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Dario Fo: "Puoi fare piu' danni non mangiando un panino che tirando un sasso"



"Massimo Marcone" <massimarco@inwind.it> ha diffuso questo messaggio.
August 05, 2001 3:47 PM
 > Queste sono le riflessioni di Dario Fo, condivisibili o no, intanto pone
 > temi importanti sul futuro del movimentio anti-gliobal. Riflettiamo
 > Massimarco


ORA SAPPIAMO COSA E' SUCCESSO E CHI SONO I RESPONSABILI

La televisione ha mostrato i ragazzi feriti  per terra con gli agenti che 
si accanivano su di loro a calci e manganellate.  E questo senza che la 
voce degli speaker televisivi si levasse a commentare.
Franca era in mezzo ai cortei, venerdi' e sabato, e ha visto di persona 
come si difendesse la legalita': i manifestanti a mani alzate venivano 
asfissiati coi gas e poi bastonati. Hanno gasato con questi nuovi 
lacrimogeni, tremendi, persino un gruppo di frati e suore che pregavano e 
poi hanno bastonato anche loro. E fa impressione chi dice: "I poliziotti 
sono stati attaccati, dovevano difendersi". Benissimo, ma dovevano 
difendersi da chi li attaccava o attaccare a loro volta chi manifestava 
pacificamente?
E perche' poi si sono messi a spaccare le braccia a un giornalista del 
Resto del Carlino? Fiancheggiava anche lui i Black Bloc? I giornali e i 
siti internet si stanno riempiendo delle testimonianze di persone che 
denunciano le violenze subite o quelle alle quali hanno assistito.
Piu' di 200 persone fermate dalla polizia hanno denunciato di essere state 
portate nella caserma Bolzaneto, fatti passare tra due file di poliziotti 
che li percuotevano, li insultavano e minacciavano le donne di stupro, 
inneggiando al nazismo, a Pinochet, allo sterminio degli ebrei. Dario ha 
ascoltato, a un festival dell'Unita', la testimonianza di alcuni giovani 
appena rilasciati. Confermano le dichiarazioni di tutti gli altri 
imprigionati, li hanno picchiati, tenuti in piedi addirittura per 12 ore a 
gambe larghe, chi non riusciva a resistere veniva picchiato di nuovo. Ogni 
tanto buttavano negli stanzoni gas lacrimogeni o irroravano i ragazzi con 
gas orticanti. C'era un extracomunitario con una protesi artificiale alla 
gamba e un uomo malato che si reggeva a stento in piedi. Alcuni erano 
arrivati li' gia' feriti, appena dimessi dall'ospedale, e hanno subito le 
stesse torture. Quasi tutti questi fermati sono poi stati rilasciati 
perche' non c'erano prove di nessun tipo a loro carico.
Uno era un operatore tv, Timothy Ormezzano, figlio di un giornalista della 
Stampa, sfregiato da una ferita alla bocca, e percosso in tutto il corpo. 
Alfonso De Mauro, un fotografo conferma la stessa storia. Ha un piede 
rotto, una costola incrinata, il volto tumefatto e il corpo pieno di lividi.
C'e' un ragazzo inglese, Mark Covell, con uno sfondamento toracico, e Lena 
Zulke, cittadina tedesca, con un polmone sfondato, entrambi sono ancora in 
rianimazione. Una madre e' riuscita a ritrovare la figlia solo dopo 3 
giorni di ricerca disperata, grazie all'aiuto non dell'autorita' ma di 
alcune giornaliste. La madre ha ritrovato Anna Giulia Lutschkal, 21 anni, 
nel carcere di Voghera, con i denti davanti tutti spezzati e in stato di 
shock. Anche questa ragazza e' stata poi rilasciata perche' non ci sono 
prove contro di lei.
Insomma sono accaduti fatti di una gravita' assoluta. Il ministro degli 
Interni si indigna e dice che sono tutte frottole, non crede a queste 
denunce ma ora c'e' anche un poliziotto della caserma Bolzaneto che ha 
confermato a Repubblica i pestaggi allucinanti, con agenti che facevano 
pipi' addosso ai prigionieri e inneggiavano al nazismo. Ai fermati non 
veniva permesso neanche di andare in bagno e dopo ore erano costretti a 
farsela addosso. Il poliziotto dice che molti agenti hanno tentato di 
impedire il macello. Ma non c'e' stato niente da fare. Gli autori delle 
angherie erano in maggioranza guardie carcerarie del Gruppo Operativo 
Mobile provenienti da Roma. Si tratta di una squadra speciale, sotto il 
comando di un ex generale del Sisde (servizi segreti) creata nel 1997 sotto 
il governo dell'Ulivo che gia' fece parlare delle sue violenze a proposito 
di un'irruzione nel carcere di Opera.
Lo stesso agente della caserma Bolzaneto dice che sono stati quelli del 
Reparto Mobile di Roma della Polizia di Stato gli autori della selvaggia 
incursione nella scuola Diaz, dove piu' di 60 ragazzi sono stati massacrati 
di botte mentre per lo piu' stavano ancora dentro i sacchi a pelo o erano 
seduti per terra con le mani in alto. Come possiamo accettare che le forze 
dell'ordine sottopongano persone innocenti a forme di tortura fisica e 
psicologica? Ma attenzione: torturare i prigionieri e' un atto indegno 
anche se questi fossero responsabili di lanci di pietre, come va 
raccontando la polizia. La Costituzione italiana prevede la detenzione e, 
quando e' possibile, il recupero dei colpevoli non la loro tortura. E 
perche' distruggere tutti i computer e le stampanti? Lanciavano pietre 
anche loro? E perche' portarsi via i nastri video delle riprese dei cortei 
con testimonianze dei relativi pestaggi?
Non e' possibile nessuna convivenza civile laddove alcuni elementi delle 
forze dell'ordine possono credersi in diritto di violare la legge in modo 
cosi' grave e abietto senza incorrere nei rigori della legge stessa. Il 
fatto che ci siano dei criminali che hanno devastato la citta' e aggredito 
le forze dell'ordine non puo' essere un pretesto per un comportamento 
illegale.
Le forze dell'ordine esistono proprio perche' si da' per scontato che 
esistano dei criminali e che si debba incaricare qualcuno di fermarli.

Voti ogni volta che fai la spesa

E' evidente che dovremo impegnarci a fondo per ottenere che questi 
comportamenti vengano stroncati.
Non sara' facile. Ottenere giustizia e' un percorso lungo.
E qui nasce un secondo discorso che oggi e' di  importanza cruciale.
Abbiamo sentito molti compagni testimoniare: "Sono andato con le mani 
alzate, mi hanno picchiato, la prossima volta saro' pronto a difendermi!".
E altri esclamare: "Voglio giustizia e la voglio subito!".
Ecco noi siamo veramente preoccupati per il modo nel quale la sinistra, nel 
suo complesso, sta agendo. Non parliamo tanto di questo o di quel gruppo 
politico ma della cultura, del modo di intendere la realta'. Ad esempio in 
questi mesi stiamo collezionando disastri che qualcuno ha il coraggio di 
salutare con entusiasmo. La sinistra si e' presentata alle elezioni divisa 
ed e' stata battuta e Bertinotti e l'Unita'  hanno detto: "Abbiamo vinto!"
In molti avevamo proposto di fare una festa lontano da Genova come era 
accaduto per Porto Alegre
ed evitare di cadere nella trappola e di trovarci con un morto e centinaia 
di feriti. E ci tocca di leggere sul Manifesto proclami di vittoria perche' 
comunque il corteo c'e' stato e non ci hanno ammazzati tutti.
Scusate ma noi abbiamo un'altra concezione della vittoria. Sembra 
addirittura che molti siano caduti
nella logica del "tanto peggio, tanto meglio!" Sperate veramente che se ci 
picchiano piu' forte il popolo italiano si ribellera'? Avete un'idea della 
sofferenza come fattore positivo per il progresso dell'umanita'?
Bisogna iniziare a ragionare in modo piu' razionale cercando di capire che 
le azioni non devono solo
essere giuste ma anche efficaci. Andare a Genova ad assediare il G8 era una 
scelta giusta, sacrosanta, ma non aveva nessuna capacita' di aiutarci a far 
capire agli italiani che i potenti del mondo stanno facendo danni enormi a 
tutta l'umanita'. Altrettanto evidente, e l'abbiamo ripetuto alla nausea, 
era che le manifestazioni sarebbero finite in un massacro e che i mass 
media legati al potere, cioe' quasi al completo, ci avrebbero indicati come 
i colpevoli di tutto.
Il Movimento non puo' consolarsi dicendo "Ma non e' stata colpa nostra, 
sono gli altri i criminali." E'
vero che i criminali sono gli altri ma e' vero anche che le loro azioni 
sono prevedibili come quelle delle telenovelas: il morto fa parte 
dell'audience. Il Movimento deve scegliere se condurre azioni che 
costringano l'avversario a fare certe mosse e non altre.  E' come a 
scacchi, se non ragioni sull'efficacia delle mosse regali la partita 
all'avversario.
Da questo punto di vista i potenti del mondo, come quasi sempre, sono stati 
molto piu' abili e efficienti. Il loro obiettivo, spero che ora sia 
evidente a tutti, era quello di trascinarci in una rissa per impedire che 
la nostra voce venisse seriamente ascoltata.
Non c'e' nessuno all'interno del Movimento che non abbia notato e detto e 
scritto che tutto il modo nel quale le forze dell'ordine hanno gestito la 
piazza sembrava proprio studiato per arrivare al macello. Hanno difeso 
perfettamente, con le truppe migliori la Zona Rossa, hanno mandato i 
ragazzi di leva in prima linea, su mezzi che non reggevano neppure le 
sassate, su mezzi non dotati di reti di protezione, e hanno lasciato che 
ufficiali incompetenti ordinassero manovre d'attacco che piu' volte hanno 
messo a repentaglio la vita degli agenti. Non hanno controllato il 
territorio fuori dalla Zona Rossa, non sono intervenuti contro il blocco 
nero, non si sono preoccupati che i manifestanti pacifici venissero 
distinti dai violenti, non hanno impedito che gruppi di agenti praticassero 
ogni sorta di brutalita'. Loro sono riusciti a manovrarci in modo 
efficiente. Hanno vinto a Genova e stanno vincendo in tutta Italia perche' 
centinaia di compagni stanno pensando a come vendicarsi di tanta inumana 
violenza. E il sospetto che molti dei Black Bloc fossero agenti speciali e 
provocatori provenienti da mezza Europa con il compito di provocare 
dovrebbe far riflettere almeno un istante.
E poi si scopre che 300 Black bloc sono restati per 4 giorni a esercitarsi 
nel campo sportivo di Quarto, a 400 metri da una caserma, e si sono messi 
in tenuta da guerra sotto gli occhi della polizia senza che nessuno 
intervenisse. E si scopre pure che i vertici della polizia sapevano che 
gruppi di nazisti stavano arrivando a Genova per infiltrarsi nei cortei.
Forse qualcuno voleva proprio essere certo che ci fossero scontri. Ne aveva 
l'assoluta necessita'.
Riprovano un vecchio gioco. Portare il Movimento allo scontro. Un centinaio 
di terroristi di sinistra ben
organizzati, incazzati e infiltrati sono quello che vogliono ora. E sanno 
benissimo come si costruisce un terrorista: picchia 100 ragazzi pacifici e 
otterrai una belva assatanata di sangue!
Ma veramente pensate che abbiano paura di noi che urliamo in piazza? O che 
qualche terrorista uccida qualche poliziotto? Ma credete che temano le 
petizioni, le denunce, i sit-in o le molotov?
Se volete capire come vanno le cose dovete guardare gli indici azionari. E' 
quello il termometro del
benessere della nostra lotta. Berlusconi guarda gli indici azionari e 
finche' stanno bene lui sa
di essere al sicuro. Le giornate di Genova hanno lasciato gli indici 
indifferenti. Guardate invece
che cosa ha ottenuto il boicottaggio della McDonad's o della Exxon: grave 
flessione delle vendite,
danno d'immagine, caduta del titolo in borsa, milioni di dollari di 
capitalizzazione andati in fumo.
E' meraviglioso, puoi fare piu' danni non mangiando un panino che tirando 
un sasso.

Dario Fo
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