[Date Prev][Date Next][Thread Prev][Thread Next][Date Index][Thread Index]
La nonviolenza e' in cammino.288
LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO
Foglio di approfondimento proposto dal Centro di ricerca per la pace di
Viterbo a tutti gli amici della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. e fax: 0761/353532, e-mail: nbawac@tin.it
Numero 288 del 14 novembre 2001
Sommario di questo numero:
1. Peppe Sini, cessate il fuoco
2. Calendario delle iniziative contro la guerra
3. Francesco Rubino, perche' la guerra in Afghanistan e' illegittima
4. Progetto di statuto per un Corpo Civile di Pace
5. Alessandro Zanotelli, l'orrore di quel voto
6. Etty Hillesum, un ardore elementare
7. Lea Melandri, rinascere insieme
8. Vandana Shiva, le sorgenti della vita
9. La Carta del Movimento Nonviolento
10. Per saperne di piu'
1. IL PUNTO. PEPPE SINI: CESSATE IL FUOCO
Si fermi subito la guerra, intervenga la diplomazia, si ripristini la
vigenza del diritto internazionale, si assistano tutte le vittime, tutte. Si
salvino tutte le vite umane che e' ancora possibile salvare.
E da parte nostra si lavori infine, con la tenacia e la persuasione e la
capacita' che ci sono ancora mancate, a costruire alternative nonviolente di
gestione e risoluzione dei conflitti; a fare ancor piu' della nonviolenza
una grande risorsa morale, civile, politica, giuridica, a tutti i livelli
della vita sociale, da quello dei conflitti individuali a quello dei
conflitti internazionali, alle grandi questioni globali di un mondo sempre
piu' interconnesso in cui sempre piu' l'umanita' intera si scopre unita da
un unico destino di vita o di morte.
Abolire la guerra, abolire la miseria, distruggere le armi, contrastare
tutte le violenze, costruire la pace e la giustizia: e' il compito dell'ora.
2. CALENDARIO DELLE INIZIATIVE CONTRO LA GUERRA
[Ovviamente le iniziative di pace di seguito segnalate sono quelle di cui
siamo venuti a conoscenza e che ci sembrano caratterizzate da due scelte
precise: I. la nonviolenza; e II. la difesa dei diritti umani, del diritto
internazionale, della legalita' costituzionale]
Mercoledi 14 novembre
- a Beinasco (TO): iniziativa di Amnesty International.
- a Bologna: in via Mascarella 35/a, alle ore 20, sara' effettuata una
raccolta di fondi per sostenere l'organizzazione di donne profughe afgane
''HAWCA'' con sede in Pakistan. Per informazione: Bottega del commercio equo
e solidale "Potosi", via Mascarella 35/a, Bologna. tel. e fax: 0516390960,
e-mail: potosi2001@inwind.it
- a Bolzano: alle ore 20 conferenza sull'Ayur Veda Maharishi: "La piu'
antica medicina per creare equilibrio tra mente e corpo". Relatore: dott.
Jor Guglielmi. Per informazioni: agm@maharishi.it
- a Fano: tutti i mercoledi dalle ore 18 alle ore 19, in piazza XX
settembre, iniziativa di Rete Lilliput e MIR contro la guerra. Per contatti:
lucben@libero.it
- a Genova: consueta manifestazione settimanale dalle ore 18 alle ore 19 in
silenzio sui gradini del palazzo Ducale. Per contatti: norma.b@libero.it
- a Mariano Comense: alle ore 21 all'auditorium di via Trieste, assemblea
del social forum Brianza.
- a Mestre (VE): alle ore 17 presso il Centro Culturale Candiani, conferenza
su "I movimenti radicali nel mondo mussulmano: genesi, evoluzione e crisi";
interverrano Mario Nordio (Universita' di Venezia) e Vincenzo Pace
(Universita' di Padova), promuove il Centro Pace del Comune di Venezia,
tel.0412747645-2747653.
- a Milano: in via Ollearo 5 alle ore 21, incontro con Darwin Padou.
- a Padova: alle ore 17,30 in via Roma 37, iniziativa sulla finanza etica e
l'impresa sociale.
- a Reggio Emilia: alle ore 21 in via Vincenzi 10, iniziativa per i diritti
degli immigrati.
- a Roma: dalle ore 15 alle ore 18 presso l'Archivio Immigrazione incontri
su razzismo e mass-media per docenti e studenti. Per informazioni: tel.
066876897.
- a San Martino in Rio: cena di solidarieta' con i bambini di strada di
Bolivia e Brasile.
- a Torino: a palazzo nuovo, alle ore 18, dibattito su "Potere, droga, oro
nero, armi".
- a Verona: al circolo Pink, alle ore 21, riunione del coordinamento
antirazzista "Cesar K.". Per contatti: pinkverona@tiscalinet.it
*
Giovedi 15 novembre
- a Bologna: presso la sala Walter Benjamin, via del Pratello 53, alle ore
21, "ATTAC Bologna" presenta "Tesi sul movimento globale", serata di
discussione e confronto sul futuro del movimento con Sandro Mezzadra
(Universita' di Bologna). Info: attacbo@virgilio.it
- a Bolzano: alle ore 20, conferenza su "Introduzione al Paese della Pace
Mondiale. La Scienza Vedica e le sue tecnologie pacifiche della coscienza".
Relatori: Gabriele Fancello e Valter Pizzulli. Per informazioni:
agm@maharishi.it
- a Bracciano (RM): assemblea di "Terra e liberta'" in preparazione
dell'iniziativa del primo dicembre su "prepararsi alla pace o abituarsi alla
guerra?". Per contatti: gigi.desantis@tiscalinet.it
- a Brescia: in occasione della presentazione del libro di Mimmo Cortese e
Roberto Cucchini, La forza lieve. Tre storie di volontariato pacifista in
Bosnia, La Meridiana, Raniero La Valle e don Albino Bizzotto interverranno
sul tema "Le vie della giustizia tra guerre e terrorismo": ore 20,30 presso
i Missionari Saveriani, via Piamarta 9.
- a Lecco: alle ore 20,30 all'Istituto don Guanella in via Amendola,
dibattito su "Banche armate: come opporsi?".
- a Pordenone: alla casa Zanussi convegno sul dialogo tra ebrei e cattolici.
Per informazioni: tel. 0434524070.
- a Roma: tutti i giovedi il GSI (Gruppo di Solidarieta' Internazionale) e
la Comunita' di San Leone testimonieranno il proprio impegno contro al
guerra. Per contatti: via Boccea 60, 00167 Roma, tel. 066633448 (dalle ore
16,30), e-mail: grupposolidarietainternazionale@hotmail.com
- a Roma: al centro sociale La Torre, in via Bertero 13, iniziativa a
sostegno del progetto "L'osteria a Calcutta". Per informazioni: tel.
0665741387, e-mail: osteriacalcutta@libero.it
- a Roma: alle ore 21, presso il Cipax, in via Ostiense 152b, incontro con
Roberto Baggio, della Direzione Nazionale del Movimento Sem Terra su: "MST,
WTO e guerra. La lotta del Movimento Sem Terra in Brasile nell'attuale
situazione internazionale".
- a Taranto: alle ore 12, presso la Chiesa Valdese, via General Messina
71/a, conferenza stampa di Associazione per la Pace, Caritas Diocesana,
Chiesa Valdese, Legambiente, Libera, PeaceLink, Pax Christi, Taranto
Solidale; la conferenza servira' a presentare l'iniziativa pacifista
nonviolenta da intraprendere in occasione della partenza da Taranto delle
forze armate italiane per la guerra in Afghanistan. Per informazioni:
e-mail: a.marescotti@peacelink.it, sito: www.peacelink.it
- a Torino: alle ore 20,30, presso il Centro Studi Sereno Regis, via
Garibaldi 13, laboratorio della nonviolenza e osservatorio Internazionale:
"Islam e fondamentalismo in Asia centrale", interviene Marco Buttino.
- a Treviso: alle 20,45 in via Battisti 20, Sabina Siniscalchi presenta
"Social Watch 2001".
- a Viterbo: incontro organizzativo presso il centro sociale "Valle Faul"
per la tre giorni contro la guerra del 22-24 novembre.
*
Venerdi 16 novembre
- in Italia: sciopero dei lavoratori metalmeccanici
- ad Alessandria: alle ore 21, presso la Camera del lavoro (via Cavour 27,
tel. 0131308217), proposta di dibattito, di immagini e di testimonianze su
"Popoli negati, popoli di troppo". Per avviare un percorso di riflessione,
intrecciando la questione kurda con altre grandi questioni, in particolare
l'esperienza zapatista. Presentazione del video: "Newroz 2001, osservatori
di pace in Turchia", e del video "Aqui estamos", sulla marcia zapatista dal
Chiapas a Citta' del Messico.
- a Bologna: alle ore 15,30 presso la sala del Consiglio dell'Ordine degli
Avvocati, in piazza dei Tribunali, incontro su "i giuristi e la guerra".
Interverranno: Lucia Serena Rossi, Universita' di Bologna; Maria Virgilio,
Universita' di Bologna; Bruno Desi, Iniziativa Giuridica Democratica; Pietro
Guidotti, Magistratura Democratica; Nazzarena Zorzella, Associazione Studi
Giuridici Immigrazione.
- a Bolzano: alle ore 20 introduzione all'Ayur Veda Maharishi (in lingua
tedesca): "Das Wissen von langem Leben, von Krankheit und Gesundheit".
Relatore: dott. Wolfgang Schchinger. Per informazioni: agm@maharishi.it
- a Busto Arsizio: alle ore 21 in via Pozzi 7, riflessione sull'islam con
Davide Bernocchi.
- a Carrara: alle ore 17 Giulietto Chiesa presenta il libro "Afghanistan
anno zero". Per informazioni: tel. 058572193.
- a Como: alle ore 21 nell'Aula Magna dell'Universita' (via Castelnuovo 7),
convegno promosso dal Coordinamento comasco per la pace su "Addio alle armi.
La nonviolenza come pratica e progetto di liberta'".
- a Feltre: all'Hangar, seminario sull'acqua.
- a Marghera (VE): alle ore 17, al Teatro Aurora, "Venezia per la vita: la
campagna per l'abolizione della pena di morte nel mondo".
- a Milano: alle ore 18 davanti al Palazzo di Giustizia di Milano, si terra'
un secondo presidio di solidarieta' ai magistrati antimafia. Per contatti:
omicronweb@tiscalinet.it
- a Modena: si terra' il settimo Incontro cristiano-musulmano, organizzato
dalle ACLI, sul tema della donna fra cristianesimo e islam. Parleranno
soprattutto donne (musulmane e cristiane di diverse confessioni, ma anche
buddhiste ed ebree). Per informazioni: segretariato.aclimo@libero.it oppure
a francesca_maletti@libero.it
- a Molfetta: alle ore 19 alla Fabbrica di S. Domenico, incontro con
Vincenzo Caruso di Emergency. Per contatti: scuoladipace.dontonino@tin.it
- a Orte (VT), al liceo scientifico, con inizio alle ore 14, sesto incontro
del corso di educazione alla pace. Per informazioni: nbawac@tin.it
- a Palermo: inizia il convegno internazionale su Danilo Dolci. Per
contatti: info@cppp.it, www.cppp.it, segreteria@danilodolci.net,
www.danilodolci.net
- a Roma: al centro sociale La Torre, in via Bertero 13, prosegue
l'iniziativa a sostegno del progetto "L'osteria a Calcutta". Per
informazioni: tel. 0665741387, e-mail: osteriacalcutta@libero.it
- a Roma: alle ore 18 precise, nel salone della cooperativa "Spazio comune",
via Ostiense 152 B (stazione Garbatella della metro B), incontro con Arturo
Paoli, piccolo fratello di Foucauld, che tuttora, a novant'anni di eta', si
occupa di bambini di strada in Brasile, continuando a fare dibattiti e
scrivere libri; con Gerard Lutte, che sta per ritornare nelle strade del
Guatemala; e con ragazze e ragazzi che testimonieranno di quanto hanno
vissuto con le ragazze e ragazzi di strada del Guatemala. Alle ore 18
precise (dobbiamo lasciare libero il salone alle 20,30) iniziera' la
proiezione del video di Gerardo, "Mirna e Mayra ci rccontano la strada"
(durata: un'ora). Segue il dibattito. Per informazioni e contatti:
quetzalitas@tin.it
- a Taranto: presenza pacifista con un messaggio di pace in occasione della
venuta del Presidente della Repubblica a Taranto e della partenza delle navi
per la guerra. L'iniziativa e' promossa da Associazione per la Pace, Caritas
Diocesana, Chiesa Valdese, Legambiente, Libera, PeaceLink, Pax Christi,
Taranto Solidale. Per informazioni: e-mail: a.marescotti@peacelink.it, sito:
www.peacelink.it
- a Trieste: alle ore 18 in via Trento 8, primo seminario del ciclo "Chi ha
paura della scienza?".
- a Viterbo: alle ore 17 presso la sala conferenze della Camera di
Commercio, conferenza di Amnesty International "Non sopportiamo al tortura",
interverra' il presidente della sezione italiana di Amnesty, Marco Bertotto.
*
Sabato 17 novembre
- a Bologna: presso la sede di Legambiente, in piazza XX settembre 7 (a
poche decine di metri dalla stazione ferroviaria), dalle 10 alle 16,30, si
riunisce il gruppo di lavoro sulla nonviolenza della Rete di Lilliput. Per
informazioni: tel. 3389463352, e-mail: pilati73@libero.it,
segreteria@retelilliput.org, puglipas@interfree.it
- a Bolzano: alle ore 16,30, conferenza sull'architettura vedica: "Sthapatya
Veda, l'arte di costruire in armonia con la Legge Naturale". Relatrice:
dottoressa Licia Mastella. Per informazioni: agm@maharishi.it
- a Carugate: partita antirazzista allo stadio don Bosco alle ore 20,30.
- a Feltre: all'Hangar, seminario su Porto Alegre.
- a Imola: alle ore 14 in via Tirassegno 1, seminario sulla gobalizzazione
del social forum.
- a Marghera (VE): ore 9, in Piazzale Concordia, "Operazione nocciolina",
campagna nazionale per l'autosviluppo, promosso da Mani tese in cooperazione
con le associazioni contadine locali salvadoregne. Per informazioni: tel.
0412747645, e-mail: lucapozzato@libero.it
- a Mestre (VE): tutti i giorni (salvo imprevisti) dalle 17.00 alle 19.30 in
piazza Ferretto, il Venezia social forum organizza un presidio permanente
avente lo scopo di informare e sensibilizzare l'opinione pubblica e
promuovere iniziative per la cessazione della guerra. Per contatti:
miriamsil@libero.it
- a Milano: ore 16, in via Marco d'Agrate 11, festa di compleanno della casa
per la pace.
- a Modena: prosegue e si conclude il settimo Incontro cristiano-musulmano,
organizzato dalle ACLI, sul tema della donna fra cristianesimo e islam.
Parleranno soprattutto donne (musulmane e cristiane di diverse confessioni,
ma anche buddhiste ed ebree). Per informazioni:
segretariato.aclimo@libero.it oppure a francesca_maletti@libero.it
- a Palermo: prosegue il convegno internazionale su Danilo Dolci.
- a Palermo: giornata contro la guerra e il militarismo promossa dal
Coordinamento autorganizzato degli studenti medi presso il Laboratorio
Zeta, via Arrigo Boito 7. Ore 16,30 dibattito con Antonio Rampolla (Forum
Sociale Siciliano), Marco Antonio Pirrone (Universita' di Palermo), Andrea
Cozzo (Universita' di Palermo), Enza Panebiaco (Libreria "I fiori blu"). Ore
19 proiezione di "Full metal jacket" di Stanley Kubrick. Dalle ore 22
incontro conviviale.
- a Torino: alle ore 17,30 presso la libreria Abba, via Maddalene 46B,
"Musica dal silenzio: San Giovanni della Croce e l'Islam", musiche di
Federico Mompou, canta Graziella Ricupero, a cura di Claudio Canal; info:
tel. 011531264, e-mail: claunal@libero.it
- a Viadana: alle ore 20,30, Galleria G. Bedoli: incontro pubblico "Storie
di migranti: donne e uomini, cittadini del mondo". Per informazioni:
Associazione Resistenza e Pace, tel. 0522454832, e-mail: ass-rep@libero.it,
in rete: www.lilliput.it
- A Viterbo: iniziativa contro la guerra, nel pomeriggio in piazza delle
erbe.
*
Domenica 18 novembre
- a Lodi: dalle ore 9 alle ore 17 presso la sala congressi della Banca
popolare di Lodi, piazza Polenghi Lombardo, terza assemblea nazionale della
Convenzione permanente delle donne contro la guerra.
- a Mestre (VE): tutti i giorni (salvo imprevisti) dalle 17.00 alle 19.30 in
piazza Ferretto, il Venezia social forum organizza un presidio permanente
avente lo scopo di informare e sensibilizzare l'opinione pubblica e
promuovere iniziative per la cessazione della guerra. Per contatti:
miriamsil@libero.it
- a Palermo: si conclude il convegno internazionale su Danilo Dolci.
- a Viterbo: alle ore 16 presso il centro sociale occupato autogestito
"Valle Faul" incontro di formazione alla nonviolenza.
*
Lunedi 19 novembre
- a Mestre (VE): tutti i giorni (salvo imprevisti) dalle 17.00 alle 19.30 in
piazza Ferretto, il Venezia social forum organizza un presidio permanente
avente lo scopo di informare e sensibilizzare l'opinione pubblica e
promuovere iniziative per la cessazione della guerra. Per contatti:
miriamsil@libero.it
- a Milano: alle ore 21, presso il Circolo della Stampa, Sala Bracco,
incontro su "media e guerre dimenticate"; intervengono i giornalisti: Maso
Notarianni (Afghanistan); Luca Vido (Tibet); Angelo Ferrari (Corno d'Africa
e Sudan); Enrico Fovanna (Kurdistan). La serata ha il patrocinio di
Emergency (presente in sala Teresa Strada), associazione a cui andranno i
proventi della serata benefica, a offerta libera, e quelli delle vendite dei
libri.
- a Viterbo: alle ore 21,30 presso il circolo Arci "Il mulino", in via della
Molinella, riunione della "Rete no global" di Viterbo per preparare nuove
iniziative contro la guerra.
*
Martedi 20 novembre
- a Mestre (VE): tutti i giorni (salvo imprevisti) dalle 17.00 alle 19.30 in
piazza Ferretto, il Venezia social forum organizza un presidio permanente
avente lo scopo di informare e sensibilizzare l'opinione pubblica e
promuovere iniziative per la cessazione della guerra. Per contatti:
miriamsil@libero.it
- a Viterbo: iniziativa del "Centro di ricerca per la pace".
*
Mercoledi 21 novembre
- a Genova: consueta manifestazione settimanale dalle ore 18 alle ore 19 in
silenzio sui gradini del palazzo Ducale. Per contatti: norma.b@libero.it
- a Mestre (VE): tutti i giorni (salvo imprevisti) dalle 17.00 alle 19.30 in
piazza Ferretto, il Venezia social forum organizza un presidio permanente
avente lo scopo di informare e sensibilizzare l'opinione pubblica e
promuovere iniziative per la cessazione della guerra. Per contatti:
miriamsil@libero.it
- a Napoli: incontro per costituire un forum sociale universitario, presso
la Facolta' di Lettere e Filosofia, via Porta di Massa 1, alle ore 11,30.
Per ulteriori informazioni contattare: uniforum@libero.it
*
Giovedi 22 novembre
- a Mestre (VE): tutti i giorni (salvo imprevisti) dalle 17.00 alle 19.30 in
piazza Ferretto, il Venezia social forum organizza un presidio permanente
avente lo scopo di informare e sensibilizzare l'opinione pubblica e
promuovere iniziative per la cessazione della guerra. Per contatti:
miriamsil@libero.it
- a Roma: tutti i giovedi il GSI (Gruppo di Solidarieta' Internazionale) e
la Comunita' di San Leone testimonieranno il proprio impegno contro al
guerra. Per contatti: via Boccea 60, 00167 Roma, tel. 066633448 (dalle ore
16,30), e-mail: grupposolidarietainternazionale@hotmail.com
- a Torino: presso il Centro Studi Domenico Sereno Regis, via Garibaldi 13,
alle ore 20,30: "La politica dell'azione nonviolenta secondo Gene Sharp:
teorie del potere", con Enrico Peyretti e Carla Toscano. Per informazioni:
tel. 011532824.
- a Viterbo: presso il centro sociale "Valle Faul" iniziativa contro il
razzismo.
*
Venerdi 23 novembre
- a Mestre (VE): tutti i giorni (salvo imprevisti) dalle 17.00 alle 19.30 in
piazza Ferretto, il Venezia social forum organizza un presidio permanente
avente lo scopo di informare e sensibilizzare l'opinione pubblica e
promuovere iniziative per la cessazione della guerra. Per contatti:
miriamsil@libero.it
- a Milano: alle ore 19-23 presso la Camera del lavoro in corso Porta
Vittoria 43, dibattito contro la guerra, verso Porto Alegre 2002.
Partecipano: Bernard Cassen (presidente Attac Francia, vicedirettore de "Le
monde diplomatique"), Toni Negri (filosofo), Mario Agostinelli (Cgil
Lombardia), Marco Bersani (Attac Italia), Jose' Luis Del Roio (Forum
Mondiale delle Alternative), Sabina Siniscalchi (segretaria di Mani Tese);
presiede: Nicola Nicolosi (segr. Cgil Lombardia); introduce: Giorgio Riolo
(Associazione Culturale Punto Rosso). Per informazioni e contatti:
puntorosso@puntorosso.it
- a Orte (VT), al liceo scientifico, con inizio alle ore 14, settimo
incontro del corso di educazione alla pace.
- a Torino, all'Arsenale di pace, in piazza Borgo Dora 61, Where The Eagles
Fly, in collaborazione con Zonta Torino Due, promuove "donne di pace",
incontro inter-religioso con le piu' importanti rappresentanti femminili
delle diverse culture per imparare a condividere i profondi messaggi che
ogni religione ci insegna e per superare le barriere culturali e razziali.
Un lungo week-end di seminari esperienziali per capire come il messaggio
d'amore che porta in se' ogni credo puo' realizzarsi sul terreno comune
della solidarieta' attraverso l'impegno nel sociale. Questo incontro
interreligioso promosso da Where The Eagles Fly, contribuira' al
finanziamento della campagna Unicef-Zonta International per la vaccinazione
contro il tetano materno e neonatale in Nepal. Per informazioni:
www.siberianshamanism.com
- a Verbania: alle ore 21, a Palazzo Flaim, assemblea-dibattito sulla
proposta di legge per la formazione delle Forze dell'Ordine secondo i
principi e la prassi della nonviolenza. Introduce: on. Laura Cima, del
Gruppo Verdi alla Camera, membro della Commissione Esteri. Intervengono:
Davide Melodia, gia' Segretario del Movimento Nonviolento e della Lega per
il Disarmo Unilaterale; Gabriele Ghezzi, dirigente nazionale del S.I.U.L.P.;
Gianni Barbacetto della redazione del settimanale "diario". Per
informazioni: tel. 0323404220, 032380347, e-mail: paolo.caruso@libero.it,
verdi.verbano@virgilio.it
*
Sabato 24 novembre
- a Bologna: al teatro Arena del sole, via Indipendenza 44, inizio alle ore
9, prima giornata nazionale della finanza etica e solidale. Per contatti:
info@finanza-etica.org
- a Mestre (VE): tutti i giorni (salvo imprevisti) dalle 17.00 alle 19.30 in
piazza Ferretto, il Venezia social forum organizza un presidio permanente
avente lo scopo di informare e sensibilizzare l'opinione pubblica e
promuovere iniziative per la cessazione della guerra. Per contatti:
miriamsil@libero.it
- a Milano: alle ore 10-13,30 presso la Camera del lavoro in corso Porta
Vittoria 43, prosegue il dibattito contro la guerra, verso Porto Alegre
2002. Partecipano: Vittorio Agnoletto (Genoa Social Forum), Cristophe
Aguiton (Attac Francia), Carla Casalini ("il manifesto"), Giulietto Chiesa
(giornalista, saggista), Giorgio Cremaschi (Sinistra Sindacale-Fiom
Piemonte), Giulio Girardi (teologo della liberazione), Emilio Molinari
(Punto Rosso - Comitato italiano acqua). Per informazioni e contatti:
puntorosso@puntorosso.it
- a Torino: all'Arsenale di pace, in piazza Borgo Dora 61, prosegue
l'iniziativa "donne di pace".
- a Torino: alle ore 17,30 presso la libreria Abba, via Maddalene 46B,
"Afghanistan, paese di poesia": testi raccontati e interpretati da Claudio
Canal, audizione di musiche dall'Afghanistan; info: tel. 011531264, e-mail:
claunal@libero.it
- a Verona: con inizio alle ore 11 presso la casa della nonviolenza in via
Spagna 8, riunione dei collaboratori di "Azione nonviolenta". Per
informazioni: e-mail: azionenonviolenta@sis.it, sito: www.nonviolenti.org
- a Viterbo: presso il centro sociale "Valle Faul" iniziativa contro la
guerra.
*
Domenica 25 novembre
- In Italia: iniziativa di pace dell'Azione cattolica, settore giovani, con
raccolta di fondi per la riduzione del debito dei paesi impoveriti.
- a Mestre (VE): tutti i giorni (salvo imprevisti) dalle 17.00 alle 19.30 in
piazza Ferretto, il Venezia social forum organizza un presidio permanente
avente lo scopo di informare e sensibilizzare l'opinione pubblica e
promuovere iniziative per la cessazione della guerra. Per contatti:
miriamsil@libero.it
- a Torino: all'Arsenale di pace, in piazza Borgo Dora 61, si conclude
l'iniziativa "donne di pace".
- a Verona: con inizio alle ore 10,30 presso la casa della nonviolenza in
via Spagna 8, riunione del comitato di coordinamento del Movimento
Nonviolento. Per informazioni: e-mail: azionenonviolenta@sis.it, sito:
www.nonviolenti.org
- a Viterbo: presso il centro sociale "Valle Faul" consueto incontro
settimanale di formazione alla nonviolenza.
3. RIFLESSIONE. FRANCESCO RUBINO: PERCHE' LA GUERRA IN AFGHANISTAN E'
ILLEGITTIMA
[Ringraziamo Francesco Rubino (giurista, Universita' "Federico II" di
Napoli) per questo intervento. Per contatti: alianorubino@virgilio.it]
Che la guerra in Afghanistan sia ingiusta, oltre che inefficace, e' una
sensazione che si conferma dopo ogni giorno di bombardamenti, effetti
collaterali, testimonianze, ritorsioni terroristiche. Ma ora che governo e
parlamento hanno deliberato anche la partecipazione italiana al conflitto,
bisogna chiarire che gli argomenti contro l'intervento militare non sono
soltanto morali ed etico-politici, quanto anche giuridici, e si radicano sia
nella nostra Costituzione sia nel diritto internazionale. Ne esporro'
alcuni, a mio parere quelli rilevanti per portare di nuovo la Nato dinanzi
alla Corte di giustizia internazionale e alla Corte europea per i diritti
umani, al termine delle operazioni belliche.
* Autorizzazione dell'Onu
Il primo argomento, quello piu' citato dai (pochi) docenti e ricercatori e
dai movimenti pacifisti, si concentra sulla mancata autorizzazione
preventiva dell'Onu (piu' precisamente: del Consiglio di sicurezza). La
circostanza e' palese, e per di piu' ripropone la stessa omissione del
Kossovo, quando la Nato si affannava in corso di guerra a richiedere una
qualche forma anche parziale di autorizzazione o almeno di "ratifica"
successiva dell'intervento, ottenendo invece "soltanto" l'imputazione di
Milosevic per crimini contro l'umanita' da parte della Procura penale
internazionale (che pure, almeno sul piano dell'opinione pubblica, poteva
costituire una sufficiente legittimazione).
Quello dell'autorizzazione e' pero' un argomento debole. Intanto, sul piano
geopolitico, presuppone che il Consiglio di sicurezza dell'Onu, se
richiesto, non concederebbe l'autorizzazione all'intervento. In effetti in
Kossovo la Nato by-passo' in un primo tempo il Consiglio proprio per non
rischiare che Cina e Russia ponessero un veto. Ma dopo l'inizio delle
operazioni militari gli equilibri geopolitici mutarono velocemente, tanto
che una risoluzione presentata al Consiglio stesso da Russia, Bielorussia e
India (26.3.99), per fermare i bombardamenti, venne nettamente respinta. E
anche per l'Afghanistan si puo' ritenere che tutti i cinque grandi del
Consiglio di sicurezza, tra cui Cina e Russia, sia grazie al buon
"commercio" diplomatico statunitense sia per propri interessi nell'area,
siano sostanzialmente non contrari all'intervento.
In secondo luogo, l'autorizzazione del Consiglio di sicurezza, se riporta la
guerra nella cosiddetta "legalita' onusiana", non garantisce di per se' il
controllo delle operazioni da parte dell'Onu, come e' risultato chiaro dalle
vicende dell'Irak e, dopo, della Somalia, della Bosnia, di Haiti, del
Rwanda. L'autorizzazione, dunque, avrebbe la sola funzione pratica di
legittimare successivamente un intervento unilaterale gia' deciso altrove.
In terzo luogo, la Nato ricorreva alle autorizzazioni del Consiglio (ad es.
in Irak e in Bosnia) nel periodo in cui aveva la necessita' di legittimarsi
come Alleanza regionale di peacekeeping, che agiva dunque su "delega" del
Consiglio di sicurezza, il quale a sua volta dopo il 1989 stava recuperando
una funzionalita' (centralita' sarebbe troppo!) sul piano internazionale. Ma
oggi la Nato, dopo la recente approvazione della dottrina strategica del
1999 (che disciplina le operazioni cosiddette out of area) non ha piu'
bisogno di tale legittimazione da parte dell'Onu, e dunque ritiene non solo
di potere intervenire autonomamente, ma anche di scavalcare le stesse
discussioni interne all'Alleanza restringendo la leadership strategica ai
soli Stati Uniti e Gran Bretagna.
* Rispetto dell'art. 5 del Trattato Nato
L'argomento invocato subito dopo l'11 settembre dal governo italiano e'
stato quello degli obblighi derivanti per l'Italia dal rispetto del Trattato
nordatlantico. L'art. 5 dello statuto Nato prevede infatti la possibilita'
(e non l'obbligo automatico, tra l'altro, come si vuole far credere) di
partecipare ad operazioni di "legittima difesa collettiva". Di qui le
puntuali critiche da destra di Massimo D'Alema che, da primo ministro, era
stato ben piu' sollecito e prono nel decidere l'adesione al conflitto in
Yugoslavia.
Dimenticando pero' che l'art. 31 della nuova Dottrina strategica della Nato
sulle operazioni out of area ha stabilito che "la partecipazione... rimarra'
soggetta alle decisioni degli Stati membri nel rispetto (in accordance with)
delle costituzioni nazionali". E la nostra Costituzione (grazie al principio
pacifista contenuto nell'art. 11) sicuramente impedisce che l'Italia possa
in qualsiasi modo essere parte di conflitti come quelli in Afghanistan e,
prima ancora, in Kossovo e nel Golfo.
Giustamente, ad esempio, in Giappone il parlamento ha invocato il principio
pacifista contenuto nell'art. 19 della propria Costituzione, per contrastare
la decisione governativa di inviare mezzi di supporto (e comunque non
uomini, si badi) all'intervento in Afghanistan. In Germania e in Italia,
invece, dove come in Giappone l'opzione pacifista impostasi dopo il '45 e'
ricompresa tra i principi fondamentali dell'ordinamento giuridico, i
parlamenti hanno assecondato (pur nelle differenti ed articolate posizioni
politiche) la strategia interventista. E lo stesso ha fatto l'Unione
europea, adagiandosi sulla mancanza di un qualsiasi riferimento alla
priorita' della pace nei trattati costitutivi, forse la piu' grave omissione
della Carta europea dei diritti approvata appena qualche mese fa. In aperta
violazione anche dell'art. 6 del Trattato dell'Unione europea approvato ad
Amsterdam nel 1997, il quale prevede il rispetto dei diritti fondamentali
garantiti sia dalla Convenzione europea dei diritti umani (la cosiddetta
Cedu) sia dai principi e dalle tradizioni costituzionali comuni dei paesi
membri.
Per restare all'Italia, dunque, il Presidente della Repubblica, il Governo,
il Parlamento, violano deliberatamente la Costituzione. Per quanto possa
risultare limitato sul piano preventivo (ormai la guerra e' in atto e,
stando a fondate sensazioni, durera' ancora un po'!) il nostro ordinamento
ci consente di giudizializzare quel minimo di scontro politico rimasto in
vita e individuare i reati da attribuire a parlamentari e ministri, e
portare il Presidente dinanzi alla Corte costituzionale.
* Repressione di crimini contro l'umanita'
L'ultimo argomento e' quello fondamentale. Gli Stati Uniti e altri paesi
della Nato (tra cui l'Italia) conducono un'operazione bellica diretta alla
repressione di crimini contro l'umanita' (quelli dell'11 settembre) commessi
da alcune organizzazioni terroristiche internazionali unite (Jihad e Al
Quaeda su tutte) con la copertura politico-militare di alcuni stati
medio-orientali (ma le prove, presunte tali, sono relative al solo
Afghanistan).
Ora, mettiamo da parte tutti gli interessi concreti che alimentano il
conflitto (dal controllo del narcotrafico e delle risorse naturali afghane
alle nuove "vie della seta", alla spartizione occidentale del medio-oriente
in era post-sovietica) e poniamo che gli Usa abbiano deliberato di reagire
militarmente con l'obiettivo di reprimere un crimine contro l'umanita' e,
auspicabilmente, di prevenirne altri, individuando nell'Afghanistan lo stato
che aveva violato gli obblighi erga omnes di sicurezza planetaria. Come ha
inconfutabilmente dimostrato Paolo Picone con riguardo al Kossovo, questo
tipo di interventi sarebbe legittimato ai sensi del diritto internazionale
generale anche qualora il Consiglio di sicurezza non si sia pronunciato, e
qualsiasi stato del mondo sarebbe dunque legittimato (in deroga all'art. 2
par. 4 della Carta Onu) ad agire per conto della comunita' internazionale.
Il vasto consenso internazionale a questa guerra, le dichiarazioni dei capi
di stato dopo l'11 settembre, le deliberazioni parlamentari dei paesi che
hanno fino ad ora aderito alle operazioni belliche e degli organi
rappresentativi ed esecutivi della UE, lo stesso atteggiamento del governo
Taliban, confermano la definizione di "guerra legittima" attribuibile
all'intervento a fini umanitari in Afghanistan e alla cosiddetta "lotta al
terrorismo internazionale" nel suo complesso.
Ma sbaglierebbe chi ritenesse che una "guerra legittima" ai sensi del
diritto internazionale, e cioe' nel senso di "intervento umanitario", possa
essere condotta senza il rispetto di tutte le altre norme e condizioni che
la rendono legittima concretamente sulla base dei seguenti principi:
1. buona fede (cioe' la prevalente finalita' umanitaria rispetto ad altri
obiettivi o interessi economici o politico-militari degli stati
intervenienti),
2. assoluta necessita' dell'intervento (cioe' la "catastrofe umanitaria"
derivante dagli atti terroristici su scala internazionale deve essere non
altrimenti evitabile che con un intervento armato),
3. proporzionalita' (cioe' l'intervento non deve eccedere rispetto al
cosiddetto obiettivo umanitario e, soprattutto, deve limitarsi ad obiettivi
militari e non deve coinvolgere la popolazione civile, ne' limitare la
funzionalita' di infrastrutture, presidi sanitari, luoghi di lavoro e di
culto, o qualsiasi altro obiettivo civile),
4. adeguatezza e utilita' (cioe' l'intervento militare deve cessare quando
non sia piu' utile al raggiungimento dello scopo, e non deve comunque
proporsi finalita' ulteriori, ad esempio di carattere sanzionatorio).
Queste condizioni potrebbero anche non essere tutte rispettate, nel momento
in cui una sola risultasse cosi' evidente o assorbente da imporre il
sacrificio delle altre. Ad esempio, se in Kossovo si fosse realmente
riusciti ad impedire grazie ai bombardamenti una guerra civile tra etnie,
forse si sarebbe potuta giudicare con piu' "favore" la mancanza di buona
fede derivante dall'avere imposto alla Yugoslavia le condizioni
inaccettabili di Rambouillet, o dall'avere "falsificato" le dimensioni
dell'eccidio di Racak. Invece abbiamo dovuto constatare la fondatezza di
tutti i dubbi sulla mancanza di buona fede di quell'intervento, soprattutto
per la presenza di forti interessi economici e strategici statunitensi, a
partire dai "corridoi" petroliferi, a cui l'Europa doveva ignobilmente
rispondere con la propria necessaria partecipazione per contare qualcosa
dopo il conflitto (come ha orgogliosamente chiarito Massimo D'Alema nel suo
instant-book sul Kosovo, prezioso anche come insetticida).
Lascio al lettore, dunque, la facolta' di verificare se la guerra in
Afghanistan soddisfi anche uno soltanto di quegli standards! E, se il
risultato della verifica fosse per gli stati della Nato del tutto contrario
alla propaganda ideologica di questi giorni (superiorita' occidentale e
condizione delle donne inclusi!), di decidere quale azione intraprendere
lecitamente contro i governi di Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia,
Germania e Italia (per cominciare). Se portarli, assieme ai vertici della
Nato e dell'Unione europea, dinanzi al Tribunale de l'Aja come criminali, se
ricorrere alla Corte europea dei diritti umani di Strasburgo, se denunciare
alla magistratura (quando la legge lo preveda) le violazioni delle
costituzioni nazionali pacifiste, se mobilitare l'opinione pubblica piu'
sensibile al fine di richiedere almeno che gli stati intervenuti paghino le
spese della ricostruzione in Afghanistan... o se alzare le mani dinanzi
all'ennesima guerra assurdamente definita "umanitaria".
4. MATERIALI. PROGETTO DI STATUTO PER UN CORPO CIVILE DI PACE
[Da Alberto L'Abate riceviamo e diffondiamo questo progetto di statuto per i
Corpi Civili di pace cui stanno lavorando varie ong e vari peace-researcher;
ha particolarmente contribuito a questa bozza il prof. Francesco Tullio (tra
i maggiori esperti in materia). Per contatti con Alberto L'Abate (docente
all'Universita' di Firenze e uno dei piu' prestigiosi studiosi ed attivisti
nonviolenti): labate@unifi.it]
* Premessa
In seguito ad alcuni incontri effettuatisi in occasione della Marcia della
Pace Perugia- Assisi, e' emersa l'esigenza di definire meglio gli aspetti
organizzativi e operativi dei Corpi Civili di Pace.
Abbiamo, dunque, provato a delineare uno statuto che potesse fornire una
possibile traccia organizzativa su cui riflettere e discutere in un prossimo
incontro collegiale a cui speriamo possa esserci una presenza
sufficientemente rappresentativa dei gruppi associativi.
Pur ravvisando, infatti, l'esigenza di una struttura interna che potesse
fornire maggiori garanzie di buon funzionamento, risultava ad alcuni di noi,
comunque, difficilmente ipotizzabile una articolazione interna che potesse
contenere il polimorfismo delle presenze in Italia attive in questo campo
senza la definizione di un assetto organizzativo chiaro e condiviso.
Riteniamo che, per garantire la nascita di un effettivo contingente
operativo civile di pace, in grado di impegnarsi in operazioni nazionali e
internazionali di rilievo, sia necessaria, inevitabilmente, una
organizzazione chiara e definita, dotata di un coordinamento centrale che ne
sostenga il mandato anche presso le istituzioni governative deputate alle
operazioni di difesa e sicurezza dei cittadini.
Proponiamo, dunque, il presente documento come momento iniziale di raccordo
e composizione dell'esistente, tenendo presenti sia il recente lavoro della
Rete di Formazione alla Nonviolenza (Rfn) con i Gruppi di Azione Nonviolenta
(Gan), sia la ricca esperienza dei vari gruppi associativi che da anni
lavorano in questo senso.
*Progetto di Statuto del Corpo Nazionale Civile di Pace
Titolo I. Definizione, costituzione, sede e finalita'
Art.1. Definizione, Costituzione, Sede
Il Corpo Nazionale Civile di Pace, in ottemperanza a quanto gia' suggerito
dal Parlamento Europeo nella raccomandazione B4-0791/98 adottata il 10/2/99
relativa al Corpo Civile di Pace Europeo, e' un corpo nazionale di
volontari, con compiti a carattere esclusivamente civile, impegnato: a) nel
sostegno alla creazione e al mantenimento della pace, b) nella cooperazione
allo sviluppo, c) nella prevenzione e soluzione dei conflitti, d) nelle
emergenze, anche in seguito a catastrofi naturali, con funzioni e compiti di
tipo umanitario.
Il Corpo Nazionale Civile di Pace risulta in continuita' con il Progetto
Caschi Bianchi, approvato con tre rilevanti risoluzioni ONU: 49/139/B del
20/12/1994, 50/19 del 22/12/1995 e 52/171 del 16/12/1997, cui l'Italia ha
aderito con altri ventuno paesi.
Il Corpo Nazionale Civile di Pace provvede, senza scopo di lucro, al
servizio di intervento e/o soccorso, nell'ambito dei propri compiti
istituzionali ed in ottemperanza a quanto approvato dal Parlamento Italiano,
come raccomandazione al Governo il 14/4/1998 (Camera dei Deputati) e
l'11/6/1998 (Senato della Repubblica), in cui si giungeva al riconoscimento
di un contingente civile, adeguatamente formato, con funzioni di
peacemaking, peacebuilding e peacekeeping.
Il Corpo Civile di Pace provvede alla definizione dei propri compiti tramite
il presente regolamento e si avvale, per l'assolvimento degli stessi, dei
volontari civili che aderiscono ai principi statutari e normativi ivi
contenuti.
La Sede del C.N.C.P. e' fissata a Roma presso...
Il Corpo Nazionale Civile di Pace e' apolitico, apartitico e senza fini di
lucro.
Art. 2. Marchio
Il C.N.C.P. adotta il marchio costituito dalla denominazione Corpo Nazionale
Civile di Pace e dal simbolo grafico di cui all'allegato A al presente
Statuto, la cui utilizzazione e' disciplinata dal Regolamento del C.N.C.P.
approvato dall'Assemblea.
Art. 3. Finalita'
Le finalita' del C.N.C.P. sono:
a) la sicurezza dei cittadini;
b) la difesa civile o DPN (Difesa Popolare Nonviolenta);
c) l'assistenza umanitaria;
d) la cooperazione allo sviluppo democratico;
e) le operazioni di pace;
f) la protezione civile.
Tali finalita' vengono perseguite attraverso:
- lo sviluppo di una cultura democratica e nonviolenta del conflitto;
- la mobilizzazione delle professionalita' esistenti sul luogo;
- il sostegno all'operato delle organizzazioni nongovernative e delle forme
associative locali;
- la promozione alla partecipazione democratica attraverso gruppi di lavoro
misti;
- il sostegno alla tutela dei diritti umani;
- la formazione nel campo della prevenzione e soluzione dei conflitti,
attraverso attivita' preliminari di confidence-building per la creazione del
dialogo e della fiducia;
- l'assistenza nei processi di reintegrazione e di reinserimento nel lavoro
di ricostruzione;
- interventi di tipo assistenziale (fornitura di alimenti, servizi, etc.);
- interventi di protezione civile e di presidio e ausilio in situazioni di
emergenza;
- il sostegno alla riattivazione e riorganizzazione dei servizi locali;
- il potenziamento e la valorizzazione delle reti di sostenitori della pace
(peace constitutencies).
Il C.N.C.P. opera in sintonia con le ONG, con il terzo settore, le
associazioni di solidarieta' e le istituzioni preposte alla sicurezza e alla
difesa, con riferimento ad operazioni nazionali ed internazionali e in
accordo con quanto suggerito dalle Nazioni Unite.
Art. 4. Soci (Membri)
Sono Soci effettivi del C.N.C.P. tutti i Soci maggiorenni che, avendo
superato le prove di selezione e di accertamento, abbiano ottenuto e
mantengano l'aggregazione quali Volontari presso uno dei Nuclei Operativi
secondo le norme del regolamento del C.N.C.P.
E' prevista l'adesione ai Corpi Civili di Pace in qualita' di socio
sostenitore o simpatizzante non effettivo per tutti coloro che si
riconoscono nelle finalita' del presente regolamento e ne condividono il
tessuto normativo ma che, per condizioni svariate, non risultano attivi ad
assumere il carico operativo del Volontario.
La qualita' di Socio decade per dimissioni.
Art. 5. Soci Emeriti
Il Presidente del C.N.C.P. puo' nominare Soci Emeriti del C.N.C.P., su
proposta del Responsabile di zona o della Assemblea, all'atto della loro
cessazione dai ruoli, quei Volontari che si siano particolarmente distinti
nell'espletamento del loro servizio.
Titolo II. Organizzazione
Art. 6. Organizzazione
Il funzionamento interno del C.N.C.P. risponde ad un criterio organizzativo
integrato in cui venga nel contempo contemplato e rispettato il lavoro di
rete derivante dalla sinergia tra i Nuclei Operativi e venga anche garantita
l'esigenza di funzioni di coordinamento atte a gestire la complessita'
organizzativa esistente.
In tal senso si ravvisa l'esigenza di organi di coordinamento che sono: il
Presidente, l'Ufficio di coordinamento, la Segreteria Organizzativa, il
Collegio dei Revisori dei Conti, i Nuclei Operativi di zona, l'Assemblea dei
soci.
Art. 7. Il Presidente viene eletto dall'Assemblea dei soci e rimane in
carica cinque anni; al termine del mandato puo' essere rieletto per altri
soli cinque anni.
Il Presidente promuove e coordina le linee programmatiche stabilite dalla
Assemblea dei soci; puo' suggerire linee e indirizzi teorico-operativi al
lavoro della Assemblea dei soci. Il Presidente supporta il coordinamento e
la integrazione degli interventi messi in opera dai vari gruppi associativi
e dalle istituzioni preposte alla sicurezza e alla difesa sia livello
nazionale che internazionale.
Il Presidente provvede, inoltre, affinche' vengano rispettate le autonomie e
le identita' dei gruppi associativi aderenti al C.N.C.P. e si impegna a
favorire la sinergia del loro rispettivo operato in operazioni di difesa
civile congiunta, anche a livello internazionale in armonia con le realta'
locali e le organizzazioni nongovernative di altri Paesi.
Art. 8. L'Ufficio di Coordinamento centrale e' insediato presso la
Presidenza del Consiglio dei Ministri; possiede la titolarita' dei rapporti
interministeriali e con le corrispettive istituzioni sopranazionali ed entra
a far parte di eventuali Tavoli di coordinamento interministeriale su
questioni specifiche di politica estera o militare, di protezione civile e
cooperazione allo sviluppo.
Art. 9. La Segreteria Organizzativa centrale svolge funzioni di supporto
all'Ufficio di coordinamento per tutte quelle attivita' di tipo
organizzativo di raccordo con i Nuclei Operativi di zona e per le attivita'
di ricerca e formazione, effettuate in accordo con i Nuclei operativi.
La Segreteria Organizzativa e' composta da tre membri eletti dall' Assemblea
dei soci.
Art. 10. Il Collegio dei revisori dei conti e' composto da tre membri,
eletti dalla Assemblea dei soci, che restano in carica per tre anni.
Il Collegio assolve a funzioni di responsabilita' amministrativa.
Art.11-a. I Nuclei Operativi di Zona, coordinati da uno o piu' referenti,
in eredita' e rispondenza quanto gia' definito come Gruppi di Azione
Nonviolenta (Gan) di cui possono comporsi, svolgono a livello regionale
attivita' di promozione della difesa civile e di formazione dei Volontari
con periodiche attivita' di incontro e riflessione e messa a punto, di volta
in volta, di specifiche iniziative volte a creare e sostenere, a livello
locale, una reale cultura di pace.
11-b ) Il Corpo Nazionale Civile di Pace, nel suo contingente operativo,
sara' composto da tutti quei volontari idonei ad assumere la responsabilita'
di un intervento, a livello nazionale e internazionale; ogni contingente
operativo e' composto da un team di lavoro ed e' coordinato da un referente
per la zona di intervento.
Art. 12. Assemblea dei soci
L'Assemblea dei soci del C.N.C.P. e' l'organo deliberante, al cui vaglio
deve essere sottoposta qualsiasi decisione di ordine generale relativamente
ad iniziative a carattere macroscopico.
L'Assemblea e' regolarmente riunita dalla Segreteria Organizzativa anche al
fine di informare e discutere con i soci l'attivita' in corso.
Compiti dell'Assemblea sono a) l'approvazione dello Statuto e del
Regolamento Generale del C.N.C.P. e le loro eventuali modifiche; b)
l'approvazione dei bilanci sia preventivo, con relative variazioni, che
consuntivo; c) la programmazione e l'attuazione delle attivita' del C.N.C.P.
Strumento discrezionale della Assemblea dei Soci puo' essere il Consiglio
del C.N.C.P. che, in caso di emergenza o di impossibilita' a convocazioni
continuative e ravvicinate della Assemblea, puo' assumere la responsabilita'
di coordinare iniziative di soccorso e la attivazione dei contingenti
operativi. Il Consiglio interviene anche per dirimere questioni interne di
particolare rilievo e delicatezza. E' costituito dal Presidente e da quattro
membri, nominati dall'Assemblea nel proprio interno.
Il Consiglio del C.N.C.P. ha il compito di attuare le linee programmatiche
stabilite dall'Assemblea e solo a questa risponde del proprio operato.
Art. 13. Personalita' Giuridica
Il C.N.C.P. si dota di personalita' giuridica di diritto privato; i
Volontari del C.N.C.P. sono liberi cittadini dello Stato impegnati a titolo
di volontariato nelle iniziative nazionali e internazionali.
Per le missioni viene riconosciuto un compenso a titolo di rimborso spese;
alcuni Volontari professionisti, su indicazione e richiesta dell'Ufficio di
coordinamento, possono percepire un compenso simile a quello dei dipendenti
statali di grado corrispondente per incarichi e/o missioni di particolare e
delicata complessita'. L'Assicurazione dei volontari e' a carico
dell'Ufficio di coordinamento.
Art. 14. Patrimonio
Il C.N.C.P. e' dotato di un proprio patrimonio.
Il patrimonio e' inalienabile e deriva da finanziamenti ad hoc da parte
della Presidenza del Consiglio e finanziamenti mirati relativi alla
realizzazione di specifici progetti e interventi.
L'Assemblea regionale dei soci elegge uno o piu' Referenti operativi,
preposti al regolare funzionamento del servizio sul territorio di competenza
e alla amministrazione del patrimonio a livello locale.
Titolo III. Disciplina, approvazione dello Statuto, scioglimento
Art. 15. Provvedimenti disciplinari. Commissario straordinario
I soci del C.N.C.P. che si rendessero colpevoli di negligenze, mancanze o
irregolarita' nel servizio o di comportamenti lesivi potranno, a seconda
della gravita' dei casi, essere sanzionati da ammonizione, diffida,
rimozione da eventuali incarichi, sospensione o radiazione dai ruoli e
saranno in ogni modo riferiti e perseguiti secondo le leggi dello Stato. In
casi particolarmente gravi che coinvolgessero l'intera struttura
organizzativa di un Nucleo Operativo di Zona, e' facolta' del Consiglio del
C.N.C.P. di nominare un Commissario straordinario, attribuendogli i poteri
opportuni, per un periodo non superiore a sei mesi.
Art. 16. Approvazione e modifiche dello Statuto
Il presente Statuto e le sue eventuali modifiche dovranno essere approvate
dall'Assemblea del C.N.C.P. a maggioranza dei due terzi degli aventi diritto
al voto.
Art. 17. Scioglimento del C.N.C.P.
Il C.N.C.P. puo' essere sciolto per deliberazione dell'Assemblea del
C.N.C.P., assunta con la maggioranza dei tre quarti dei voti degli aventi
diritto.
5. RIFLESSIONE. ALESSANDRO ZANOTELLI: L'ORRORE DI QUEL VOTO
[Padre Alessandro Zanotelli, missionario comboniano, e' una delle voci piu'
alte dell'impegno di pace e di solidarieta'. Questo suo intervento e'
apparso sul quotidiano "Liberazione" del 10 novembre]
Dalla lontana Nairobi, apprendo con profondo orrore che anche l'Italia
ufficialmente entra in guerra.
Con un voto scellerato del Parlamento, il tanto decantato tricolore si
rendera' complice e autore di morti di migliaia di civili, di assurde
stragi, di bombardamenti su citta', villaggi, su popolazioni inermi, ridotte
alla fame da condizioni di vita disperate. Un voto di una gravita' inaudita
quello del nostro Parlamento, che colloca l'Italia in una pagina nera della
storia del mondo, una pagina listata a lutto e datata mercoledi 7 novembre
2001.
A lungo porteremo con noi le conseguenze tragiche di quel voto, perche' con
quel si' alla guerra, non soltanto avalliamo decisioni politiche partorite
dall'Impero, ma perdiamo anche una grande occasione: quella di dire no agli
orrori, quella di dare finalmente a questo Paese dignita' e spessore in un
momento cosi' fondamentale per le relazioni internazionali. La mia
costernazione non sara' mai abbastanza rispetto agli effetti che quel voto
"sporco" sara' capace di produrre.
Dai ghetti-discarica di Nairobi, dove milioni di persone vivono ammassate
una sull'altra, dove i liquami degli scarichi fognari penetrano nelle
baracche disegnando solchi di una puzza insopportabile, dall'Italia mi sarei
aspettato notizie piu' confortanti che non uno squallido e stupido
trionfalismo guerrafondaio. Tanto piu' squallido e tanto piu' stupido in
quanto sostenuto da quegli esponenti del centrosinistra che sembrano aver
dimenticato i valori dell'uomo, del vivere civile, del rispetto delle
culture altre. E scelgono di imbracciare il moschetto. Le parole di Rutelli
e degli altri guerrafondai della sinistra pesano come macigni sulla storia
del nostro Paese e io mi domando: ma che sinistra e' mai quella che spedisce
i popoli all'inferno?
Gia' prima del 13 maggio, avevo avvertito il pericolo che poteva provenire
da una maggioranza parlamentare di centro-destra guidata da Silvio
Berlusconi. Oggi quel pericolo e' una realta' e i risultati sono sotto gli
occhi di tutti. Gli italiani dovrebbero riflettere sull'affidabilita' di un
premier che scende in piazza a sostegno della guerra e su una parte
consistente del centro-sinistra che arriva ad ossequiarlo.
Mercoledi 7 novembre, l'Italia che ha detto si' alle bombe, nello stesso
tempo ha calpestato la propria Costituzione, quella che all'articolo 11 dice
testualmente: "L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla
liberta' degli altri popoli...". Possibile che la gravita' di questa cosa
lasci indifferente il Presidente della Repubblica, che della Costituzione
deve farsi garante? Mi giungono notizie di appelli alle famiglie italiane
perche' tengano un tricolore in casa: ma a queste famiglie, viene detto che
quel tricolore da oggi e' macchiato di sangue? Ci vogliono far credere che
quella votata mercoledi sia una guerra necessaria, contro il terrorismo, uno
strumento indispensabile per ridare all'Italia quel ruolo che le
competerebbe a livello internazionale. Mai ascoltate tante falsita' in una
sola volta. Guerra necessaria e' un binomio creato ad arte da chi pensa
soltanto ai propri spudorati interessi, da chi non conosce le vie del
dialogo e della pace, da chi non ha nessuna considerazione della vita umana.
Ogni guerra fa stragi di civili e cosi' sara' anche in questo caso. Lo sa il
presidente Ciampi? Guerra al terrorismo e' concetto altrettanto falso,
perche' altrimenti dovremmo combattere tutti i terrorismi, tutte le
ingiustizie, tutte le stragi. Ma cosi' non e'. Che cosa dovremmo pensare,
allora, di chi uccide 30-40 milioni di persone ogni anno?
E' il numero dei morti "dimenticati", morti di fame, di malattie, morti in
conflitti regionali dei quali nessuno parla, bambini morti per sfruttamento
sul lavoro, per schavitu': il ricco occidente non puo' dirsi estraneo a
queste tragedie. L'appuntamento che si e' dato oggi a Roma il popolo della
pace e' di quelli da non perdere, perche' far sentire alta la propria voce
oggi contro questo vergognoso interventismo diventa piu' di un dovere,
diventa, questa si', una scelta necessaria per indicare le vie della
nonviolenza, del dialogo, della giustizia. Da questa lontana terra, anche io
gridero' "non sono d'accordo".
Tra qualche anno ci diranno che avevamo ragione. Speriamo che non sia troppo
tardi.
6. MAESTRE. ETTY HILLESUM: UN ARDORE ELEMENTARE
[Da Etty Hillesum, Lettere 1942-1943, Adelphi, Milano 1990, 2001, p.
114-115]
Questo amore del prossimo e' come un ardore elementare che alimenta la vita.
7. MAESTRE. LEA MELANDRI: RINASCERE INSIEME
[Da Lea Melandri, L'infamia originaria, L'erba Voglio, Milano 1977,
Manifestolibri, Roma 1997, p. 23]
Il cibo e l'amore, la sessualita' e il fare, il gioco e la necessita' non
possono che rinascere insieme.
8. MAESTRE. VANDANA SHIVA: LE SORGENTI DELLA VITA
[Da Vandana Shiva, Sopravvivere allo svluppo, Isedi, Torino 1990, p. 217]
... saranno ancora le donne rurali a proteggere le sorgenti della vita,
proteggendo la sacralita' dei raccolti, dei suoli e degli animali. Il
diritto al nutrimento si lega oggi in modo inscindibile al diritto della
natura a mantenere la sua capacita' di produrre nutrimento in modo
sostenibile. La collaborazione tra donne e natura in una riscoperta della
base organica per la sopravvivenza e' fondamentale affinche' quel diritto
diventi per tutti una realta'. In questo senso, i movimenti ecologici
guidati dalle donne contadine creano alternative equilibrate non solo per le
donne, ma per l'intera societa'.
9. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale
e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale
e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae
alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo
scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il
libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali,
l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di
nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza
geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e
la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e
responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio
comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono
patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e
contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto
dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna,
dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione,
la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la
noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione
di organi di governo paralleli.
10. PER SAPERNE DI PIU'
* Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: http://www.nonviolenti.org ;
per contatti, la e-mail è: azionenonviolenta@sis.it
* Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale della
Riconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in Italia:
http://www.peacelink.it/users/mir . Per contatti: lucben@libero.it ;
angelaebeppe@libero.it ; mir@peacelink.it
* Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica pacifista
Peacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono impegnati
per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: http://www.peacelink.it . Per
contatti: info@peacelink.it
LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO
Foglio di approfondimento proposto dal Centro di ricerca per la pace di
Viterbo a tutti gli amici della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. e fax: 0761/353532, e-mail: nbawac@tin.it
Numero 288 del 14 novembre 2001