[Date Prev][Date Next][Thread Prev][Thread Next][Date Index][Thread Index]

per il controllo e-mail: "Installazione immediata di Carnivore", chiede l'FBI



Ora l'FBI vuole complici tutti i provider

Poco più di 24 ore dopo gli attentati negli USA, la polizia federale si è 
presentata presso numerosi provider chiedendo l'installazione immediata di 
Carnivore. Il sistema che consente di intercettare le comunicazioni 
elettroniche

13/09/01 - News - Washington (USA) - In queste ore il discutibile e 
discusso sistema di intercettazione chiamato Carnivore, messo a punto dalla 
polizia federale americana, viene installato nelle sedi di numerosi 
operatori internet USA.


Questo è quanto sostiene Wired, secondo cui numerosi operatori americani 
contattati dal giornale hanno confermato di aver ricevuto da parte dell'FBI 
la richiesta di installare Carnivore sui propri sistemi, avendo ripagate le 
spese di uso del network.

Secondo quanto riferito dal giornale statunitense, Carnivore in queste ore 
starebbe conoscendo una rapida diffusione, quella diffusione che nei mesi 
scorsi il Dipartimento della Giustizia aveva più volte chiesto venisse 
imposta per legge e che è stata fortemente ostacolata da associazioni dei 
consumatori e gruppi di difesa della privacy e dei diritti civili.

Wired sostiene anche che, subito dopo gli attentati, "qualcuno" avrebbe 
chiesto ai gestori di remailer anonimi di chiudere i servizi. I remailer 
sono sistemi che permettono a chi li usa di inviare posta elettronica in 
modo perfettamente anonimo: un mezzo da sempre contestato dalla polizia 
statunitense ma, anche qui, difeso da molti sostenitori delle libertà 
digitali.

"Non voglio - ha detto uno dei gestori di un remailer, Len Sassaman - 
essere preso in mezzo. Mi spiace, sono disoccupato e non ho le risorse per 
difendermi. In questo momento difendere la libertà di espressione non 
raccoglie le simpatie dei federali, dei giudici e dell'opinione pubblica".

È proprio questo il "mix" che molti temono possa portare in questi giorni 
la polizia federale, ma più in generale i servizi e le forze dell'ordine, a 
prendere iniziative che in altri tempi sarebbero state additate come 
operazioni tendenti alla soppressione della libertà di espressione.

"Quelli di noi - ha dichiarato l'attivista e net-imprenditore Thomas 
Leavitt - che difendono la libertà anche davanti al pericolo dovranno in 
questi giorni mantenersi molto vigili". Gli ha fatto eco Marc Rotenberg, 
dell'organizzazione per la privacy EPIC, secondo cui occorre stare in 
guardia affinché gli attacchi terroristici non pieghino il modello 
democratico...

Fonte: http://punto-informatico.it/p.asp?i=37270