembre del 2002 la Commissione Europea ha pubblicato nel suo sito
una richiesta di parere pubblica sulle richieste di liberalizzazione fatte
pervenire all'UE da altri stati reclamando un maggiore impegno nel quadro
degli accordi GATS.

http://europa.eu.int/comm/trade/services/pr121102_en.htm

Le 51 pagine che costituiscono il documento contengono brevi riassunti delle
richieste settoriali che a tutt'oggi gli altri 21 stati membri dell'OMC
hanno presentato alla UE. (Al momento della redazione di questa circolare,

il testo era ancora disponibile solo in inglese).

Molti sono i problemi collegati al documento in oggetto. Sono state
tralasciate molte informazioni cruciali e nei riassunti non é specificato
quali sono gli stati che hanno inoltrato le richieste. Per comprendere a
fondo la posta in gioco dei negoziati in atto, é importante sapere chi
richiede cosa.

» importante, per esempio, sapere se una richiesta proviene da un paese
commercialmente importante per líUe come gli Usa, perché sarà trattata
diversamente dalLe richieste di paesi come il Nicaragua.

Non é chiaro come questa consultazione possa incidere sulla posizione dellí
Ue nei negoziati Gats. Per es., la data limite per le risposte é fissata al
10 gennaio 2003. Meno di una settimana dopo la Commissione ha in programma
la prima bozza i offerte agli stati membri. Come é possibile che il tempo
sia sufficiente per procedere e considerare attentamente le richieste?

Il tempo per rispondere é decisamente troppo poco.

Un annuncio pubblicato nel proprio sito su un argomento così delicato come
il GATS non é certo il modo appropriato per fare il bilancio della
situazione con la società civile. Tutte le parti in causa dovrebbero essere
propriamente informate su una richiesta di parere.

La richiesta di parere non contiene nessuna informazione sulle 109 istanze
che la UE ha presentato agli altri stati - e che costituiscono una parte
essenziale dei negoziati GATS - e quindi ci hanno "raccontato" solo una
parte della storia.

Dal punto di vista politico, ci si interroga sull'evoluzione di questa
richiesta di parere e sul suo conseguente uso da parte di coloro che portano
avanti l'agenda del GATS.

Con gli stati membri dell'Unione Europea che rendono pubbliche le proprie
richieste di parere, questa procedura diretta dalla Commissione sembra
essere un tentativo della Commissione di mantenere il controllo sulle
trattative GATS. Per essere efficaci, le richieste di parere rivolte alla
società civile dovrebbero essere gestite a livello di ciascun stato membro.
Gli stati membri sono direttamente responsabili di fronte ai propri
cittadini e possono garantire una più efficace partecipazione di tutte le
parti in causa.

La richiesta di parere impallidisce a confronto dei baratti conclusi fra il
mondo imprenditoriale e la Commissione Europea da quando la campagna
GATS2000 é stata lanciata.

(vedere http://www.gatswatch.org/ESF-EC)

Esiste un rischio fondato che la Commissione si serva di questo documento
per affermare di aver adeguatamente consultato tutti i gruppi della società
civile sulla sua posizione nell'ambito dei negoziati GATS.

Al fine di gestire questa situazione, la nostra azione ha come obiettivo
dimettere a punto una posizione fortemente critica verso il documento e
organizzare un'azione volta a delegittimare la procedura.

2. Strategia di risposta: disimpegno attivo

La risposta che segue (parte 3) vuole proporre alcune motivazioni chiave per
rifiutare la richiesta di parere della Commissione e dovrebbe essere
indirizzata direttamente alla Commissione.

Si raccomanda di far circolare questo appello a tutti gli attivisti GATS dei
vari paesi europei.

Sarebbe straordinario poter fare la traduzione di questo programma di azione
in modo da tempestare la Commissione di e-mail in tutte le lingue europee.

AZIONI DA ADOTTARE: Il testo che segue può essere copiato in una e-mail e
inviato agli indirizzi indicati.

Nella e-mail, si dovrà indicare IL PAESE DI PROVENIENZA E
L'ORGANIZZAZIONECHE SI RAPPRESENTA, SE RILEVANTE.

Le e-mail dovranno essere inviate alla Commissione prima del 10 gennaio2003.

Il testo può essere inviato così com'é, oppure si possono aggiungere
ulteriori informazioni - sta a voi deciderlo.

Il nostro obiettivo é che il maggior numero di persone possibile agiscano in
modo pan-europeo e tempestino la Commissione di obbiezioni alla richiesta di
parere.

3. Testo di risposta: da inviare ai seguenti indirizzi della Commissione (e
Ministeri del Commercio nazionali) - INCOLLATO NEL CORPO DI UNA E-MAIL

Inviare ai seguenti indirizzi (possono essere tutti inclusi nella stessa
e-mail):

(1) TRADE-GATS-CONTACT-POINTS@cec.eu.int

(2) Pascal Lamy: commissaire-lamy@cec.eu.int

(3) J.Aguiar Machado, Capo dei Servizi:joao-luis.aguiar-machado@cec.eu.int

(4) Ministero del commercio del vostro paese info@mincomes.it

(5) In copia a GATSprotest@xs4all.nl

INIZIO DEL TESTO

AGGIUNGERE NOME

AGGIUNGERE ORGANIZZAZIONE (SE RILEVANTE)

AGGIUNGERE PAESE (MOLTO IMPORTANTE!)

COPIA AL MINISTERO DEL COMMERCIO DEL VOSTRO PAESE, SE POSSIBILE
(mailto:info@mincomes.it)

In seguito alla pubblicazione della Commissione Europea (11 dicembre
2002)dell'avviso di una richiesta di parere sui negoziati GATS attualmente
in atto, vorrei manifestare i miei timori al riguardo.

Il documento con il quale si invita a dare il proprio parere non fornisce né
informazioni essenziali sulle richieste pervenute alla UE né informazioni
chiave sullo stato dei negoziati GATS.

Per esempio:

1) Nel corso dell'ultima sessione dei negoziati GATS, l'UE ha posto una
condizione fondamentale in relazione al settore dei servizi in cui si
afferma che "in tutti gli stati membri dell'Unione Europea i servizi che
ricadono nella sfera dei servizi di interesse pubblico a livello nazionale o
locale possono essere soggetti a monopolio di stato o a diritti esclusivi
concessi a operatori privati". Come spiegato dalla stessa CE (in una nota
allegata alla suddetta clausola), questa clausola esclude i servizi pubblici
dal GATS. Eppure, nei negoziati in corso, i maggiori partner commerciali
hanno richiesto l'eliminazione della clausola in oggetto. Nel caso in
cui,come richiesto, si proceda a temperare i contenuti di questa clausola,
gli accordi GATS potrebbero investire un buon numero di settori chiave di
vitale importanza. Considerata la portata dell'esclusione dei servizi di
interesse pubblico, non é accettabile che il documento per la richiesta di
parere non menzioni il fatto che questa condizione sia stata contestata.

2) Al capitolo "Servizi di istruzione" (p.28), le richieste presentate alla
UE sono di forte interesse pubblico. Dove i paese europei si sono impegnati
verso il GATS alla voce servizi di istruzione, hanno indicato la clausola
che si applicano unicamente a "servizi formativi finanziati con denaro
privato". Sebbene questa definizione non sia chiara, potenzialmente esclude
la maggior parte dei servizi formativi dell'Unione Europea, anche se non é
mai stato ufficialmente confermato. Nei negoziati in corso, é stato
richiesto alla UE di estendere i principi contenuti nel GATS a tutti i
servizi formativi, ciò che comporterebbe, per esempio, aprire elementi
chiave, che possono andare da contributi pubblici,a enti di istruzione e
formazione commerciali a scopo di lucro. Di conseguenza, si assisterebbe in
tutti i paesi europei a una totale trasformazione del sistema di erogazione
dell'istruzione primaria,secondaria e universitaria. » senza dubbio una
richiesta cruciale e il fatto che non venga spiegata la sua vera portata,
inficia l'opinione che i riassunti presentati nel testo di questa richiesta
di parere illustrino la situazione nella sua interezza.

3) Gran parte della preoccupazione dei cittadini riguardo i negoziati GATS
si focalizza sull'impatto che l'accordo avrà sulla legislazione. Ci si
riferisce ai negoziati in corso sulla Legislazione Nazionale (articolo
VI.4)e l'effetto che potrebbe avere, per esempio, sull'elaborazione delle
leggi. Concerne, inoltre, i tentativi di ampliare la portata dell'accordo
fino a interessare anche i servizi direttamente contrattati dai governi
(Appalti Governativi). L'UE ha già chiarito la sua posizione su questi
aspetti del GATS e ne ha informato il settore. Perché, allora, il testo
della richiesta di parere tralascia questa informazione?

Tali omissioni (e l'ultima ne é solo un esempio) dimostrano che la UE non
prende seriamente questa procedura. Perciò, in quanto membri della società
civile europea, mettiamo in dubbio la serietà con cui le nostre risposte
verranno considerate.

In considerazione di questi vizi, la Commissione non deve, in
futuro,utilizzare questa richiesta di parere "una tantum" per affermare che
l'opinione pubblica é stata adeguatamente informata e partecipa ai negoziati
GATS. Oltre agli esempi di omissione sopra citati, il tempo accordato per
inviare una risposta é insufficiente e non c'é una chiara indicazione di
come le risposte si inseriranno nell'attuale processo decisionale
dell'Unione. Quest'ultimo punto é particolarmente importante data la natura
del processo di negoziazione del GATS. Per esempio, il documento della
richiesta di parere fa riferimento alle 21 richieste che sono state
presentate al momento in cui la Commissione lo ha preparato. Da allora ne
sono state ricevute altre 9. In che modo la Commissione intende mettere al
corrente l'opinione pubblica delle informazioni contenute nelle ultime
richieste? Fino a quando la Commissione non divulgherà i documenti che
effettivamente formano l'oggetto dei negoziati, si continuerà a denunciare
tentativi come questo per quello che sono: esercizi politici che mirano a
sviare le preoccupazioni sempre crescenti dell'opinione pubblica sul GATS e
l'insoddisfazione per una gestione antidemocratica e ambigua della politica
commerciale.

I problemi legati a questa consultazione non hanno fatto altro che
accentuare ulteriormente la necessità di rendere apertamente disponibile
tutta la documentazione pertinente.

A questo scopo, diventa imperativo che le informazioni seguenti siano di
dominio pubblico:

  a.. Le 109 richieste che l'UE ha presentato agli altri stati membri
dell'OMC -inoltrate il 4 luglio 2002.
  b.. Le richieste ricevute dall'UE da parte degli altri stati membri
dell'OMC -che sono state inoltrate il 30 giugno 2002, e che formano la base
portante della richiesta di parere;
  c.. Le proposte alle quali sta lavorando Commissione Europea in
collaborazione con gli altri stati membri dell'Unione;
  d.. Le offerte finali che l'UE ha presentato in risposta a queste
richieste - un processo il cui inizio é previsto per la fine di marzo 2003 e
che continuerà per tutta la durata dei negoziati (che si dovrebbero
concludere a gennaio2005).
» un'azione tanto più necessaria considerando le risposte ricevute da tutti
i paesi europei a questa richiesta di parere.

Inoltre, le poche informazioni presentate nel documento della Commissione
non fanno che acuire le preoccupazioni della società civile [mio] poiché
confermano l'enorme portata dei negoziati sul GATS, che, solo per citarne
alcuni, toccano settori come l'istruzione, i servizi sociali, i servizi
culturali, il settore delle trasmissioni radiofoniche e televisive, i
servizi postali.

Poiché la scadenza iniziale per le offerte é prossima, la Commissione non
dovrebbe prendere posizioni su questioni cruciali come queste senza una
completa verifica del parlamento e dei cittadini. Adottare una tale
procedura significherebbe favorire il controllo democratico attraverso
l'effettiva partecipazione dei cittadini a livello nazionale, aumentare la
trasparenza verso l'esterno rendendo i documenti sottoposti al negoziato
accessibili al vaglio dell'opinione pubblica e sviluppare meccanismi fattivi
garanti del fatto che i partecipanti al tavolo delle trattative non
incorporino solo gli interessi delle aziende nelle loro strategie di
negoziazione. A questo scopo, prima che i negoziati procedano oltre, deve
esserci una valutazione accurata e indipendente dei negoziati come
espressamente accordato dal GATS.