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[AI] Birmania senza diritti - Colloquio con Nwe Aung del governo in esilio
Birmania senza diritti
Nwe Aung e' rappresentante in Europa del Governo birmano in esilio (National Coalition Government of the Union of Burma, NCGUB), governo parallelo che si oppone all'attuale regime militare.
Nwe è esponente della Lega per la democrazia, il partito politico che vinse le elezioni nel 1990 con più dell'80% dei voti, ma che fu costretto all'esilio dalla giunta militare.
Dov'è e come fuziona il governo parallelo?
E' basato a Washington, ma abbiamo rappresentanti in Europa ed in altri paesi (India, Thailandia, Australia).
Siamo in esilio perché la giunta militare non rispetta il risultato delle elezioni in '90 nelle quali il nostro partito vinse. Alcuni dei parlamentari eletti dovettero lasciare il paese per formare il govenro in esilio. Io sono fuori dal paese da allora. Il NCGUB cerca di sensibilizzare sulla situazione nel nostro paese. La dittatura militare non permette nessun diritto. Non c'e' democrazia, non c'e' liberta' di stampa di parola, neppure di movimento. Non ci sono affatto diritti in Birmania e noi cerchiamo di farlo sapere alla comunità internazionale.
Quali sono i vostri metodi?
I principi basi del nostro partito, League for democracy, di cui e' leader il premio Nobel per la pace Aung San Suu Kyu ('91) attualmente, ancora agli arresti domiciliari in Birmania. La politica principale è la nonviolenza, cosi' come il governo in esilio. Chiediamo alle istituzioni internanzionali di liberare il nostro paese dalla dittatura militare, ma utilizzando mezzi nonviolenti. Non chiediamo nessun supporto in armi, nessun intervenoi militare. Chiediamo sanzioni, pressioni a livello Onu, Unione Europea, Governi europei. Chiediamo anche interventi nella sicurezza sociale, tramite ong internazionali e altre istituzioni, per alleviare le sofferenze del popolo birmano. La gente è allo stremo e necessita assistenza dalla comuntà internazionale. Il nostro governo lavora anche per questo, far conoscere questa situazione della gente nel resto del Mondo.
Le Nazioni Unite e l'Unione europea cosa sta facendo?
Ci ascoltano, hanno fatto molto, ma certo non abbastanza. Per esempio le Nu hanno inviato un rapporteur speciale per la Birmania, per investigare la situazione dei diritti umani. Anche l'Ue, solo una settimana fa, ha offerto il suo appoggio a livello di aiuto umanitario, specialmente per il problema dell'Aids. Abbiamo infatti oggi circa il 4% di infettati con Hiv: e' molto in una popolazione di 50 milioni, e stanno aumentando. L'Ue ha deciso di dare un supporto finanziario per la lotta all'Aids di circa 5 milioni di euro. Il nostro presidente del governo in esilio si è incontrato con il presidente della Commissione europea per arrivare a questi risultati.
Ma per lavorare in Birmania bisogna anche interagire con la giunta militare?
No, devono lavorare direttamente con il partito che vinse le elezioni, per esempio con Aung San Suu Kyi, ma anche tramite ong internazionali. E' molto importante monitorare questo processo perche' vogliamo che il supporto esterno arrivi tutto al popolo. Se si fanno accordi con la giunta loro prenderanno più dell'80% dei finanziamenti. L'Ue deve fare pressioni perche' si possa arrivare direttamente alla gente.
Come e' arrivato all'Assembela dei popoli delle Nu?
E' la prima volta per me, e sono stato invitato direttamente dalla Tavola della pace. Spero di incontrare e collegarmi con la societa' civile dell'Italia e di tutto il mondo qui.
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