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INTERROGAZIONE PARLAMENTARE SU PALESTINA



INTERROGAZIONE URGENTE A RISPOSTA IN COMMISSIONE
SENATORI PdCI

I sottoscritti senatori,
nel richiamare e ribadire  il contenuto della precedente interrogazione 
n.4-01993 del 17 aprile 2002.
Premesso che:
- le azioni belliche condotte dalle forze armate israeliane ed il lungo 
assedio di Ramallah, Betlemme , Jenin e delle altre città palestinesi hanno 
provocato centinaia di vittime, hanno fatto tabula rasa dell'economia 
palestinese e distrutto pressochè totalmente le strutture ed infrastrutture 
dell' ANP;
- nel campo profughi di Jenin si continua a scavare con le mani e con i 
picconi alla ricerca dei cadaveri restati sotto i cumuli di macerie a 
seguito delle distruzioni compiute dall'esercito israeliano;
- la stessa Amnesty International ha confermato che a Jenin sono  stati 
commessi  veri e propri crimini contro l'umanità;
- malgrado le ripetute richieste del Segretario Generale Kofi Annan, dopo 
ben tre rinvii chiesti da Israele, la Commissione ONU di "accertamento dei 
fatti" attende ancora il nulla osta israeliano per poter entrare nel campo 
profughi di Jenin;
- il governo israeliano accampa ogni pretesto per evitare o almeno 
ritardare al massimo "sino a quando siano maturate le condizioni per 
un'indagine equa" (dal testo del Consiglio di difesa Israeliano) l'arrivo 
della Commissione;
- questo arrogante ed intollerabile rifiuto del governo israeliano  è 
contro qualsiasi legalità internazionale e può essere interpretato solo nel 
senso di voler rimuovere ogni prova dei crimini commessi e di impedire alla 
Commissione di indagine di far luce su tutto quanto avvenuto.

Interrogano per sapere:
- come intende intervenire il governo italiano, anche con un'azione 
coordinata a livello europeo, perché il governo israeliano receda da 
atteggiamenti di rifiuto di ogni risoluzione adottata dall'ONU ed in 
particolare di quest'ultima riguardante l'invio della Commissione di 
indagine, ritenuta da Israele lesiva della propria sovranità, su tutto 
quanto compiuto dalle forze armate israeliane nel campo profughi di Jenin;
- quali iniziative diplomatiche intende avviare  anche di concerto, per 
porre fine all'assedio delle città palestinesi e comunque come intende 
agire perché si ottenga il pieno ritiro dell'esercito israeliano dai 
territori occupati, che è la condizione imprescindibile per la riapertura 
di una prospettiva negoziale, che non può non vedere partecipi Onu, Ue, 
Russia, Usa , Paesi Arabi e parti in conflitto;
- se non ritenga il Governo che per un coinvolgimento attivo dell'Europa 
sia necessaria  una maggiore convergenza su una piattaforma comune di 
politica estera anche per quanto concerne l'avvio di un processo di pace e 
la ricerca di una soluzione equa nel Medio Oriente, basata sul principio 
"due popoli, due Stati";
- quali specifiche iniziative voglia il Governo italiano prendere e 
promuovere perchè non siano ulteriormente ostacolati l'accesso delle 
Organizzazioni umanitarie  e l'arrivo dei soccorsi alle popolazioni 
palestinesi in particolare dei campi-profughi, così a lungo provate 
dall'assedio e dalle tante sofferenze subite.

Sen. Luigi Marino
Sen. Angelo Muzio
Sen. Gianfranco Pagliarulo						Roma, 2 maggio 2002