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Di nuovo vita a Ramallah
Ramallah 30 04 02
Gente per la strada, rumore, auto, clacson che suonano.
Ragazzi e bambini che vanno ed escono da scuola, lavoratori, muratori.
Tutto normale per una citta' popolata. Quello che esula dalla normalita' e'
che fino a dieci giorni fa questa citta' non era normale. Non era normale
perche' nelle strade non c'era nessuno, solo carri armati, blindati, mezzi
militari, soldati. Non era normale perche' gli abitanti non si vedevano,
gli abitanti erano chiusi, terrorizzati, nelle case. Questa citta'
violentata e' Ramallah, Palestina. E' stata violentata dall'esercito di uno
stato che si definisce democratico, uno stato che dice di agire per
difendersi dal terrorismo.
I terroristi si nascondevano forse dietro ai pali della luce appianati dai
tank, i terroristi si nascondevano nei registri dell'ufficio del catasto
devastato dai soldati, i terroristi si nascondevano nei computer
dell'ufficio anagrafe ai quali e' stato strappato l'hard-disk, i terroristi
stavano negli uffici delle associazioni per la tutela dei diritti umani
saccheggiate, i terroristi stavano nelle strade scavate dai buldozer
dell'esercito, i terroristi stavano nei negozi e negli ospedali presi di
mira, stavano nelle ambulanze che non sempre si potevano muovere.
Era probabilmente un terrorista il bambino che ho visto arrivare
all'ospedale portato da un' ambulanza che sfidava il coprifuoco, un soldato
gli aveva sparato trapassandogli una spalla. Era una terrorista la madre
che ha dovuto passare di nascosto dalle montagne per arrivare in ospedale a
partorire. Era una terrorista la bambina con la meningite che non ha potuto
raggiungere l'ospedale e a causa delle complicazioni e' per meta'
paralizzata. Sono sicuramente terroristi i neonati che ho visto nelle
incubatrici, partoriti per strada mentre le loro madri cercavano di
raggiungere l'ospedale. sono terroristi anche i vecchi diabetici che hanno
rischiato il coma perchč l'ospedale era lontano e i soldati stavano davanti
casa. Non voglio giustificare chi si riempie di esplosivo e va a farsi
esplodere in una strada di Tel Aviv o di Gerusalemme Ovest probabilmente
viva e popolata come quelle di Ramallah. Voglio pero' testimoniare cio' che
sto vedendo con i miei occhi. Vedo la violenza di un esercito moderno
contro una citta' e la sua popolazione. Ho visto Ramallah sotto coprifuoco
e ci sono stato molte volte da quando le truppe israeliane si sono un po'
ritirate (solo un po'!). La gente e la cittā stanno cercando di rinascere.
Le persone sono scese in strada e hanno cominciato a ripulire, la
popolazione ha ricominciato partendo dagli spazi comuni. Poi la
municipalita' si e' affrettata a rimettere l'asfalto dove era stato tolto,
i tecnici della compagnia telefonica sono all'opera, i tassisti hanno
ripreso il loro andirivieni fin dove si puo' transitare con la targa verde
palestinese, i professionisti e gli artigiani si sono affrettati a
riordinare i loro uffici e botteghe e hanno ricominciato a lavorare.
Al primo sguardo, mi sembra che tutto quello che ho visto solo due
settimane fa non sia mai avvenuto. La gente non vuole soccombere, vuole
resistere vuole capire come rinascere e vuole che l'occupazione finisca. La
gente vuole la Pace. Fra qualche giorno la popolazione si riunirā per
cercare di riorganizzarsi a livello sociale, per cercare di far arrivare a
tutti, all'autoritā palestinese, all'esercito israeliano, al mondo il suo
chiaro messaggio di societa' civile.
La gente, ne sono sicuro vuole vivere, vuole trovare una forma di lotta che
il mondo capisca. L'occupazione e quello che fa l'esercito e il governo
israeliano ogni giorno, qui in Palestina, č terrorismo, č guerra contro i
civili, gli attentati a Tel Aviv e a Gerusalemme Ovest sono terrorismo, ma
faccio fatica a spiegare alla mia amica palestinese che la lotta
nonviolenta č la strada che il mondo ascolterā anche se č l'unica che
riconosco valida, davanti agli occhi ho ancora il film kossovaro, gli
albanesi hanno resistito e lottato non violentemente per dieci anni ma
l'occidente ha visto solo i terroristi dell'Uck.