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70mila cluster bomb in 40 giorni di raid
da "Il Manifesto" 20/11/2001
70mila cluster bomb in 40 giorni di raid
Human Right Watch: "In Afghanistan una pioggia di bombe a
grappolo Usa sui civili"
PATRICIA LOMBROSO - NEW YORK
"Sono 70.700 BLU-97 le cluster bombs scaricate dagli Stati uniti
su gran parte del territorio dell'Afghanistan. Di queste,
cinquantamila cluster bombs sono inesplose e disseminate su
vasta scala con danni e gravissimi rischi per la popolazione civile,
per i rifugiati, per i volontari arruolati in questa situazione odierna
dell'Afghanistan, fluida e senza controllo". E' questa la clamorosa
denuncia dell'organizzazione di Human Rights Watch a sette
settimane dalla campagna di massicci bombardamenti americani e
britannici in Afghanistan.
"Il Pentagono deve por fine immediatamente a questo massacro
indiscriminato nei confronti della popolazione civile. Deve
assumersi la responsabilità dei danni e dei rischi ai quali sottopone
civili innocenti non solo ora, ma in futuro. Gli Stati uniti
contravvengono al trattato internazionale della Convenzione di
Ginevra, secondo la quale è interdetto l'uso indiscriminato nei
confronti della popolazione di armi messe al bando come le cluster
bombs. Gli Stati uniti non riconoscono come 'illegale' l'impiego
delle cluster bombs", dichiara Mark Hiznay della sezione
specializzata Arms Division di Human Rights Watch, a
Washington, interpellato da il manifesto. "Le conseguenze e gli
effetti di queste 70.000 cluster bombs esplose e delle restanti
5.000 ancora inesplose e disseminate in tutto l'Afghanistan -
denuncia - le abbiamo testimoniate durante la guerra del Golfo e
durante la 'guerra umanitaria' Nato in Kosovo. Con l'esplosione
dell'ordigno ognuna di queste cluster bombs al momento
dell'impatto fa scoppiare 202 minibombe che fanno parte della
composizione a grappolo. Si creano così dei micidiali frammenti
multipli che una volta colpito l'organismo umano hanno degli effetti
orribili e provocano mutilazioni devastanti. Ed è questo l'aspetto più
grave come conseguenza su civili, bambini e chiunque ora entrerà
in contatto con le 5.000 cluster bombs ancora inesplose sul
territorio dell'Afghanistan".
"Il Pentagono - aggiunge Mark Hiznay di Human Rights Watch -
non si rende conto dei rischi cui sottopone la popolazione civile, e i
rifugiati e il personale umanitario sul posto per fornire assistenza,
in questa situazione fluida e senza controllo politico in Afghanistan.
Il Pentagono ha dovuto ammettere alla nostra organizzazione che
sino alla data dell'8 novembre gli Stati uniti, durante la campagna di
massicci bombardamenti a tappeto, hanno scaricato sul territorio
afghano ben 350 cluster bombs. Centocinquanta di queste erano
CBU-87 Combined Effect Munition, ovvero munite di zirconio per
accelerare il processo di fuoco incendiario. Secondo i fattori del
vento e dell'altezza, la bomba genera una serie di palle incendiarie
con la peculiarità di penetrare il carro armato del nemico e
incenerire chi è al comando. Le restanti 200 CBU-103, sono una
variante delle cluster bombs CBU-87 fornite del Wind Corrected
Munitions Dispenser Kit, aggiunto perché il percorso sia più
accurato sul bersaglio mirato. Già, dopo la guerra Nato in
Jugoslavia, abbiamo accertato che il bersaglio mirato viene
raggiunto soltanto nel 7 per cento dei casi. In Afghanistan ora
queste 5.000 cluster bombs ancora inesplose, aggiunte ai danni
delle 650.000 cluster bombs durante i bombardamenti Usa,
provocheranno gravi danni sulla popolazione civile".
E pensare che secondo le Nazioni unite in Afghanistan c'erano,
prima del 7 ottobre, data d'inizio dei nuovi bombardamenti
angloamericani, ben dieci milioni di mine sparse dappertutto.