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TARANTO DICE NO ALLA GUERRA: manifestazione nonviolenta sul Lungomare
Comunicato stampa di PeaceLink www.peacelink.it
Domani tutti sul Lungomare per creare una "radiocatena" umana per la pace.
Con le note di canzoni pacifiste come "Imagine" di John Lennon e di
"Blowing in the wind" di Bob Dylan creeremo una catena di musica e persone,
insieme a tutte le associazioni e ai gruppi che si esprimeranno con forza
della nonviolenta.
Come PeaceLink daremo voce (tramite Primavera Radio e un centro stampa
collocato al centro della Rotonda in un gazebo) al sondaggio di opinione in
tempo reale che rivelerà se i tarantini sono a favore o contro la missione
italiana in guerra. Il campione di intervistati (i dati dei rilevatori
affluiscono via SMS tramite cellulare) è in queste ore più ampio ed è
giunto a 518 unità. Il no alla guerra è salito nelle ultime ore: il 55,6%
dei tarantini non è d'accordo con la partecipazione italiana alla guerra.
Come sarà la radiocatena umana? Ci porteremo tutti una radio sul Lungomare
e ci sintonizzeremo sulla frequenza di Primavera Radio Popolare Network
(107,3 megahertz), da cui partiranno le note di pace e le interviste
realizzate con un microfono aperto alla gente. Cellulari, microfoni,
altoparlanti, amplificatori, radio, Internet ed SMS saranno in gioco per
comunicare ciò che la gente pensa e che i politici in carriera non hanno
avuto l'umità di ascoltare.
In queste ore stanno affluendo ai giornali locali tante e-mail di persone
che non potranno venire a Taranto per la manifestazione ma che stanno
manifestano via Internet il loro ripudio della guerra.
Vogliamo dare voce tutti insieme, ognuno con originalità e passione diversa
ma comune, a quell'Italia che ripudia la guerra, come prevede l'articolo 11
della Costituzione Italiana. Abbiamo proprio per questo fotocopiato in
centinaia di copie l'articolo 11 della Costituzione che comincia con le
inequivocabili parole "L'Italia ripudia la guerra": verrà distribuito ai
cittadini come segno di pace e di speranza, verrà attaccato ai lampioni,
agli alberi, consegnato a poliziotti, fatto leggere alle famiglie dei
militari in partenza.
Stiamo operando affinché si crei un significativo legame di solidarietà con
le famiglie dei militari, che hanno in questo momento in noi pacifisti
degli alleati: i loro figli partono per la meschina volontà di politici in
carriera che vogliono farsi belli di fronte a Bush a spese del dolore e
dell'angoscia altrui. "Nessun figlio di parlamentare parte per la guerra:
perché?" sarà il testo di un altro volantino che distribuiremo sul
Lungomare assieme alla lettera di genitori americani che hanno perso il
figlio nell'ecatombe delle Torri Gemelle e che hanno chiesto a Bush
giustizia ma non guerra: "non in nome di nostro figlio", scrivono.
L'evolversi degli eventi militari sta dimostrando come i bombardamenti
abbiano messo in moto una situazione che gli Stati Uniti non riescono più a
controllare (l'Alleanza del Nord ha detto di voler fare da sola e si già
macchiata di crimini in passato come ha riconosciuto Amnesty
International); in questo contesto il rischio è che i soldati italiani,
operando sotto comando Usa, vengano mandati allo sbaraglio. Pertanto per
noi pacifisti il NO ALLA GUERRA oggi diventa anche un SI' ALLA PACE dando
potere all'ONU perché ristabilisca una pace giusta nel rispetto dei diritti
umani e della sicurezza di tutti.
Alessandro Marescotti
presidente di PeaceLink