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Domenica 14 ottobre dalle 11.00 in piazza a Palermo in simultaneacon la Perugia-Assisi
"Dobbiamo operare in modo da ridurre e non aumentare il tasso di
"antiamericanismo" e di "antioccidentalismo" che c'è nel mondo. Questi
sentimenti possono e debbono essere contenuti se non vogliamo restare
prigionieri di una spirale di odio e terrore."
"L'Italia e l'Europa devono fare ogni sforzo per sollecitare la ratifica e
l'insediamento della Corte Penale Internazionale cui spetta il compito di
perseguire tutti i crimini contro l'umanità."
"Esprimiamo la nostra decisa opposizione ad ogni forma di guerra, diffusa
o "chirurgica", che, oltre ad essere bandita dall'Onu, dal diritto
internazionale dei diritti umani e dalla nostra Costituzione, comporta
inevitabilmente un alto numero di vittime civili innocenti e, quindi,
nuovo terrore, odio e sete di vendetta."
( tre passaggi del documento del 2 Ottobre della Tavola della Pace - il
cartello nazionale che convoca la marcia - dopo le stragi del Pentagono e
delle Twin Towers;
stralci piu' ampi in coda al messaggio)
Il "Comitato locale promotore della Marcia Perugia-Assisi", raccogliendo
l'iniziativa della Camera del Lavoro - CGIL Palermo, invita tutti coloro
che si riconoscono negli obiettivi della Marcia (vedi sopra) a essere
domenica mattina a partire dalle 11.00 in piazza Castelnuovo in simultanea
con la Perugia-Assisi.
info: CGIL - Camera del Lavoro di Palermo
iniziativa nel quadro della
Marcia per la pace Perugia-Assisi
"Cibo, acqua e lavoro per tutti"
Domenica 14 Ottobre 2001
"... La povertà e l'esclusione sociale non sono una maledizione divina:
possono essere combattute e sradicate... Ma per costruire un mondo piu'
giusto e pacifico e' necessario cambiare le priorita' della politica e
dell'uso delle risorse rimettendo al centro le persone e il rispetto dei
loro diritti fondamentali. Costruire un altro mondo dipende anche da
ciascuno di noi... "
La Marcia
http://www.tavoladellapace.it/2001/marcia.html
Gli obiettivi generali
http://www.tavoladellapace.it/2001/obiettivi.html
L'anno scorso: mai più eserciti nè guerre
http://www.geocities.com/nonviolentpage/perugia__assisi.htm
La storia (Aldo Capitini)
Prima parte:
http://www.peacelink.it/marcia99/09_23_6.html
Seconda parte:
http://www.peacelink.it/marcia99/09_24_5.html
Terza parte:
http://www.peacelink.it/marcia99/09_25_2.html
Organizzata dal cartello "Tavola della Pace"
e dal Coordinamento Enti Locali per la Pace
_____________________________
In agosto 26 associazioni tra Palermo e Monreale hanno costituito il
"Comitato locale promotore della Marcia Perugia-Assisi".
Il Comitatosi e' riunito martedì 4 e giovedì 27 settembre (presso il
Movimento Nonviolento);
ha tenuto una conferenza stampa Mercoledì 3 Ottobre;
e' stato presente in cinque "sportelli" (scelta "politica": tutte e tre le
botteghe del mondo, la libreria Libr'aria e il negozio della famiglia di
Libero Grassi) nonche' alla Festa dell'Unità e alla Festa di Liberazione;
ha ottenutol'approvazione all'unanimità della mozione di sostegno agli
obiettivi della Marcia in Consiglio Comunale (n. 458 del 27/9/2001) e
l'adesione del Comune alla Marcia. 4 consiglieri comunali sono già a
Perugia, impegnati nei lavori dell'Assemblea dell'ONU dei Popoli promossa
dal Coordinamento degli Enti Locali per la Pace.
Analoga mozione pare essere stata approvata dal Consiglio Provinciale che
infatti manderà una delegazione di consiglieri e il gonfalone.
Il Comitatoha poi tenuto un'iniziativa pubblica Mercoledì 10 Ottobre
pomeriggio presso la Sala delle lapidi (la sala consiliare) a Palazzo delle
Aquile, sostenuta anche dalla lega Missionaria Studentesca.
Il Comitatoinvia col pulmann che il Comune di Palermo ha messo a
disposizione delle associazioni in partenza Venerdì 12 Ottobre alle 18.30
dalla Stazione Lolli (a due passi dalla sede MN di via Re Federico presso
la quale e' nato e si e' riunito il Comitato locale promotore della Marcia
Perugia-Assisi) una cinquantina di persone, una rappresentanza assai
composita (tra gli altri, 5 ragazzi del Laboratorio ZEN insieme). Le
associazioni maggiori che fanno parte del comitato hanno organizzato la
trasferta in proprio (20 palermitani partiranno separatamente con l'ARCI e
una decina con le ACLI).
Il "Palermo-11" dell'agesci partirà con un pulmino a suo uso esclusivo
ottenuto a spese del comune. Pare ci sia anche un pulmann di legambiente.
Gruppi organizzati dell'Unione degli Studenti raggiungeranno Perugia con
altri mezzi e così altri... in totale calcoliamo che almeno 200 palermitani
parteciperanno alla Marcia della Pace.
I marciatori del comitato saranno alloggiati presso una palestra messa a
disposizione a Perugia dal settore PNS Pace Nonviolenza Solidarietà
dell'agesci (in particolare l'area Africa-Asia-Yugoslavia).
La Marcia parte domenica alle 9 da Borgo XX giugno (via S. Girolamo-
Giardini del Frontone) e si conclude alle 16 alla Rocca Maggiore di Assisi.
Percorso: Perugia - Ponte San Giovanni - Collestrada - Ospedalicchio-
Bastia- S. Maria degli Angeli - Assisi - Rocca Maggiore
(24 km. complessivamente)
Lungo la strada saranno presenti stand dedicati alle principali campagne
(cancellazione del debito, diritto all'acqua, ...) e a tematiche
(nonviolenza, commercio equo, ecc.)
I partecipanti alla Marcia si rimetteranno in viaggio sui pulmann nel
pomeriggio di domenica, subito a conclusione, contando di rientrare a
Palermo-Stazione Lolli per la prima mattinata di Lunedì 15 (per prevedere
l'orario di arrivo lunedì mattina 347-1457971 Movimento Nonviolento oppure
328-9273481 settore PNS dell'agesci).
Per informazioni o intervista invece > Pina Maisano, 091-585924.
A seguire:
1. l'appello al torno al quale in luglio si è venuto costituendo il Comitato;
2.la composizione del comitato;
3. ampi stralci del documento del 2 Ottobre della Tavola della Pace - il
cartello nazionale che convoca la marcia - dopo le stragi del Pentagono e
delle Twin Towers e primadell'inizio dei bombardamenti
(a cura del MOVIMENTO NONVIOLENTO di Palermo)
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L'appello attorno al quale le 26 associazioni palermitane e monrealesi si
sono raccolte nel Comitatotra Luglio e Agosto scorsi:
"Cibo, acqua e lavoro per tutti", questo è il titolo
dell'edizione 2001 della Marcia della Pace Perugia-Assisi che si
terrà domenica 14 ottobre. L'evento sarà preceduto dalla
Quarta Assemblea dell'Onu dei Popoli e da una settimana
d'iniziative per la pace e la giustizia del mondo (8-14 ottobre
2001), che vedrà il coinvolgimento attivo di tante piccole e
grandi città del nostro Paese.
La marcia, indetta dalle associazioni della Tavola della Pace,
prosegue la tradizione intrapresa dal Filosofo Aldo Capitini,
promotore dell'impegno nonviolento, laico e religioso, in
Italia.
L'adesione alla Marcia è occasione per riaffermare con
forza il valore della Nonviolenza e dell'impegno per la
Pace, all'indomani delle violenze di Genova, delle
provocazioni contro il movimento e dell'assurda violenta
repressione.
Cibo, acqua e lavoro sono tre diritti, tre "problemi
simbolo" ancora oggi irrisolti, nonostante le ricchezze e le
risorse disponibili, e insidiati dai processi di
globalizzazione, liberalizzazione e privatizzazione in corso.
La Marcia e l'Assemblea saranno inoltre l'occasione per presentare al
Governo ed al Parlamento un pacchetto di proposte per accrescere l'impegno
dell'Italia per la pace e la giustizia nel mondo; richiamare l'attenzione
dei media sulle principali proposte e iniziative della società civile e
degli enti locali per la pace, un'economia di giustizia e la democrazia
internazionale.
Come associazioni di società civile, nonviolente, di solidarietà, laiche e
religiose ci costituiamo in "Comitato locale promotore della Marcia
Perugia-Assisi":
Convergendo sugli obiettivi della piattaforma della marcia;
Impegnandoci perche' gli enti locali siciliani sostengano la partecipazione
alla marcia;
Impegnandoci perche' anche in sede istituzionale venga riaffermata la
vocazione di Pace della città di Palermo, e del popolo siciliano.
Il Comitato e' così composto:
MN - MOVIMENTO NONVIOLENTO
settore PNS Pace Nonviolenza Solidarietà dell'AGESCI
Associazione Il Quartiere- Monreale
mir - movimento internazionale della riconciliazione
CGIL
Greenpeace - gruppo d'appoggio palermitano
Centro S. Chiara
L'Amaca di Macondo- bottega del commercio equo e solidale
Le Rose di Atacama- bottega del commercio equo e solidale
Equovivere-bottega del commercio equo e solidale
Libr'aria
ALC - Associazione Laici Comboniani
Circolo per la Nonviolenza "Alex Langer"
Centro Studi Sociali "Pedro Arrupe"
Centro "P. Poveda"
Istituzione Teresiana
Il villaggio delle ideeONLUS
LOC - Lega Obiettori di Coscienza
Centro Sociale S. Francesco Saverio
Mirto Verde
SCI - Servizio Civile Internazionale
"Giona per la terra"
Laboratorio ZEN Insieme
ACLI
UISP
ARCI regionale
(inoltre la Lega Missionaria Studentesca, riconoscendosi negli obiettivi
della Marcia ha collaborato all'iniziativa pubblica).
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"La lotta al terrorismo riguarda tutti. [...] E deve seguire la strada
della legalità internazionale". Le proposte della Tavola della Pace di
fronte alla "nuova guerra", verso la Perugia-Assisi
* * *
"Cibo, acqua e lavoro per tutti" è lo slogan scelto quest'anno per la
marcia Perugia-Assisi. Riflette una piattaforma alla quale la vasta rete
di associazioni che fa capo alla tavola della Pace ha lavorato per mesi,
e che è stata confermata dopo l'attacco terroristico dell'11 settembre
sugli Usa e i venti di guerra che ne sono seguiti. Nelle ultime settimane
il comitato che coordina l'organizzazione della marcia ha discusso sulla
risposta pacifista al terrorismo internazionale e ha elaborato il
seguente documento.
* * *
La lotta al terrorismo non è solo legittima ma necessaria. Non solo quella
contro il terrorismo che ha colpito gli Stati uniti ma contro tutti i
terrorismi in qualsiasi forma e parte del mondo essi si manifestino.
Obiettivo dei terroristi sono sempre i civili. Come in tutte le guerre
moderne chi viene ucciso, ferito o mutilato, chi soffre sono le
popolazioni civili, la gente comune. E' dunque la gente comune, la
società civile, ciascuno di noi, che deve insorgere per chiedere
interventi efficaci.
Gli attentati condotti contro gli Stati uniti sono un crimine contro
l'umanità. E', unque, l'umanità intera che deve reagire promuovendo una
cooperazione a tutti i livelli per sradicare il terrorismo.
La lotta al terrorismo non può essere demandata ad un solo Paese, né ad
una seppur ampia coalizione di Stati. L'Onu, unica casa comune di tutti i
popoli e le nazioni, deve essere investita di questa responsabilità per
essere il motore e il coordinatore di una lotta che deve essere condotta
contro tutti i terrorismi [...]
E' necessario che l'intera comunità internazionale operi concordemente
[...] soprattutto per impedire che simili atti possano ripetersi.
Gli Stati uniti e l'occidente debbono rinunciare a farsi giustizia da
soli. Dobbiamo operare in modo da ridurre e non aumentare il tasso di
"antiamericanismo" e di "antioccidentalismo" che c'è nel mondo. Questi
sentimenti possono e debbono essere contenuti se non vogliamo restare
prigionieri di una spirale di odio e terrore.
La strada da seguire è quella della legalità e della giustizia penale
internazionale.
Dobbiamo affidare alle Nazioni Unite e alla giustizia penale
internazionale la responsabilità di agire. Tutte le operazioni tese ad
assicurare alla giustizia i criminali devono essere poste sotto l'autorità
e il monitoraggio costante delle Nazioni Unite in modo che nessuno possa
mai affermare che si tratta di rappresaglia o vendetta.
L'Italia e l'Europa devono fare ogni sforzo per sollecitare la ratifica e
l'insediamento della Corte Penale Internazionale cui spetta il compito di
perseguire tutti i crimini contro l'umanità. [...]
Nessuna risposta militare può essere automatica. I rischi di un'escalation
sono molti alti. Prima ancora di "fare giustizia" abbiamo la
responsabilità di evitare che la necessaria risposta agli attentati
finisca con alimentare una guerra infinita e generalizzata. Per questo
esprimiamo la nostra decisa opposizione ad ogni forma di guerra, diffusa
o "chirurgica", che, oltre ad essere bandita dall'Onu, dal diritto
internazionale dei diritti umani e dalla nostra Costituzione, comporta
inevitabilmente un alto numero di vittime civili innocenti e, quindi,
nuovo terrore, odio e sete di vendetta.
[...] non possiamo provocare una catastrofe umanitaria né possiamo essere
noi ad aggiungere alle migliaia di vittime del terrorismo altre migliaia
di vittime innocenti. La popolazione afgana ha già pagato duramente anni
di guerre e soprusi nell'indifferenza (e talvolta con la
corresponsabilità) della comunità internazionale: il nostro obiettivo
deve essere quello di mettere fine anche alle loro sofferenze.
Per questo, il primo intervento della comunità internazionale, attraverso
le Nazioni Unite deve essere quello genuinamente umanitario, per
proteggere e portare aiuto ai milioni di profughi afgani che si ammassano
ai confini nella disperata ricerca di una via di salvezza. Deve essere
chiaro a tutti che la lotta ai terrorismi non è una lotta contro un popolo
[...]
Per mettere al bando il terrorismo e isolare i suoi sostenitori è
necessario, inoltre, che la comunità internazionale, l'Onu e l'occidente
non possano più essere accusati di usare "due pesi e due misure". Per
questo è necessario mettere in campo - subito e non domani - una forte
iniziativa internazionale per porre fine al conflitto che da ormai troppo
tempo contrappone israeliani e palestinesi, per mettere fine
all'occupazione israeliana della Cisgiordania e di Gaza e ad ogni altra
forma di violenza, promuovendo un piano di pace basato sulle risoluzioni
delle Nazioni Unite (come ribadito anche dai Capi di
Stato dell'Unione Europea) e sul principio "Israele e Palestina: due
Stati per due Popoli". Se non bastano le pressioni diplomatiche si
convochi una nuova Conferenza Internazionale per l'applicazione della
legalità e del diritto internazionale.
Costruire la pace a Gerusalemme è cosa certamente difficile ma ogni
sforzo di pace in quella terra sarà un colpo inferto a tutti i terrorismi
[...]
La soluzione di questo conflitto deve essere stimolo e guida per la
soluzione di tutti i conflitti in corso nel mondo.
Un'altra misura positiva che deve essere assunta con urgenza è la
cancellazione dell'embargo alla popolazione irachena, un embargo che,
senza risolvere alcun problema o intaccare il potere di Saddam Hussein,
ha provocato la morte di migliaia di bambini.
Per mettere al bando il terrorismo e isolare i suoi sostenitori è
necessario riconoscere che la crescente spirale di guerre e violenza
affonda le radici nell'ingiustizia, nella povertà e nell'esclusione
sociale che affligge gran parte dell'umanità e che l'attuale processo di
globalizzazione, lungi dal rimuovere le cause di tanto disordine
economico mondiale, sta accrescendo gli squilibri e l'insicurezza.
Da più di dieci anni, da quando la fine della guerra fredda ha offerto
straordinarie opportunità per costruire un mondo più giusto e sicuro per
tutti, migliaia di associazioni della società civile chiedono ai governi
di [...] rafforzare e democratizzazre il sistema delle Nazioni Unite, di
costruire un sistema [...] di monitoraggio e prevenzione dei conflitti,
[...] la messa al bando delle mine, delle armi nucleari, chimiche,
batteriologiche e di distruzione di massa, il controllo e la riduzione
del commercio delle armi che produciamo ed esportiamo, la messa in
funzione della Corte Penale Internazionale, un programma di disarmo
generalizzato, la riduzione delle spese e degli arsenali militari per
liberare nuove risorse per lo sviluppo, interventi efficaci per sradicare
le forme più estreme di povertà... . Chi si è opposto a queste proposte?
Per quali motivi? Non è per caso se il mondo è diventato così disordinato
e insicuro.
[...] Dalla tragedia americana deve nascere una nuova e più diffusa
consapevolezza: è tempo di cambiare strada. Questo è il tempo in cui ogni
cittadino deve assumersi le proprie responsabilità, assumendo
comportamenti coerenti. Questo è il tempo in cui tutti i governi e i
responsabili della politica internazionale devono abbandonare ogni
nazionalismo, egoismo e volontà di potenza per mettersi al servizio della
pace, della nonviolenza e del bene comune globale: continuare come prima
è un'alternativa troppo pericolosa per essere considerata.
Tavola della pace
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