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Porto Alegre, intervista a PeaceLink
I pacifisti ficcanaso
“Un villaggio globale solidale, che sia una valida alternativa al
villaggio globale dei media dominanti”
Ha radici pugliesi e sede a Taranto ma vanta un respiro
internazionale: la rete Peacelink, impegnata sul fronte pacifista
con particolare riguardo al settore dell’informazione telematica,
presenta oggi alle 14.00 la sua relazione al Forum sociale di Porto
Alegre guidando uno dei workshop previsti dall’organizzazione. “Media di
base contro media dominanti. L’uso sociale della telematica nella
condivisione democratica delle informazioni”: questo il titolo del
seminario, che sarà condotto da Francesco Iannuzzelli, portavoce
internazionale di Peacelink. L’organizzazione produce dal 1991
informazioni su pace, diritti umani, giustizia sociale, ecologia. A
spiegare l’impegno di Peacelink a Porto Alegre è Alessandro
Marescotti, tarantino doc, uno dei fondatori e attuale presidente
del movimento.
Marescotti, cosa direte nel workshop di oggi a Porto Alegre?
Nel mostro seminario diremo, parafrasando lo slogan del Forum, che
un’informazione diversa è possibile. Occorre educare a una forma di
cittadinanza attiva che utilizzi al massimo le potenzialità
dell’informazione a basso costo, come quella che viaggia su web. Il fine
è fronteggiare lo strapotere dei media dominanti che viziano
irrimediabilmente l’odierno circuito dell’informazione. La nostra è una
lotta per un’informazione alternativa, più democratica, che parta dal
basso, e svolga la sua primaria funzione di denuncia delle storture e
degli abusi del potere politico ed economico.
Può fare un esempio dell’efficacia di questa idea?
C’è un esempio calzante e anche di stretta attualità: nostre fonti ci
hanno informato che è in discussione nelle Commissioni Parlamentari
riunite di Esteri e Difesa una modifica alla legge 185/90 che impone la
trasparenza sul commercio delle armi, ne impedisce la vendita a paesi in
guerra o a nazioni che violino i diritti umani. La legge fu una vittoria
per il movimento pacifista. Oggi i nostri legislatori vorrebbero
cambiarla favorendo i mercanti d’armi, sottraendo parte significativa
delle esportazioni di armi al controllo degli organi parlamentari, della
stampa e dell’opinione pubblica. Tutto questo non trova spazio nel
circuito dell’informazione corrente, asservita ai poteri forti. Qui entra
in ballo un circuito alternativo, capace di far viaggiare questa notizia
in tutto il mondo, via Internet, e di sollevare l’opinione pubblica,
spesso ignara di quanto accade nei palazzi della politica.
Ci racconti di qualche successo ottenuto con questa strategia
Abbiamo pubblicato sul nostro sito
www.taras.it
le fotografie, scattate di nascosto, di alcuni operai dell’Ilva di Taranto, immersi in nubi di fumo cancerogeno, creando il caso della tutela della salute dei dipendenti. Abbiamo denunciato l’inserimento della base di Taranto nel circuito militare C4I, che lega la nostra base navale alla raccolta di informazioni segrete per gli Usa, un fatto di cui lo stesso Parlamento Italiano era all’oscuro. Per questo ci hanno soprannominato “i ficcanaso”.
Cosa vi aspettate dalla partecipazione a Porto Alegre?
Il valore aggiunto di questa esperienza è costituito dai contatti e dalle collaborazioni che si stabiliscono con altre persone e movimenti che, in altre parti del mondo, dedicano energie al lavoro di “volontariato dell’informazione”. Cercheremo di creare sinergie per potenziare la nostra rete. Ci auguriamo che dal Forum emerga con maggiore consapevolezza la forza che Internet può avere come strumento di denuncia e diffusione dell’informazioni. Peacelink è determinata a stringere alleanze internazionali con quelle associazioni impegnate a costruire un villaggio globale solidale, che sia una valida alternativa al villaggio globale dei media dominanti.
Paolo Affatato
(per la Gazzetta del Mezzogiorno)