14 Novembre dal diario di Luca
Cos'e' che provoca tanto odio e tanta rabbia in questo luogo?
La mancanza di sicurezza, penso personalmente, e' la ragione maggiore di tale situazione. Lo Stato d'Israele, ho l'impressione, vive con l'eterna paura di cessare di esistere a causa dei suoi errori o a causa della minaccia dei vicini paesi arabi, e tra questi i palestinesi. Sicuramente la storia non ha mai aiutato questo popolo, questa terra e questa nazione, ma c'e' pero' bisogno di cambiare anche i tempi e ritmi della storia. Cio' non sta certo succedendo in questo determinato periodo storico; anzi pare che l'esercito israeliano e molti dei suoi abili manovratori-generali politici siano assuefatti dal corso della storia, o meglio dipendenti da essa.
La storia, qui, si ripete e si rinnova ogni santo giorno con le sue incursioni, bombardamenti, carri armati, F16, elicotteri apache, esplosioni, kamikaze palestinesi, martiri, sionismo, nazionalismo, fanatismo religioso, fondamentalismo islamico, profughi e tutti gli altri ingredienti che servono a farcire questa torta medio orientale.
C'e' qualcuno che puo' cambiare questo stato di cose?
Se vogliamo essere proprio pessimisti, diremmo che purtroppo non esistono al momento uomini o donne forti, poiche' forse bisognerebbe lasciare parlare piu' le donne in questi luoghi intrisi di maschilismo, pronti e pronte a dare una svolta pacifica in mezzo a tutto questo caos bellico.
Qualche cosa comunque si potrebbe iniziare a fare, con l'aiuto di tutti. Fare uscire di scena i vecchi "mangiatori e beoni" di questa terra che proclama quotidianamente di essere vicina a Dio, ma che in realta' sembra lontana anni luce. Tra questi, Arafat e Sharon, colpevoli di non potersi tollerare a vicenda; colpevoli di corruzione; colpevoli di tanti omicidi e tante altre prelibatezze medio orientali. Allo stesso tempo, pero', stare attenti a non fare entrare in scena nuovi carnefici come Netanyahu, che tanto nuovo non e'.
Cio' che risalta maggiormente e' la freddezza e quel senso di inumanita' che molti soldati hanno assorbito stando giorni, mesi e anni di pattuglia nei territori o chiusi dentro un avamposto militare.
In un articolo di Amira Hass di qualche anno fa, si legge che un soldato dell'IDF dichiarava che durante l'addestramento militare gli veniva pure "insegnato" che poteva sparare su qualunque ragazzino, se egli giudicava nel giro di dieci secondi la sua eta' superiore ai dodici anni, poiche' gia' pericoloso e capace di tirare pietre ai carri armati israeliani.
Allora, quando poi senti o leggi o vedi queste cose, di conseguenza sorgono tonnellate di dubbi su tutto il senso di questa occupazione e sulle precedenti riflessioni. Siamo sicuri che questo stato di cose non sia studiato a tavolino per distuggere lentamente ogni forma di contestazione, resistenza ed energia positiva che molti, da entrambe le parti, mettono a disposizione per il conseguimento di questa giusta pace?
Ci sono persone pronte a dire la loro in modo non violento. Alcune erano pure presenti al Social Forum fiorentino, e venivano dirette da questi luoghi ed abbiamo pure incontrato. Tocca a noi (in generale) scoprirle e rivelarle al mondo intero per fare uscire dei messaggi che non trasudino di marcio e corruzione. Sarebbe tra l'altro un modo semplicissmo di cambiare il corso della storia facendo parlare persone normali che non stanno tutti i giorni sotto i riflettori.
In ogni caso, qui molti bambini continuano a morire tutti i giorni, e subiscono sopratutto dei traumi che si ripercuotono poi sul futuro di questo popolo. Uccidere e abusare dei bambini e' atroce, e lo stesso vale per uomini e donne. Atroce, soprattutto, per tutti i nuovi metodi che vengono sperimentati e inventati per annichilire altri esseri umani. Sarebbe il caso di sperimentare nuovi metodi per venirci incontro.
Oggi e' festa nazionale in Palestina. Anche noi ci adeguiamo restando a casa e aspettando la fine del Ramadan, che coincide col Maghreb (cioe' il momento in cui si finisce di digiunare e si inizia a mangiare).
Ieri, Nablus, e' stata invasa di nuovo da piu' di cento carri armati per arrestare presunti terroristi. Ieri, anche Gaza, e' stata invasa da trenta carri armati che hanno isolato la sede della televisione palestinese e arrestato un alto esponente dell'Anp.