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obiettori di coscienza turchi





15 maggio : giornata dell’obiezione di coscienza

Per il secondo anno consecutivo, molto entusiasmo per le manifestazioni 
degli obiettori di coscienza turchi.

Il progetto Go-El, ha lanciato in questi giorni una “campagna fax” per 
aumentare la solidarietà delle associazioni e dei sindacati turchi nei 
confronti dei giovani obiettori di coscienza che nella giornata del 15 
Maggio, ad Ankara e ad Istanbul, hanno dichiarato, in una manifestazione, 
il loro rifiuto di servire l’esercito. Per questo atto di disobbedienza 
civile rischiano il carcere a vita. Il contenuto della lettera tradotto in 
turco mira a far sì che associazioni e sindacati turchi prendano posizione 
pubblicamente sulla situazione degli obiettori perseguitati e sul 
riconoscimento del diritto all’obiezione di coscienza al servizio militare 
in Turchia. Al momento hanno sottoscritto l’appello più di 30 associazioni 
italiane e centinaia di singoli cittadini. La lettera è stata inviata a 
oltre 400 associazioni e sindacati operanti in Turchia.

Ad Istanbul lo IAMI (Iniziativa antimilitarista), nel corso della giornata, 
ha presentato un film realizzato col preciso intento di comunicare ai 
giovani le azioni di disobbedienza all’esercito turco: rifiuto alla 
chiamata alle armi, denuncia degli abusi sui giovani di leva e sulla 
popolazione civile, i rischi legali a cui vanno incontro gli oppositori 
alla guerra. Nel filmato compaiono anche immagini della manifestazione 
dello scorso anno, prima tappa della campagna per il riconoscimento del 
diritto all’obiezione di coscienza in Turchia. Momento forte della 
giornata, la testimonianza di un ex soldato statunitense, reduce dal Vietnam.

Ad Ankara lo IAMI in collaborazione con l’ISKD ed altri movimenti, hanno 
dato vita ad un forum sull’obiezione di coscienza e la nonviolenza. Si sono 
ritrovati in centinaia per discutere delle questioni cruciali ancora oggi 
irrisolte: la situazione carceraria, il ruolo delle forze armate e la 
guerra contro i Curdi nel Sud - Est, la libertà di opinione e di 
espressione in Turchia.

Da diverse parti della Turchia, in tanti sono arrivati ad Istanbul e ad 
Ankara, per dare il loro appoggio all’iniziativa di disobbedienza civile 
dei giovani obiettori. La manifestazione non è stata un semplice “ritrovo 
di protesta” ma una tappa importante di un processo di cambiamento 
culturale irreversibile. In Turchia, una fetta consistente della 
popolazione, per lo più giovani, ha preso coscienza di non voler più 
sottostare alla propaganda del governo. Si oppongono a chi sostiene che  la 
guerra contro i Curdi è necessaria e a chi perseguita sistematicamente gli 
oppositori politici. Sanno che queste cose non vanno dette e neppure 
pensate, è in gioco la propria libertà.



Per informazioni:
Giovanni Grandi e Daniele Tramonti
Progetto GO-EL         (Associazione comunità Papa Giovanni XXIII)
tel. 0546 26630/ 0348 2488126                 fax   0546 693406
e-mail: goel.apg23@libero.it






Lettera inviata ai  sindacati e alle associazioni turche

Il coraggio della disobbedienza
15 maggio: giornata internazionale dell’obiezione di coscienza
al servizio militare.


Il 15 maggio 2001 ad Istanbul e ad Ankara si terrà una manifestazione per 
far conoscere pubblicamente le ragioni dei giovani turchi determinati a 
rifiutare il servizio militare. Già l’anno scorso abbiamo partecipato a 
questa iniziativa, direttamente ad Istanbul con una delegazione e di fronte 
all’ambasciata turca a Roma manifestando la nostra solidarietà agli 
obiettori. Conosciamo di persona i giovani dell’ ISKD (Resistenti alla 
guerra di Izmir) e dello IAMI (Iniziativa antimilitarista di Istanbul) e 
sappiamo che pur rischiando il carcere a vita, rifiuteranno la chiamata 
alle armi, in obbedienza alla loro coscienza antimilitarista e non violenta.
Il servizio militare è ritenuto un’imposizione dello stato nei confronti 
dei giovani, i quali considerano l’esercito una scuola che insegna ai suoi 
cittadini l’amore incondizionato per la “patria” e l’odio miope per i 
propri fratelli.

A tutto questo dicono NO! E noi cittadini ed associazioni italiane sentiamo 
di dover rispondere con forza “SI’ all’obiezione di coscienza” perché in 
questa scelta riconosciamo il valore della democrazia e della pace.

Anche in Italia ed in Europa in tempi non molto lontani, chi obiettava 
veniva incarcerato e l’obiezione di coscienza era considerata espressione 
di viltà. Dopo anni di lotte, in molti paesi europei si è arrivati a 
considerare il diritto all’obiezione di coscienza come uno dei diritti 
fondamentali della persona umana riconosciuto dalle leggi degli stati. 
Anche il Consiglio d’Europa, di cui anche la Turchia fa parte, afferma 
nella risoluzione n.337 del 26.01.1967: “le persone soggette al servizio 
militare che per motivi di coscienza, o per profonde convenzioni di ordine 
religioso, etico, morale, umanitario, filosofico e altro della stessa 
natura, rifiutano di compiere il servizio armato, devono avere un diritto 
soggettivo ad essere dispensati da questo servizio.(….)questo diritto è 
considerato come logicamente derivante dai diritti fondamentali 
dell’individuo garantiti dall’articolo 9 della Convenzione europea dei 
diritti dell’uomo.”





Le associazioni firmatarie di questa lettera si impegnano a far conoscere 
in Italia ed in Europa la situazione degli obiettori di coscienza in 
Turchia. Consapevoli però che è necessario aumentare la cooperazione 
all’interno della società civile turca, vorremmo quindi incoraggiarvi a:

-   riflettere sul significato di questo gesto per l’opinione 
pubblica                nazionale ed internazionale;
-       esprimere concretamente la vostra solidarietà nei loro confronti;
-       partecipare alle iniziative pubbliche ad Istanbul ed Ankara del 15 
Maggio.



IAMI: Suslu Saksi Sokak 21/A
(Beyoglu) Istanbul
Tel/fax 0212.2928922







Don Oreste Benzi presidente dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII,
Gabriella Cocito, Mao Valpiana (Direttore di Azione Nonviolenta), Vincenzo 
Puggioni (Rete Romana sul Consumo Critico), Mauro Maurino, dirett. Sac. 
Lorenzo Piras (Diocesi Alghero Bosa Caritas), Raffaele Morani, Lorenzo 
Boscarelli, Rosanna Tos, Donatella Lupo, Gabriella Grasso, Silvana Barbieri,
Manuela Foschi, Michele Zizzari, Sonia Panna e Maria Mercedes Rossi 
Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII Zona Zambia, Fratelli di Taglia,
Patrizia Gugliotti, Giulio De la Pierre, Carlo Biffi (Presidente) CENASCA CISL,
Leonardo Malatacca (Resp. Gestione Obiettori), Cherin Danilo, Celeste 
Ferdinando, De Romanis Fabrizio, Stefano Folli, Soligraf, Marco 
Piazza,Teresa  Ariminum  viaggi, Alberto Autelitano, ARCISOLIDARIETA' 
Rovigo, Donata Tamburin
ASSOCIAZIONE PER LA PACE  Rovigo, Antonio Gambato, DONNE IN NERO Rovigo, 
Nadia Satin AZAD Circolo provinciale, Mariangela Zerbinati, Michela 
Minelli, Arturo Pinotti, Claudio D'Arienzo Arci Nuova Associazione, 
Comitato Territoriale del Trasimeno (PG), Mauro Vieste Associazione per i 
popoli minacciati, Dino Frisullo Azad, Marina Della Valle, Roberto A., 
Paolo Parla,
Sveva Haertter, Centro Studi Sereno Regis, MIR - Movimento Nonviolento
Nanni Salio, oltre 40 obiettori in servizio della Caritas diocesana di 
Arezzo-Cortona-Sansepolcro, Alessandro Buti, Anna Maria Vernocchi, Prof. 
Antonino Drago, Massimo Spaggiari  ARCI Nuova Associazione Comitato 
Provinciale di Rimini, Bonini Giorgio (Responsabile Servizio Civile Caritas 
Italiana), Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII Zona Russia, Alberta 
Declara Teresa, Federica Valli, Daniele Lugli Movimento Nonviolento, Elena 
Buccoliero PROMECO, Gianluca, Gigi Eusebi, Elisabetta Saviotti, Bianca 
Moioli, Ernesto Scalco, Cristina, Romina Bellini, Viviana Valentino, Gli 
Obiettori della CGIL Nazionale, Arci Como servizio civile, Ferruccio 
Pastore, Coordinamento lombardo Nord/Sud del mondo,Amalia Navoni, Carla 
Maria Scagliola, Assopace Torino, Liana Bonelli, Teresa Quattrociocchi, 
Centro Immigrazione Asilo Cooperazione
internazionale di Parma e Provincia, Coordinamento Pace e Solidarietà  Parma
Emilio Rossi, AceA agenzia stampa per i consumi etici e alternativi, Davide 
Melodia, Verde Nonviolento, Raffaella Bolini  Arci, responsabile attività 
internazionali, Marco Berti, ManiTese di Novara: (Claudio Pedrocchi, Catia 
Comparelli, Elena Zanolli, Anna Quaglia, Davide Tinti, Antonio Scaglione, 
Andrea Fabiano, Rosy Sinicropi, Claudio Papa, Elisa Celano, Cecilia Costa, 
Alma Martini, Emiliano Burrosi, Andrea Zanforlin), Giuseppe Prano - Punto 
Pace Pax Christi Torino, LOC - Lega Obiettori di Coscienza, Roberto 
Minervino per la Campagna di Obiezione alle spese Militari, Casa della Pace 
di Rimini, Giancarlo Palazzo, Giancarlo Mascarino, Annalisa Fumagalli, 
Francesco Fumagalli, Andrea Guadini,   Biancamaria Salvi, Alessandro 
Ramberti, Caritas Diocesana Cuneo, Caritas Vicenza (don Giovanni 
Sandonà  presidente,  Antonia - segreteria odc), Gasparini Stefano, 
Branciaroni Angelica, Spinella Roberto, Cadamuro Elena, Andreoli Fabrizio, 
Giorgini Doriana, Lucchi Guido, Amaduzzi Flora, Menticolli Antonio, Diaschi 
Rudi, Caritas Amalfi- Cava (Rosario Pellegrino  direttore, Maurizio 
Coccorullo  responsabile, Corvo Andrea , Criscuolo Andrea, Marzano Donato, 
Milito Giuseppe), Alessio Inzaghi e il progetto Caschi Bianchi di Caritas 
italiana, Romina Marulli, David Luccioli.