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Al Presidente della Commissione Europea
Una lettera aperta al Presidente della Commissione Europea
UNA RAGIONEVOLE PROPOSTA
Signor Presidente, egregio dottor Romano Prodi,
le scriviamo per sottoporre alla sua attenzione una questione che molto ci
angoscia, e per formularle una richiesta di urgente, personale intervento.
*
Lei conosce
Lei conosce la condizione fatta dalla legislazione e dall'amministrazione
pubblica italiane alle persone che nel nostro paese cercano di venire
fuggendo da luoghi in cui imperano le dittature, le persecuzioni, la guerra,
la miseria, la fame.
La Costituzione italiana stabilisce esplicitamente che le persone che nel
loro paese non godono dei diritti democratici che essa Costituzione
riconosce e garantisce ai cittadini italiani, per questo stesso fatto hanno
diritto di ricevere asilo nel nostro paese; ma purtroppo altre leggi in
vigore nel nostro paese - e palesemente in contrasto con il dettato
costituzionale - questo diritto di asilo scandalosamente denegano, con esiti
terribili.
E purtroppo coerentemente con queste scandalose leggi dagli esiti terribili,
ed in effettuale violazione della Costituzione, i poteri pubblici attuano
una politica di persecuzione anziche' di accoglienza nei confronti delle
persone che nel nostro paese cercano e sperano di trovare rifugio.
Lei sa gia' quali siano le conseguenze di questa situazione:
- centinaia, e forse migliaia, di esseri umani hanno trovato la morte in
mare nel disperato tentativo di raggiungere il nostro paese; ed ogni giorno
nuove vittime possono aggiungersi a questa mostruosa strage degli innocenti;
- centinaia di migliaia di persone vivono nel nostro paese in condizioni di
clandestinita', ovvero di paura e assenza di diritti, esposte ad ogni
pericolo e soprattutto alle vessazioni dei poteri criminali contro cui nella
maggioranza dei casi non possono chiedere soccorso ai pubblici poteri
poiche' temono una duplice persecuzione per se' e per i loro cari;
- il trasporto in Italia di persone che per dettato costituzionale hanno
diritto di asilo nel nostro paese e' colpevolmente affidato in monopolio ai
poteri criminali piu' brutali, che lucrano immensi guadagni proprio in
ragione della scelta delle istituzioni italiane di non rispettare la
Costituzione e quindi di non consentire l'ingresso legale in condizioni di
sicurezza e trasparenza;
- tutto cio' aumenta l'insicurezza di tutti e provoca altresi' ingentissimi
sperperi di risorse pubbliche, con risultati peggio che inani, addirittura
criminali e criminogeni.
Lei sa anche che questa inammissibile situazione e' avallata e in una certa
misura addirittura surdeterminata dai cosiddetti "accordi di Schengen" che
palesemente confliggono con quanto disposto dalla Costituzione della
Repubblica Italiana e che quindi nessuna autorita' pubblica italiana avrebbe
avuto il diritto di sottoscrivere perche' illegali in radice per il nostro
ordinamento giuridico in quanto incostituzionali.
*
Lei puo'
Lei, egregio dottor Prodi, in quanto Presidente della Commissione Europea,
ha un ruolo rilevantissimo nell'articolazione del sistema istituzionale e
dei poteri dell'Unione Europea.
Questo implica una ineludibile responsabilita'.
Lei puo' assumere un'iniziativa. Un'iniziativa di civilta', un'iniziativa
che qualificherebbe straordinariamente il suo mandato, il suo operato;
un'iniziativa di valore storico.
1. Assuma l'iniziativa di proporre la rinegoziazione degli accordi di
Schengen, anche alla luce del fatto che essi sono nulli in radice per quanto
concerne l'Italia poiche' effettualmente confliggono con l'art. 10 comma
terzo della Costituzione della Repubblica Italiana e quindi erano e sono
irricevibili nel nostro ordinamento.
2. Assuma l'iniziativa di evidenziare la primazia del diritto di asilo, e di
proporre quindi conseguenti misure concrete in difesa ed a promozione del
diritto di asilo, questo principio di civilta' giuridica senza il
riconoscimento e l'inveramento del quale la stessa Dichiarazione universale
dei diritti umani e' resa carta straccia, e soltanto trionfa l'egoismo piu'
feroce e solipsistico, e si condannano innumerevoli esseri umani alla
disperazione e alla morte.
Lei puo', con questa iniziativa, farsi promotore in ambito europeo della
ragionevole proposta che consente di salvare la vita di innumerevoli esseri
umani.
Lei puo', con questa iniziativa, farsi promotore in ambito europeo della
ragionevole proposta che consente l'ingresso nella legalita' di centinaia di
migliaia di persone attualmente costrette a vite di terrore in territorio
europeo.
Lei puo', con questa iniziativa, farsi promotore in ambito europeo della
ragionevole proposta che infligge il colpo piu' duro ai poteri criminali
transnazionali che oggi lucrano immensi profitti sul traffico di esseri
umani disperati e sulla condizione di clandestinita' e di soggezione fino
alla schiavitu' di centinaia di migliaia di sorelle e fratelli in territorio
europeo.
Lei puo', con questa iniziativa, farsi promotore in ambito europeo della
ragionevole proposta che non solo invera il dettato della Costituzione della
Repubblica Italiana e restituisce vigenza alla legge fondamentale del nostro
ordinamento giuridico nazionale, ma invera parte sostanziale e decisiva
della stessa Dichiarazione universale dei diritti umani.
Lei puo', con questa iniziativa, farsi promotore in ambito europeo della
ragionevole proposta che consente finalmente l'ingresso legale almeno in
Italia a quanti ne hanno pieno diritto ed assoluta urgente necessita'.
Lei puo' decisivamente contribuire a salvare molte vite umane.
Lei puo' decisivamente contribuire a far trionfare la legalita' sul crimine.
Lei puo' dare un contributo storico alla costruzione di un'Europa della
civilta' giuridica e dei diritti umani.
La preghiamo di dare ascolto a questo appello, di accogliere questa
ragionevole proposta, di adoperarsi per essa, di farla propria e di farne
oggetto di una sua iniziativa politica ed istituzionale.
Lei ne ha il potere. E naturalmente ha anche il potere di non farlo. Ma non
vogliamo credere che preferirebbe una condotta omissiva dinanzi ad una
richiesta di aiuto cosi' drammatica come quella che ci proviene dal dolore e
dalle stragi di tanti innocenti.
*
Lei deve
Lei puo'; e ci sia consentito di esprimere una franca opinione: lei deve.
*
Voglia gradire distinti saluti ed auguri di buon lavoro,
Peppe Sini
a nome del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo
Viterbo, 13 dicembre 2002
Mittente: Centro di ricerca per la pace
strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo
tel. 0761353532, e-mail: nbawac@tin.it