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Cancellata la Naming Authority



Fonte: Punto Informatico - http://punto-informatico.it/p.asp?i=42430

Erasing Naming Authority
Dopo settimane di concitate discussioni, e come molti avevano temuto, nel 
nuovo contratto che lega i mantainer alla Registration Authority 
semplicemente non si parla più di NA. Assoprovider parla di clamoroso colpo 
di mano

09/12/02 - News - Roma - L'organismo che fino ad oggi ha dettato le regole 
di naming in Italia, quelle che governano i domini.it, sta per scomparire e 
le sue funzioni confluiranno nell'ente che effettua le registrazioni e 
riscuote i dindi legati al business dei domini.

L'esistenza e il senso della Naming Authority sono fin qui stati 
giustificati esclusivamente dall'esplicito riferimento alla NA contenuto 
nel contratto che lega l'ente di registrazione dei domini (Registration 
Authority - RA) ai provider-mantainer che fungono da intermediari. Ma ora 
quel contratto ha fatto il suo tempo e il nuovo contratto appena trasmesso 
dalla RA ai mantainer parla sì delle regole di naming ma "dimentica" 
l'esistenza stessa della NA, che va quindi a perdere il proprio status.

Entro il 15 gennaio dell'anno prossimo i mantainer dovranno restituire il 
contratto firmato alla RA, che ha garantito che troverà il modo migliore 
per gestire "il periodo transitorio". La presenza sul sito del NIC 
(www.nic.it) del link alla Naming Authority assume ora il tono di un addio.

Contro la cancellazione della Naming Authority, che nel bene o nel male in 
questi anni ha dato un'infrastruttura normativa alle regole di naming che 
ha contenuto le dispute sui domini, si sono immediatamente schierati i 
provider aderenti ad Assoprovider (www.assoprovider.net), che accusano 
duramente quello che definiscono "colpo di mano".

"In questi giorni - si legge in una nota di Assoprovider - è in atto un 
gravissimo ed inaccettabile tentativo ad opera del direttore della 
Registration Authority di esautorare la Naming Authority dal suo compito 
istituzionale, avocando a se il potere di farsi le regole oltre che 
applicarle".

La Naming Authority italiana è l'organo di rappresentanza dei 
provider-Maintainer, vale a dire di circa 2.000 aziende che offrono servizi 
Internet, presso la Registration Authority. "Senza la NA - afferma ora 
Assoprovider - che verrebbe archiviata di fatto se il tentativo di 
esautorazione dovesse avere successo, tutti i provider-maintainer si 
ritroveranno senza la possibilità di portare il proprio contributo per la 
gestione ottimale del ccTLD.it".

Considerando che la Registration Authority, per motivi squisitamente 
tecnici si trova ad operare in regime di monopolio, Assoprovider non esita 
a definire il tentativo del prof. Franco Denoth un vero e prorio "colpo di 
mano" all'interno della gestione del ccTLD.it. "Lo stesso ente - insiste 
Assoprovider parlando della RA - detterà da solo le regole alle quali si 
deve attenere nello svolgere le sue funzioni. Un vero e proprio paradosso 
istituzionale reso ancora più inquietante dal fatto che ad oggi il ricavato 
annuale della RA per la gestione tecnica del ccTLD.it, ammonta a circa 
4.000.000 (quattomilioni) di euro che non si riesce a capire come vengono 
spesi e/o accantonati".

Assoprovider denuncia il fatto che "la RA sta tentando di esautorare la 
Naming Authority mentre essa stessa siede con quest'ultima allo stesso 
tavolo di discussione (il "Tavolo dei Domini") istituito presso il 
Ministero delle Comunicazioni". Come noto, il "Tavolo" sta lavorando ed ha 
quasi portato a termine un progetto di ristrutturazione del sistema di 
gestione del ccTLD.it, che passerebbe nelle mani di un nuovo organismo 
super partes, rappresentativo di "tutte le istanze" provenienti dal mondo 
della Rete Italiana e che raccoglierà e svilupperà l'importante eredità e 
le competenze già raggiunte da tutti. Il tavolo dei domini fu avviato dalla 
precedente gestione della NA, che vedeva affiancato al presidente Claudio 
Allocchio, il vicepresidente di Assoprovider, Giovan Batista Frontera nella 
veste di vice presidente.

"Il comportamento della RA ed in particolar modo quello del suo direttore 
prof. Franco Denoth - attacca Assoprovider - evidenziano un estremo 
tentativo di resistenza al progetto di ristrutturazione portato avanti dal 
tavolo di discussione presso il Ministero, cosa che non fa altro che 
aggravare la sua posizione. Rimane da capire se il comportamento Denoth non 
sia dovuto ad "attenzioni" rivolte alla RA da parte di poteri forti, vedi 
grossi gruppi di affari che operano nella Rete Italiana, attenzioni che 
negli ultimi tempi sono diventate più che evidenti e che non hanno mancato 
di destare preoccupazione".