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[TESTIMONIANZE] - Manifestanti pacifici caricati da veicoli della polizia



Cari amici, amiche

invio a tutti questo messaggio per comunicarvi l'esperienza vissuta a 
Genova in occasione delle manifestazioni contro il G8.

Io e S. siamo arrivati a Ge venerdì 19 mattina e dopo esserci trasferiti 
nella parte est della città per dirigerci nel piazzale Kennedy, abbiamo 
trovato una città immersa in una calma inquietante, gli sbarramenti erano 
ovunque non solo a delimitare la zona rossa ma a tappare varie strade anche 
con l'uso di container; gli unici automezzi che si vedevano in movimento 
erano delle forze dell'ordine in assetto di guerra (mezzi blindati, carri 
armati cingolati, mezzi anfibi, elicotteri che sorvolavano continuamente la 
città, e naturalmente una marea di auto di pronto intervento). Si 
incominciavano ad incontrare persone, italiani e stranieri accorsi per 
manifestare pacificamente, questi incontri rendevano meno preoccupante 
l'atmosfera, una persona di Ge ci ha guidato per le strade. Nei pressi 
della stazione Brignole i primi scontri con le forze dell'ordine, la strada 
bloccata.
Il piazzale Kennedy,luogo di manifestazioni di protesta pacifica e festosa 
nei giorni precedenti (motivo per il quale noi ci siamo recati li), ci si 
presenta con poche centinaia di manifestanti e con tanta tanta polizia in 
assetto antisommossa. Il caso ha voluto che ci siamo imbattuti all'interno 
della via Rimassa che diventa poi corso Torino, nel bel mezzo di una azione 
dei gruppi cosidetti black-blocs o tute nere, che nel giro di circa 15 
minuti hanno devastato la via distruggendo banche, incendiando cassonetti, 
aggredendo un fotoreporter obbligandolo con la forza a consegnare il 
rullino; alla fine il gruppo che contava non più di un centinaio di 
persone, si nasconde e si disperde all'interno del piazzale occupato in 
quel momento dai manifestanti pacifici.
La polizia e i carabinieri hanno assistito a tutto questo senza muovere un 
dito, hanno permesso la distruzione della via, poichè erano a poca distanza 
e sicuramente al corrente di quello che stava succedendo giusto dietro 
l'angolo. Per contro dopo molto tempo la reazione delle forze dell'ordine è 
stata quella di caricare i manifestanti pacifici con lacrimogeni e 
addirittura con un carro armato sfondando i cancelli del piazzale. Ora noi 
ci chiediamo perchè hanno aspettato tutto questo tempo per intervenire? 
Quanto fa comodo alla polizia che ci siano questi gruppi violenti che 
screditano il movimento? E ai mass-media? Per quanto riguarda le azioni dei 
black-blocs c'è da dire che è impressionante la loro rapidità ed efficacia 
dovute ad una evidente organizzazione gerarchica di tipo militare (partendo 
dagli "sbandieratori" per arrivare ai "generali" che organizzano le azioni 
distruttive).
Nel frattempo la tensione si respira con il gusto acre dei lacrimogeni che 
la polizia non esita ad utilizzare, arrivano notizie da manifestanti che la 
situazione sta degenerando anche in altre zone della città, vengono 
attaccati i gruppi più pacifici, Lilliput, esponenti del mercato equo e 
solidale, cattolici, è chiaro ormai che le forze dell'ordine tendano a 
frammentare la manifestazione.
Lasciamo il piazzale Kennedy per dirigerci verso piazza Dante dove si dice 
che la manifestazione sia festosa e allegra. La stada che percorriamo per 
raggiungere la piazza si presenta o invasa dalle forze dell'ordine o con il 
già noto scenario di quiete irreale. Attraversiamo il piazzale della 
questura dove notiamo la presenza di giovani all'interno delle auto, 
evidentemente fermati.
La piazza è in effetti piena di gente che manifesta in modo assolutamente 
pacifico e festoso. Molte persone si presentavano colorate sul viso e sul 
corpo, altre suonavano la chitarra e moltissimi "suonavano" le reti degli 
sbarramenti. Il portavoce del genoasocialforum Agnoletto accompagna i 
manifestanti verso la piazza Carignano, si crea quindi un corteo la cui 
coda viene improvvisamente e senza motivo apparente attaccata dalla polizia 
con i soliti lacrimogeni quando la piazza era ormai sgombra di 
manifestanti. Incomincia intanto a correre la voce che la polizia attacca 
violentemente piccoli gruppi di persone picchiando con i manganelli 
giovani, giovanissimi, donne, gli avvocati del forum e i sanitari a 
disposizione dei manifestanti. Ci viene consigliato quindi di non 
abbandonare il corteo e di rimanere compatti.
Il corteo raggiunge senza problemi il piazzale Kennedy dove si discute 
degli avvenimenti della giornata, il clima è positivo si comunica bene in 
tutte le lingue, si mangia si beve insomma ci si rilassa ma inizia a 
correre la voce ormai ufficiale dell'assasinio a colpi di pistola di un 
manifestante da parte di un carabiniere. Si vedranno più tardi le foto e i 
filmati dell'avvenimento. Si dice che il carabiniere abbia agito per 
legittima difesa, ovviamente questa versione non ha molto fondamento, 
intanto perchè il ragazzo non era armato e poi perchè il carabiniere ha 
sparato a bruciapelo dalla distanza di circa un metro e ha sparato per 
uccidere mirando alla testa e infatti gli è bastato solo un colpo.
La giornata di venerdì è finita per noi in casa di alcuni amici che ci 
hanno ospitato.
La giornata di sabato inizia con la partenza del corteo da piazza Sturla, 
est della città. Fa molto caldo il cielo è limpido e soffia una leggera 
piacevole brezza. Si raggiunge il lungomare di viale Italia per raggiungere 
il consueto piazzale Kennedy, ma non ci si arriva, i disordini sono già 
iniziati da lontano si possono vedere i proiettili dei lacrimogeni, non si 
contano, il fumo nero delle auto date alle fiamme. Il corteo nonostante 
tutto continua e raggiunge il quartiere di Marassi in un clima abbastanza 
festoso, la gente distribuisce spontaneamente dai balconi delle loro case 
acqua, focaccia, panini, è molto bello quello che si vede. Si dice che nel 
corteo ci siano 200.000 persone, una cosa davvero grande. Ma alla coda del 
corteo c'è l'inferno. Guerriglia in varie vie limitrofe, feriti, ambulanze 
che vanno e vengono il cielo è invaso dal fumo, i segni dei disordini sono 
ormai ovunque, la polizia è impazzita attacca tutti. Incontriamo una donna 
di Bergamo sola e impaurita il suo gruppo è stato attaccato dalla polizia 
ha perso i suoi compagni non conosce la città, avrà 60 anni, verrà con noi 
a casa e verrà accompagnata da uno di noi al suo pullman per fortuna senza 
problemi.
Le voci che si sentono in giro sono terribili, violenza dappertutto la 
situazione è ormai degenerata.
Per noi il G8 finisce qui, verso le 22 raggiungiamo la nostra automobile a 
ovest della città e torniamo a casa. Le impressioni sono di avere vissuto 
due giorni che sembrano 20, due giorni da regime militare, due giorni in un 
paese governato da una dittatura, pensieri terribili. Arriviamo a casa 
verso l'una, stanchi e provati. Ma prima di andare a letto abbiamo 
istintivamente acceso la televisione e ci accorgiamo immediatamente che non 
è tutto finito anzi gli abusi di potere da parte delle forze dell'ordine 
sono culminati in una perquisizione non autorizzata e violenta degli spazi 
a disposizione del global social forum.
Ci siamo messi subito in contatto con i nostri amici a Genova. La polizia 
ha fatto irruzione all'interno dei locali distruggendo tutto, computer, 
documenti ecc. ma sopratutto picchiando le persone all'interno causando 
circa una ottantina di feriti e arrestando la maggio parte degli occupanti. 
Inoltre i feriti venivano scortati in ospedale dalla polizia e una volta 
dimessi portati in questura. La cosa gravissima è che durante questa azione 
agli avvocati, ai giornalisti, alle troupe televisive, a un parlamentare 
non è stato permesso di entrare per verificare la correttezza dell'azione, 
inoltre nessun responsabile della questura o del governo era 
rintracciabile. Alla fine l'interno dell'edificio appare ai cronisti in 
condizioni terribili, disordine, distruzione ma sopratutto sangue fresco 
dappertutto, conseguenza delle violenze.
Poco dopo parla il capo ufficio stampa della questura di Genova, le sue 
dichiarazioni rasentano il ridicolo, parla di 10 feriti, del ritrovamento 
di armi (il famoso coltello svizzero normalmente acquistabile da tutti, 
bastoni di legno, di ferro, secondo lui bisogna prendersi le manganellate 
senza difendersi, e le famigerate divise dei back-blocs, alcune magliette 
nere e alcuni pantaloni neri, perchè a Genova chi disgraziatamente veste di 
nero nei giorni del G8 è automaticamente un black-blocs). E' evidente che 
si vuole criminalizzare il movimento, e tutto questo è fatto in perfetto 
stile dittatura. Inoltre l'unica rete televisiva che trasmetteva in diretta 
queste notizie era RAI3 nelle trasmissioni di RAISAT.
Ora noi pensiamo, cosa ci si deve aspettare dal futuro nel nostro paese 
alla luce di questi fatti? In questi giorni a Genova la libertà della gente 
è finita quando è iniziata la libertà di otto persone, garantita da un 
esercito in stato di guerra. Io prego tutti voi di mandare questa 
testimonianza a più persone possibile e in più posti possibile, è molto 
importante che si sappiano queste cose perchè le versioni dei media sono 
contrastanti.

vi salutiamo e ci auguriamo di non vivere altre situazioni del genere,
G. e S.