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COMMERCIO ARMI: LETTERA da spedire ai parlamentari!!!



Gentile Parlamentare,
la contattiamo in quanto Lei verrà chiamato ad esprimersi di disegno di 
legge 1927 e a modificare la legge 185/90. Le spieghiamo di che si tratta.

Cosa è la legge 185/90
In Italia esiste una legge che vieta di inviare armi a dittatori e nazioni 
in guerra. E' la legge 185/90.
Funziona bene da 12 anni. Prima di quella legge è stato possibile vendere 
armi italiane a Gheddafi e a Saddam Hussein (tanto per fare degli esempi); 
prima della legge 185/90 l'Italia ha esportato nel mondo il made in Italy 
bellico così come faceva Alberto Sordi nel film "Finché c'è guerra c'è 
speranza".
La legge 185/90 è stata una grande conquista di civiltà.
Ma la lobby delle armi la vuole cambiare.

La legge 185/90 e il disegno di legge n. 1927
In Parlamento sarà votato il disegno di legge n.1927 che andrà ad intaccare 
i punti qualificanti della 185/90, favorendo l'esportazione di armi e 
diminuendo i controlli. Un'analisi specifica dei pericoli che il disegno di 
legge n. 1927 comporta è su Internet la puoscaricare direttamente dal 
seguente link: Dossier 185

Perché ci rivolgiamo a Lei
Ci rivolgiamo a Lei perché - in qualità di Parlamentare - impedisca la 
modifica della 185/90 che ha come scopo prioritario quello di far prevalere 
le esigenze di pace, sicurezza e rispetto dei diritti umani su quelle del 
puro e semplice profitto.
Noi non vogliamo che - per facendo prevalere il profitto sulle ragioni che 
lo dovrebbero guidare - armi italiane vadano in mano a criminali, ad 
assassini, a torturatori. Le chiediamo che nessuna modifica venga fatta 
alle norme che impediscono di vendere armi a nazioni che violano i diritti 
umani e che sono coinvolte in conflitti armati.
Le chiediamo - in poche parole - di bloccare la lobby delle armi e di 
bloccare il disegno di legge 1927.
Le chiediamo di preservare il potere di controllo del Parlamento 
sull'export di armi - garantito dalla legge 185/90 - e che il disegno di 
legge n. 1927 ridurrebbe.

Per saperne di più
Alleghiamo alcune informazioni di ulteriore approfondimento, tratte da 
Amnesty International e dall'Osservatorio sul Commercio delle Armi (OSCAR).
Per ulteriori informazioni si può collegare al
sito di PeaceLink www.peacelink.it
sito del settimanale Vita www.vita.it
sito della Rete Lilliput www.retelilliput.org
sito di Amnesty International www.amnesty.it

Come può contattarci
Rimaniamo in attesa di una sua adesione a questa campagna che unisce 
molteplici associazioni e riviste missionarie. Ci può contattare via 
e-mail, per cellulare, per fax o per posta e a tal fine lasciamo i nostri 
recapiti. Grazie per l'attenzione.

Carlo Gubitosa - segretario di PeaceLink - c.gubitosa@peacelink.it cell. 
3492258342
Alessandro Marescotti - presidente di PeaceLink a.marescotti@peacelink.it 
cell.3471463719
Chiara Bonaiuti (dall'Osservatorio sul Commercio delle Armi - OSCAR).tel. 
055/4288312 - 4288320


PeaceLink
c.p.2009
74100 Taranto
www.peacelink.it
fax 1782273886


ALLEGATI

COMUNICATO DI AMNESTY INTERNATIONAL SUL DISEGNO DI LEGGE 1927

"Il Parlamento non deve modificare la legge 185/90 sul commercio di armi" 
ha dichiarato oggi Marco Bertotto, presidente della Sezione Italiana di 
Amnesty International. "Dovrebbe invece chiederne al Governo la piena 
applicazione, valorizzare le misure di trasparenza e i divieti di 
esportazione verso quei paesi in cui armi e tecnologie militari potrebbero 
essere utilizzate per consentire massicci abusi di diritti umani".
Il disegno di legge 1927, attualmente all'esame della Camera dei Deputati, 
si propone la ratifica e l'esecuzione dell'accordo quadro relativo alle 
misure per facilitare la ristrutturazione e le attivita' per la difesa 
europea, prevedendo inoltre emendamenti alla legge 185/90.
La normativa italiana, sebbene disattesa sotto certi aspetti, rappresenta 
un modello nel panorama europeo ed internazionale per l'importanza che 
attribuisce al rispetto e alla promozione dei diritti umani, alla 
prevenzione dei conflitti.
"L'integrazione dell'industria europea degli armamenti" ha aggiunto Marco 
Bertotto "non deve indebolire la trasparenza e il controllo del commercio 
delle armi. Il Parlamento e il Governo devono garantire il monitoraggio di 
tutti i trasferimenti di armi, intensificando e meglio coordinando gli 
sforzi atti a prevenire i conflitti e tutelare la popolazione civile". (Per 
ulteriori informazioni: Ufficio Stampa Tel. 06 44.90.224)


I DIFETTI DEL DISEGNO DI LEGGE 1927
(TRATTO DAL DOSSIER DELL'OSSERVATORIO SUL COMMERCIO DELLE ARMI)

1)Non si applicano le tradizionali procedure autorizzatorie: scompaiono 
quindi i riferimenti nella domanda di autorizzazione all'esportazione al 
numero dei pezzi, al valore, al destinatario finale, alle intermediazioni 
finanziarie, sia per i pezzi e componenti esportati, sia per il prodotto 
finito (art. 6 del ddl).

2)non si applica il sistema di controlli previsto dalla legge per le 
normali esportazioni. Tali esportazioni sono esenti dai controlli bancari 
(art.11. del ddl), e non viene richiesto né il certificato di arrivo a 
destino, nè il certificato di uso finale (art. 10 del ddl). Informazioni, 
procedure e controlli sono drasticamente ridotti non solo per i singoli 
pezzi e componenti esportati, ma anche per il prodotto finito. Esse non 
riguardano solo gli scambi tra i paesi Nato e UE, ma anche i casi di 
esportazione a paesi terzi o privati del materiale coprodotto dall'Italia 
ed assemblato in un paese partner .

3)Il governo chiede di essere informato solo sulla destinazione intermedia 
e non su quella finale del materiale coprodotto. In altre parole il 
rilascio della licenza equivale ad un'abdicazione di sovranità e 
responsabilità e si traduce in una delega in bianco sulla scelta dei paesi 
di destinazione finale (anche extra europeo o extra Nato, anche repressivo 
o aggressivi o a privati inaffidabili) alle autorità del paese con cui si 
coproduce, senza che le nostre autorità possano controllare nulla in 
merito. Il riferimento all'adesione ai principi della nostra normativa 
risulta estremamente generico e insufficiente a garantirne il rispetto dei 
divieti e dei controlli. Secondo il magistrato Bellagamba “è così 
legittimata la triangolazione”. In una prospettiva più ampia europea, la 
prassi della delega favorirà lo spostamento della capacità manifatturiera e 
di assemblamento nei paesi con minori barriere all'esportazione e, al 
contempo, un'armonizzazione verso il basso delle normative sulla 
trasparenza e controllo;

4)Ugualmente i divieti previsti dall'art-1 della legge saranno applicati 
solo sul paese di destinazione intermedia (il paese Nato o UE con cui si 
coproduce) e non su quello di destinazione finale (che può essere in 
contrasto con i divieti della legge italiana) come accadeva fino adesso, il 
che li rende superflui;

Nel caso di autorizzazione globale di progetto viene drasticamente limitato 
anche il grado di trasparenza, di indirizzo e controllo parlamentare. Per 
ciò che concerne le esportazioni che godono di autorizzazione globale dalla 
relazione scompariranno informazioni circa valore, destinatario finale, 
controlli bancari etc. Non sarà nemmeno più possibile desumere dalla 
relazione, come negli anni passati, un quadro completo e corretto sul 
valore aggregato delle nostre esportazioni, operare le tradizionali ù 
analisi diacroniche sul trend e avere un quadro chiaro di esportazioni per 
paese e per valore.

DOSSIER E AGGIORNAMENTI RELATIVI LI PUO' TROVARE SUI SEGUENTI SITI o IN 
RIFERIMENTO ALLE SEGUENTI ADESIONI:

Peacelink,
Missione Oggi,
VITA,
Pax Christi,
Emergency,
Rete di Lilliput,
Associazione Obiettori non Violenti,
Osservatorio sul commercio delle armi e sull'applicazione della legge n. 
185/1990,
Nigrizia,
AltrEconomia,
Amnesty International,
Unimondo,
Lunaria...

Indirizzi Parlamentari

Commissioni

SENATO
Commissione Affari Esteri;
FAX: 06/67063934

Commissione Difesa;
FAX: 06/67063609

CAMERA
Commissione Affari esteri;
FAX: 06/6796733

Commissione Difesa;
FAX: 06/6790353