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[AI] Secondo Forum dei ragazzi del mondo



In contemporanea con l?assemblea dell?ONU dei popoli si sta svolgendo il

SECONDO FORUM DEI RAGAZZI DEL MONDO
?Siamo il Futuro?
Storie, testimonianze, denunce, speranze, progetti per un altro mondo possibile

Organizzato da:
AINRAM (Associazione Internazionale Noi Ragazzi del Mondo), CICa (Comunita?
Internazionale di Capodarco), MLAL (Movimento Laici America Latina), ITALIANATs
(Ninos Adolescentes Trabajadores), Children?s Forum 21, Sem Frintieras.
In collaborazione con il comune di Perugina.
E con Tavola per la Pace, Progetto Randa, Re-Orient.


Programma:
11 ottobre
ore 9-13 apertura forum
Testimonianze dei ragazzi provenienti dall?Europa
Ore 15-19
Testimonianze dall?America latina

12 ottobre
Testimonianze dall?Africa dall?Asia e dal Nord America

13 ottobre
Gruppi di lavoro per la stesura del documento finale da parte dei ragazzi
e consegna del documento all?ONU dei popoli.

14 ottobre
Partecipazione alla Marcia per la Pace.


Al forum partecipano 52 ragazzi provenienti da: Ecuador, Camerun, Guatemala,
Peru?, Nicaragua, Albania, Iraq, Bolivia, Brasile, Moldavia, Kossovo, Eritrea,
Vietnam, Senegal, Sud Africa.

Ai lavori partecipano anche  alcuni rappresentanti dei ragazzi che stanno
organizzando, in contemporanea, la  Piazza dei Bambini per la Pace, a Bastia
Umbra.


I lavori sono iniziati alle 9 con un saluto del Presidente del Consiglio
Comunale di Perugina, e gli interventi di Marco Draghero  di Pace Ways e
di Don Franco Monterubbianesi, di Noi Ragazzi del Mondo che ha presentato
la dichiarazione di apertura del Forum:

SIAMO IL FUTURO

Siamo 50 ragazzi e giovani venuti dai 4 continenti in Italia  per dire al
mondo, in questo momento tragico, la nostra Speranza di Vita.
Siamo il futuro dei nostri progetti di vita, dei nostri sogni di felicita?
in armonia con il Creato e con tutti gli uomini e non vogliamo rinunciare
ad essi.
Tra Uccidere e morire c?e?, ci deve essere, il vivere.
Rifiutiamo cosi? in termini assoluti la logica di violenza che si e? stabilita
nel mondo a cui tutti stanno tragicamente credendo.
Siamo anche il presente del nostro voler essere protagonisti e responsabili
di ideali di giustizia, solidarieta? ed amore tra tutti gli uomini.
Il ?Mondo Diverso? che in tanti vogliamo costruire, dipende anche da noi
e dalla realizzazione concreta di tali ideali.
Per questo chiediamo, nella costruzione di una democrazia dal basso, di
essere responsabilizzati.
Vogliamo contare anche noi con i nostri progetti di vita e voliamo che i
programmi dei grandi siano  a misura dei nostri diritti.
Eravamo cosi? pronti ad andare a New York, alla sezione speciale dell?ONU
sull?infanzia del 16/21 settembre. E? stata rinviata per i fatti tragici
di New York ? ma da questa tragedia, come da tutte le altre delle quali
tutti i bambini del mondo sono vittime, noi traiamo una determinazione ancora
piu? forte? Dice Bellamy,direttore generale dell?UNICEF, ? Oggi noi ricordiamo
che i bambini sono il nostro futuro e ci rincuora sapere che investendo
su di loro ogni giorno, combattendo per la loro salute e il loro benessere,
per la loro educazione e protezione, contribuiamo a costruire un mondo piu?
forte e piu? sano.?

I nostri ragazzi lavoratori di strada dell?Africa, pur in un continente
abbandonato a se stesso, avevano preparato per New York, a partire dai loro
progetti vitali, molte correzioni al documento ufficiale finale. Documento
in cui si chiede soprattutto il rispetto del diritto alle cose essenziali
di cui ogni ragazzo, ogni bambino ha bisogno per vivere.
I grandi della terra se vogliono andare in fondo al Male, come pretendono
di dire, devono affrontare il male alla radice dei problemi sociali non
risolti.
Non possono sconfiggere il male che loro stessi hanno creato e seguitano
a creare con il loro comportamento complice e violento nei riguardi dei
diritti dei poveri e dei popoli.
L?ingiustizia violenta, nei riguardi dei poveri, nello sfruttamento di cui
noi ragazzi e bambini siamo i primi  a portare i segni nelle nostre storie
di vita, e? ormai arrivata all?apice.
Estirpare tale male, nelle sue punte estreme di volonta? di morte e di terrore,
si puo? fare solo con un cambiamento reale di tutti gli uomini, di ogni
civilta?.
Per questo ci riuniamo a Perugina dall?11 al 13 ottobre nel nostro II forum
dei Ragazzi del Mondo, contemporaneamente alla IV Assemblea dell?ONU dei
Popoli che li? si svolge, per riflettere sul nostro contributo concreto
alla pace, per dare cosi? un segno di speranza agli adulti.
Vogliamo poi marciare il 14 ottobre, con tanti  uomini di buona volonta?,
verso la citta? di Assisi, da Francesco, che nell?essere ricevuto dal Sultano
? Con cuore intrepido rispose che egli era stato inviato non da uomini ma
da Dio Altissimo?.  Il Dio del Dialogo, del Servizio e dell?Amore ad ogni
uomo.
La civilta? del futuro , a cui apparteniamo, puo? essere solo fondata sull?Amore.
E noi ne vogliamo essere, per quel che possiamo, ragazzi e giovani del Nord
e del Sud del Mondo, protagonisti.

Gli  interventi dei ragazzi
Il primo intervento dei ragazzi, nella mattinata,  e? stato quello di Natalia,
una ragazza di 20 anni proveniente dalla Moldavia, che lavora in Italia
con la Fondazione Regina Pacis di Lecce, il cui scopo e? di accogliere gli
immigrati e contrastare il traffico di esseri umani e tutte le forme di
schiavitu?.
 Natalia ha ricordato come il suo paese, sorto dal crollo dell?Unione Sovietica,
si sia ritrovato alla fine degli anni ?80 isolato e povero. Una poverta?
crescente, di fronte alla quale i giovani hanno paura di restare nel loro
paese, non hanno prospettive, soffrono l?incomprensione e la solitudine,
ma soprattutto vedono nella fuga e nella clandestinita? in altri paesi d?Europa
l?unica soluzione ai problemi economici.
In Moldavia oggi si parla di sottoalimentazione, i bambini in eta? scolare
non frequentano la scuola, non c?e? lavoro e i giovani vagano alla ricerca
di una qualche sicurezza. Soprattutto le donne finiscono facilmente coinvolte
in forme di sfruttamento criminale nei paesi dell?Europa del Benessere.
Natalia ha ricordato lo sguardo afflitto delle ragazze moldave sfruttate
nella prostituzione e ha sottolineato come anche questa e? mancanza di pace:
? Non manca la pace solo li? dove incombono situazioni di guerra o conflitti
violenti. Manca la pace anche li? dove l?animo  dell?uomo soffre per il
disagio, per l?abbandono e per la mancanza di un futuro dignitoso? 

Gli interventi di due ragazzi kossovari e di una ragazza albanese hanno
ricordato che un fronte di guerra e? qui vicino e ci ha coinvolti direttamente,
e hanno raccontato come hanno vissuto l?esperienza di questa guerra.
A parlare  dell?altra guerra che si sta combattendo in questi giorni sono
stato due ragazzi afgani, costretti dagli avvenimenti  a ricordare a tutti
che non ha senso condannare la popolazione del loro paese, che ha sofferto
 e soffre da anni, a subire le conseguenze di un?altra guerra. Il loro e?
stato un invito al dialogo e un richiamo alla necessita? di  comprendere
 le diverse culture, prima di esprimere condanne. 

Nel pomeriggio gli interventi dei ragazzi peruviani, nicaraguensi e del
Guatemala hanno evidenziato in particolare la realta? dei ragazzi di strada
e dei ragazzi lavoratori. Una realta? che nei paesi dell?America Latina
ha prodotto importanti movimenti di bambini e ragazzi lavoratori (NATs,
Ninos y Adolecentes Trabajadores), che rivendicano il diritto a un lavoro
degno anche per i minori, come strumento importante di riscatto economico
e sociale.


 




 






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