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Riflessioni sulla storia



From: "germano.colla" <germano.colla@libero.it>
To: <a.marescotti@peacelink.it>
Subject: Ulivo Pacifista? Spunto storico per i "moderati"


Caro Marescotti,a proposito delle sue considerazioni sull'"Ulivo 
pacifista?" vorrei sottoporle qualche considerazione.La sua lettera è un 
coraggioso contributo alla coscienza culturale del movimento per la pace . 
Ci rammenta del kossovo, del Nicaragua e di tante ingiustizie politiche 
occidentali . Vorrei riferirmi ad una frase,in  particolare ,riportata 
nello scritto.Brzezinsky, ex consigliere di Carter,ad una domanda circa il 
sostegno occidentale ai malvagi taliban risponde"Cosa è più importante per 
la storia del mondo?Italebani od il collasso dell'impero sovietico?Qualche 
musulmano esaltato o la liberazione dell'europa centrale e la fine della 
guerra fredda?".Quest'agghiacciante pragmatismo dice molto, o tutto, ma 
soprattutto rimanda a un'altra affermazione impressionante fatta dal 
filosofo liberale  Isaiah Berli.Nel 1996 fui molto impressionato da un 
dialogo che lessi sull'Almanacco di filosofia della rivista"micromega"; lì 
Berlin , che nel 41 er un diplomatico inglese con l'incarico di "trascinare 
gli Stati Uniti in guerra",afferma "A Chamberlain non piacevano Hitler e il 
nazismo ma il nocciolo della questione stava in Russia.Decisivo era 
l'anticomunismo.Peggio per gli ebrei,peccato che Hitler sia fissato con 
loro-pensava Chamberlain-ma che farci,in fin dei conti e malgrado tutto,lui 
combatte contro il comunismo e questa è la cosa più importante. Così la 
pensavano gli alti papaveri." Questo raggelante documento  vale tanto 
quanto dieci libri di storia e analisi politica sui perchè delle 
guerre.Getta una luce sinistra sui vari pretesti della presunta debolezza 
dell'Europa alla Conferenza di Monaco e, se coerentemente interpretato, 
ascrive direttamente il rafforzamento di Hitler alla miopia e 
all'anticomunismo. Cioè, non solo i vari hitler di 
turno(Hussein,Milosevic,Bin laden) sarebbero elementi impazziti usciti dal 
laboratorio occidentale, ma il loro archetipo stesso,l'infernale Hitler.Nel 
45 ,quindi,il prezioso aiuto degli alleati nella liberazione dal nazismo, 
sarebbe stato solo un doveroso rimedio tardivo all'errore da loro 
creato;errore costato 50 milioni di morti.Brzezinsky e Berlin ci porgono un 
delicato quanto  duro monito. l'inferno è figlio della nostra stupidità,ci 
vuole sensibilità per riconoscerlo laddove si presenta sotto mentite 
spoglie.Ad assisi non si vogliono i fischi dei ragazzi con le teste calde 
ma si accettano i direttori dei bombardamenti.Dove starà il male 
stavolta?Saluti