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no agli italiani in guerra
Comunicato stampa
Ore 17,05
In questo momento in cui con maggiore evidenza si affacciano alla nostra
coscienza tutti i motivi retorici e nefasti della guerra non possiamo
restare in silenzio. Vogliamo esprimere la nostra grave preoccupazione per
la scelta del Governo di offrire uomini e mezzi del nostro Paese per il
prosieguo della guerra in territorio afgano. La nostra contrarietà, oltre
che ispirata dal Vangelo della Pace in cui fermamente crediamo, deriva dal
dettato costituzionale che all art, 11 "ripudia" la guerra come strumento
per la risoluzione di qualsiasi controversia. Proprio in questi giorni il
Capo dello Stato ha impegnato la sua parola a difesa dei valori della
Costituzione. Vorremmo che, coerentemente, se ne traessero tutte le
conseguenze.
D altra parte anche i conflitti più recenti (Iraq, Kosovo...) hanno
ampiamente dimostrato quanto la guerra non risolve i problemi ma li
trascina nel tempo o li aggrava. Tanto più questo conflitto sembra
concedere nuovi argomenti, consensi e spazi d azione al terrorismo che dice
di voler debellare. In questo caso poi, ci sembra che continuino ad essere
ignorate le Organizzazioni internazionali, che restano la strada maestra
indicata dai padri che sottoscrissero la Carta delle Nazioni Unite e che
Papa Giovanni XXIII ha letto come uno dei segni dei tempi. Il conferimento
del Premio Nobel all ONU e al suo Segretario Generale indica che andrebbe
valorizzato e sostenuto il ruolo di un governo mondiale democratico e vigile.
Infine rinnoviamo il nostro disappunto per la decisione del Governo in
quanto tale decisione avviene nel momento in cui il conflitto ha ampiamente
e tristemente dimostrato di non riuscire a risparmiare la vita dei civili
che abitano l Afghanistan e che subiscono così un doppio conflitto. Né l
uso delle armi sembra accompagnarsi ad una fattiva ricerca per la rimozione
delle cause remote dei conflitti.
Rivolgiamo pertanto un ultimo e accorato appello a tutte le persone che
siedono in Parlamento affinché interpretino l anelito alla pace delle donne
e degli uomini che li hanno eletti, esprimendo il voto negativo all
intervento delle truppe e dei mezzi militari italiani nella guerra in
Afghanistan.
Pax Christi Italia
5 novembre 2001
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