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Diritti umani e utopia da concretizzare



Diritti umani...
Ascolto dalla radio i commenti del giorno, 10 dicembre anniversario 
della dichiarazione dei diritti dell'uomo. E mi soffermo su una 
riflessione di Gino Strada, non è vero come ci fanno credere, che esiste 
oramai il "villaggio globale"; ché, invece, di villaggi globali, al 
mondo ne abbiamo due - uno, il nostro, con il 20% dell'umanità a 
consumare l'83% delle risorse del pianeta; e l'altro, quello degli 
altri, quell'80 percento che sopravvive a stento quando sopravvive. E 
che per garantire quell'assurda percentuale di sprechi del "nostro" 
villaggio, "civile", "democratico" e "libero", l'altro polo del mondo ha 
da subire lo stritolamento della propria dignità, dei propri diritti, 
primo fra tutti quello alla vita.

Ma mi sovviene, improvvisamente, il ricordo di tutto quel che di 
positivo, nella negatività attuale, si sta creando, anche nel nostro 
Paese: ché non siamo per fortuna tutti narcotizzati dai media, o 
adagiati nella confortevole bambagia del perbenismo o del desiderio di 
vita comoda. In questi mesi abbiamo assistito ai girotondi, alle grandi 
manifestazioni di piazza, a una Firenze gremita a festa da centinaia di 
migliaia di persone che erano lì per dire "ci siamo perché abbiamo 
voglia di pensare". E gli stessi Gino Strada, e più indietro Cofferati - 
ma via, mettiamoci dentro pure Nanni Moretti! - assumono al giorno 
d'oggi la valenza di profeti laici del nostro tempo.

E mi accorgo che ce n'è bisogno, tra noi, di gente così! Persone capaci 
di guardare lontano - al di là degli scenari costruiti ad arte da anni e 
anni di bugie consumistiche televisive e di comportamento sociale - e 
capaci soprattutto di dirlo in maniera efficace, un carisma che non 
tutti hanno. E c'è bisogno di profeti, sicuramente; non come eroi in 
positivo che guidano il popolo, ma come voci che ti sanno entrar dentro 
e ti scuotono nel profondo, ed è bello scoprire, nonostante tutto, che 
dal profondo di tanti di noi il cuore è ancora capace di risuonare alla 
frequenza intima delle grandi aspirazioni e delle grandi sfide 
dell'uomo: pace, giustizia, lavoro e dignità per tutti.

Un'utopia ma con molte braccia che aspirano a lavorare per realizzarla. 
E se il cuore spinge a tanto, non tutto è perduto nel pianeta dell'uomo.
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