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Entra in vigore l'USA Patriot Act



Fonte: http://www.apogeonline.com/webzine/2001/10/30/13/200110301301

30 Ottobre 2001 - [Brainstorm]


Entra in vigore l'USA Patriot Act
di Bernardo Parrella

Trionfa l'emergenzialismo, tempi duri per le libertà civili, soprattutto 
quelle online.

"Una legislazione attentamente redatta e considerata." Così George Bush ha 
salutato l'atto della propria firma in calce all'USA Patriot Act. La nuova 
versione delle norme "anti-terroriste" era stata approvata alla Camera 
mercoledì (356 si, 66 no), e il giorno dopo al Senato con maggioranza più 
schiacciante (98-1). La cerimonia della firma si è così svolta alle 11 di 
venerdì scorso nella East Room della White House, presenti i maggiori 
leader parlamentari di entrambe le fazioni. "Una legislazione, ha 
proseguito il Presidente USA, che ha incontrato un grande supporto in 
Parlamento, poiché difende e rispetta le libertà civili garantite dalla 
Costituzione." Peccato che entrambe le affermazioni siano state contestate 
da più parti. Come già rilevato, il dibattito in aula è stato alquanto 
sbrigativo, scarso il coinvolgimento del pubblico sulla specificità delle 
norme in discussione. E sulla tutela delle libertà civili c'è davvero molto 
di cui preoccuparsi. Motivi più che validi per monitorare da vicino le 
prossime procedure operative, sperando di non dover assistere a "incidenti 
di percorso" oppure a riproposizioni di simili leggi in altri Paesi (Italia 
inclusa).

"Non credo neppure per un minuto che i cittadini avrebbero volontariamente 
rinunciato a queste libertà, qualora avessero saputo con esattezza quel che 
stava accadendo." Questa l'opinione dell'unico dissidente al senato, Russ 
Feingold, Democratico del Wisconsin, rispetto all'andamento del dibattito 
parlamentare. Nel corso del quale aveva anche proposto una serie di 
emendamenti "garantisti", tutti ovviamente bocciati. In particolare il 
senatore si riferiva a quelle disposizioni che consentono il notevole 
ampliamento degli strumenti a disposizione degli investigatori 
(perquisizioni in casa, sistematico controllo dei movimenti online) pur 
senza alcun specifico mandato preventivo. Troppo grande il potere assegnato 
alle forze dell'ordine. Come pure eccessivamente vaga la definizione di 
"attività terrorista" per la quel un cittadino non-USA possa essere 
immediatamente deportato. Ancora, troppo bassa la soglia dello standard 
stabilito per consentire indagini di intelligence in terra straniera. E' 
sufficiente tali indagini rivestano un "obiettivo significativo", a detta 
delle stesse autorità, per dare il via ad ogni tipo di investigazione. In 
pratica, l'FBI potrà controllare e passare al setaccio una marea di 
informazioni riservate: conversazioni telefoniche, messaggi email, 
movimenti sul web, cartelle cliniche, dati professionali. Il tutto con 
poche o nessuna garanzia giudiziaria.

E' vero che la stesura finale include qualche nota più elastica, grazie 
all'opera di altri due senatori Democratici, Leahy e Sarbanes, che hanno 
fatto opera di compromesso con le posizioni assai rigide avanzate 
inizialmente dall'amministrazione Bush. Tra queste, alcune norme contro il 
riciclaggio del denaro sospetto, e soprattutto la scadenza della 
legislazione, imposta al dicembre 2005. Attenzione però: ciò riguarda 
soltanto alcune delle disposizioni finali. Non scadranno, ad esempio, le 
sezioni relative all'installazione di Carnivore ed altri sistemi 
sorveglianza elettronica, dietro il generico ordine emanato da un qualunque 
procuratore. Lo stesso dicasi delle imposizione nei confronti di provider 
Internet o compagnie telefoniche: pur in mancanza di mandati giudiziari, 
questi dovranno consegnare i dati personali degli utenti (inclusi numeri di 
telefono ed indirizzi email dei corrispondenti) qualora l'FBI lo richieda. 
E ciò senza dover informare neppure il diretto interessato a fatto 
avvenuto. Sempre in via definitiva, viene introdotto un nuovo reato di 
"cyberterrorismo", ovvero intrusioni informatiche che provochino perdite di 
almeno 5.000 dollari l'anno, danni ad apparecchiature mediche o ferite a 
persone; pena massima: 20 anni di carcere.

A questo punto non resta che seguire le applicazioni concrete dell'USA 
Patriot Act, a partire dalle specifiche linee-guida che l'Attorney General 
John Ashcroft si appresta ad emanare quanto prima. Al riguardo va segnalata 
la presa di posizione dell'American Immigration Lawyers
Association, il cui direttore ha dichiarato: "...gli straordinari poteri di 
detenzione, basati su una definizione molto ampia di terrorismo, 
rappresentano ancora una forte preoccupazione su cui terremo l'occhio 
aperto." Il responsabile dell'American Civil Liberties Union ha invece 
ricordato al Congresso la necessità di garantire in ogni caso il pieno 
rispetto del "Bill of Rights e dei fondamentali valori ivi incarnati." Il 
presidente di People For the American Way, associazione di tendenze 
liberal, ha ribadito: "E' una legge ancora pericolosa, e purtroppo contiene 
troppe falle che potrebbero danneggiare e limitare importanti libertà civili."

Al momento le maggiori organizzazioni a difesa dei cyber-rights, EFF ed 
EPIC, si sono limitate a segnalare l'approvazione definitiva, in attesa, 
c'è da scommetterlo, di ulteriori iniziative. Il sito della prima non manca 
però di esprimere "la condanna della legge 'anti-terrorismo'". Nel 
frattempo il senatore Feingold va ricevendo un buon numero di telefonate a 
sostegno del proprio voto contrario -- il che, visti i tempi di sfegatato 
patriottismo, è un risultato nient'affatto trascurabile. "Forse ciò 
significa che la patata si farà bollente, e allora non mi tirerò certo 
indietro," conferma in un'intervista. "Non ho fatto altro che tentare di 
tutelare i diritti di ciascun cittadino."