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Dopo Golpe in Venezuela





Ultime riflessioni sulla situazione in Venezuela, nel dopo golpe.



Queste riflessioni, si collegano alle due lettere precedenti (la prima di 
venerdí 12 aprile e la seconda di lunedí 15) e non sono di cronaca dei 
fatti collegati al colpo di Stato, ma alcune considerazioni e dati molto 
semplici su questi giorni.



Si é sentito di tutto e il contrario di tutto, sia sulla stampa che alla 
TV, sia nazionale che estera: alla fine, credo importante focalizzare tre 
temi importanti. Brevemente:


    * La goccia che ha fatto traboccare il vaso della crisi che ha portato 
al golpe di venerdí é stato la presa di posizione forte del Presidente 
Chavez contro la direzione di PDVSA (la compagnia petrolifera nazionale). 
Ricordo alcuni dati:
ü     La compagnia é statalizzata dal 1973, dal Presidente Carlos Andres 
Perez: tutto il sottosuolo venezuelano appartiene allo Stato. Le estrazioni 
di petrolio sono gestite da PDVSA, che paga al governo centrale una quota 
(che finisce per essere la principale entrata dello stato... Oscilla tra il 
70 e il 90% del budget totale della nazione. La dipendenza dal petrolio é 
quasi totale!!!!).

ü     Ai vertici si trovano ancora (dopo tre anni di governo Chavez e di 
«rivoluzione bolivariana») direttori che gestiscono le vecchie pratiche 
partitiche degli anni 80 e 90, collegate ai partiti di governo (AD e Copei) 
e agli interessi delle multinazionali petrolifere (é fondamentale nel 
governo di Chavez di questi anni il rafforzamento dell OPEP, come segno di 
indipendenza e di nazionalismo, opposta ai poteri forti economici 
transnazionali).

ü     Si parla di una trentina di individui (con collegati i vari parenti, 
amici e «portaborse») che hanno una serie di privilegi definiti da alcuni 
come «immorali e osceni, che utilizzano gli aerei dell impresa statale per 
passare con amici e parenti, o amanti, nelle isole paradisiache dei 
Caraibi, oppure per andare a Huston per farsi curare un unghia incarnata!» 
(cito un articolo di un giornale di Mérida, Frontera, del 18 aprile).

ü     Gli attuali dirigenti costano allo Stato venezuelano tre volte di piú 
e producono tre volte di meno di altre industrie petrolifere simili (Shell, 
Texaco, Exxon, per esempio).

ü     La inefficienza si misura con la quantitá di personale operativo 
cinque volte superiore al necessario: si calcola che il 67% delle entrate 
totali attuali se ne vadano in costi operativi (mentre negli anni 70 era 
solo il 23%!).

ü     Il sabotaggio delle settimane scorse della raffineria El Palito 
(blocco totale delle attivitá contro Chavez) é costato allo Stato 90 
milioni di dollari. Gli stessi scioperanti criticavano Chavez per l 
acquisto dell aereo presidenziale, considerato troppo caro (60 milioni di 
dollari), mentre il loro sciopero, che voleva proteggere questi assurdi 
privilegi, é costato 90 milioni....

ü     Secondo l economista Nobrega, confrontando i costi e le entrate per 
ogni impiegato delle varie multinazionali petrolifere, risulta che PDVSA é 
assolutamente inefficiente: Mentre PDVSA produce entrate (per ogni 
impiegato) pari a circa 75.000 dollari e spende in costi operativi (per 
impiegato) una media di 170.000 dollari, le altre multinazionali hanno una 
tendenza inversa: la Shell ha costi di 80.000 $ e entrate di 160.000 $ 
circa, la Texaco ha costi di 120.000 $ contro entratte di 190.000 $

ü     PDVSA viene cosí definita come un vaso di Pandora, un barrile senza 
fondo...!!!!

ü     Di fronte a questa situazione, Chavez ha deciso di affrontarla e ha 
inizato una politica di profonda trasformazione: la élite contro la quale 
si é messo, si é fatta sentire. Il colpo di Stato di venerdí scorso é stato 
il segno piú evidente.

ü     Ci sarebbero tutta una serie di altre considerazioni che la stampa 
estera ha fatto sulla posizione degli USA (ricordo che il Venezuela é il 
principale vonditore di petrolio) e delle multinazioneli petrolifere, ma mi 
limito a segnalare fatti «interni» al Venezuela, quelli meno conosciuti.


    * Il ruolo dei media: stampa e TV. Ricordo che la TV nazionale é solo 
una, Venezolana de Televisión (VT) e gli altri canali nazionali sono 
privati (in mano alle grandi famiglie dell oligarchia (Cisneros, Mandoza 
etc.). Il canale VT é stato chiuso ed azzittito appena il governo golpista 
di Carmona si é autoproclamato al potere. Il ruolo politico, assolutamente 
di parte, di frontale e radicale opposizione al governo di Chavez é stato 
evidente durante i mesi scorsi e sopratutto durante la settimana «calda». 
Da molte parti si afferma e riconosce una politica destabilizzante, 
complice nella strategia di voler abbattere il governo di Chavez. La 
monopolizzazione totale dei canali privati nelle giornate di mercoledí e di 
giovedí (giorni delle manifestazioni anti-Chavez) hanno messo in luce 
ancora di piú la perdita di imparzialitá e di credibilitá dei media: per 
due giorni hanno interrotto le solite telenovelas e gli show (anche la 
pubblicitá martellante: ogni 6-8 miniti, ogni programma viene 
interrotto.... da «consigli per gli acquisti»!!!) per mostare ogni 
dettaglio della marcia dell oligarchia. Sopratutto si sono visti i 
pochissimi oppositori alla marcia che sparavano (é vero che ci sono stati 
dei franchitiratori, ma forse non arrivavano a qualche decina: le riprese 
si susseguivano, creando il demonio, ancora piú nero di quello che é). Alla 
fine sono riusciti nel loro intento: far credere che l opposizione era 
riuscita a far dimettere Chavez (cosa non vera, ma che é stata 
pubblicizzata con tanta forza che tutti vi hanno creduto...). Ha ragione 
Chavez quando parla di dittatura informativa? E quando parla di «Golpe 
mediatico»?
    * Il terzo ed ultimo punto che vorrei risaltare é la situazione dei 
prigionieri politici. In tre anni di «governo Chavez» non si é avuto nessun 
arresto per motivi di opposizione. Neanche i vari generali che, nei mesi 
scorsi si sono ribellati pubblicamente e violentemente al governo, sono 
stati arrestati o destituiti (se non ricordo male solo in un caso é 
avvenuta la destituzione di un colonnello). In 48 ore di «governo Carmona», 
ci sono stati centinaia di arresti, persecuzioni, violazioni di domicili, 
torture etc.: storia conosciuta nella regione latinoamericana.... Con il 
ritorno di Chavez il sabato notte, si sono liberati tutti. E´notizia di 
oggi che anche lo stesso golpista Carmona é stato liberato (é agli arresti 
in casa sua) e tutti i militari che hanno appoggiato il golpe sono stati 
posti agli arresti domiciliari dalla Corte Marziale. Stiamo parlando di 
golpisti, con sulle spalle la responsabilitá di un colpo di Stato, di 
decine di morti etc!!!


Questi tre temi, brevemente descritti, mi sembrano centrali per dare il 
polso della situazione che sta vivendo il paese, la settimana del dopo 
golpe. Sicuramente ci sono altre mille cose importanti da commentare... Ma 
per ora é tutto.



Alla prossima,

Ignazio