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[AI] Ma la società civile non è contraria alla globalizzazione
Perugia, 13 ottobre. E' stato presentato oggi, parallelamente alla
sessione finale dell'ONU dei popoli, il "Global Civil Society 2001", il
primo rapporto annuale sulla società civile globale. Pubblicato dalla
London School of Economics, il volume si propone di analizzare "uno dei
fenomeni più significativi del nostro tempo", come scrive
nell'introduzione Anthony Giddens, direttore della LSE.
"La prima conclusione del nostro lavoro - ha spiegato Mary Kaldor,
coordinatrice del rapporto - è che accanto alla globalizzazione
economica, si sta sviluppando una globalizzazione dal basso, attraverso
la società civile: il numero di organizzazioni internazionali è
cresciuto del 35% negli ultimi dieci anni. Lo studio della loro
distribuzione geografica conferma alcuni dati noti, ma riserva anche
delle sorprese: ad esempio l'area nord occidentale dell'Europa presenta
la maggior densità di associazioni, mentre il Nord America è di gran
lunga preceduto dall'America Latina e dall'Africa. Un altro risultato
significativo della nostra ricerca è stata la misurazione
dell'atteggiamento della società civile nei confronti della
globalizzazione: abbiamo verificato che la maggior parte dei movimenti
non si oppone tout court alla globalizzazione, come i media amano dire
con semplificazione eccessiva, bensì lottano per una democratizzazione
del fenomeno".
Il rapporto inizia definendo il concetto di società civile globale e
prosegue analizzandone alcuni aspetti: i movimenti anti-capitalistici,
le reazioni alle biotecnologie e il ruolo delle associazioni negli
interventi umanitari dell'ultimo decennio. Segue poi lo studio delle
infrastrutture su cui la global civil society si basa, con particolare
attenzione all'uso di internet, all'organizzazione dei convegni
paralleli ai summit ufficiali (sono quadruplicati rispetto al '90) e ai
meccanismi di raccolta fondi. Completa il volume una ricca appendice di
dati e una cronologia degli eventi più significativi promossi dalla
società civile globale. Tra gli argomenti che saranno affrontati nel
rapporto dell'anno prossimo vi sarà il rapporto tra società civile e
religioni, con un capitolo - scritto da uno studioso arabo - dedicato
al mondo musulmano
"Il nostro obiettivo - afferma ancora Mary Kaldor - era quello di
affrontare questo fenomeno con un approccio scientifico realizzando un'
opera autotrevole, in modo tale da conferirgli una visibilità anche
accademica. Il nostro modello di riferimento è il rapporto UNDP, e ci
auguriamo di conseguirne la stessa fortuna. " [S.B]