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Lebbra vinta per l'OMS e i 2000 nuovi casi al giorno?
Carissimi,
l'OMS, a seguito di scelte amministrative e calcoli statistici, e' arrivata
a dichiarare vinta la lebbra.
Le reazioni degli operatori sul campo sono di sconcerto e d'indiganzione. Vi
prego di aiutarci a diffondere questo comunicato.
Grazie di cuore
Michela
Bologna, 17 maggio 2001
COMUNICATO STAMPA
LEBBRA
PER L'OMS L'OBIETTIVO E' RAGGIUNTO.
I VOLONTARI DICONO: ATTENTI A CANTAR VITTORIA,
SONO ANCORA 2000 I NUOVI CASI OGNI GIORNO
"Insieme, possiamo esprimere con orgoglio la vittoria di aver ridotto a
livelli bassissimi una delle malattie più terribili che da sempre ha
afflitto l'umanità.L'OMS esprime con soddisfazione la propria gratitudine ai
partners che con forza hanno offerto il loro supporto a questa battaglia.
Oggi nessuno dovrebbe più soffrire per lo stigma, le deformità e le
disabilità provocati da questa malattia che è curabile" .
Con queste parole il Direttore Generale dell'Organizzazione Mondiale della
Sanità, dottoressa Gro Harlem Brundtland, ha annunciato ieri che
l'obiettivo globale dell'eliminazione della lebbra come problema di salute
pubblica è stato raggiunto. A ciò ha contribuito l'accordo, definito
Alleanza Globale per l'Eliminazione della Lebbra, siglato tra i maggiori
soggetti impegnati nel settore.
Secondo l'OMS la sfida rimane aperta nei paesi in cui la malattia non è
ancora completamente sotto controllo, sei in particolare: India, Brasile,
Madagascar, Mozambico, Myanmar e Nepal.
Diagnosi precoce e cura gratuita, in particolare per le comunità a rischio,
sono alla base dei risultati raggiunti. La dr.ssa Maria Neira, direttore
del Dipartimento OMS per le malattie infettive, afferma che la maggiore
priorità è portare il trattamento farmacologico alle aree ancora non
raggiunte a causa di condizioni di povertà estrema, mancanza
d'infrastrutture isolamento o guerra.
L'AIFO, impegnata da quarant'anni nella lotta alla lebbra, ha dato il suo
contributo a questa battaglia destinando, solo negli ultimi dieci anni,
oltre 30 miliardi nella lotta alla malattia e per il reinserimento sociale
dei malati. E' attualmente impegnata nei paesi citati come maggiormente
endemici ed in altri 44 paesi del mondo.
In nome di almeno sei milioni di persone che vedono oggi la loro vita
sconvolta dalla malattia e dell'impegno sul campo di decine di volontari
quotidianamente impegnati nella lotta alla lebbra
AIFO afferma che la lebbra non è vinta
per una serie di ragioni:
* significative aree del pianeta non sono ancora coperte dal
trattamento farmacologico, come afferma la dr.ssa Neira. Nel Mozambico, ad
esempio, circa il 50% del territorio non è coperto dai servizi sanitari
nazionali;
* sono 25 i paesi in cui la malattia è ancora endemica;
* la malattia ha un andamento cronico con un'incubazione lunghissima
(anche vent'anni);
* più di 10 milioni di persone pur avendo ultimato il trattamento
farmacologico vivono con disabilità provocate dall'hanseniasi. Tra loro
sono ben pochi coloro che possono beneficiare di piani di reinserimento
sociale per cui spesso rimangono bollati dalla società come "lebbrosi".
Il dr. Deepak, direttore del Dipartimento medico scientifico dell'AIFO
afferma: " non esiste uno strumento diagnostico che ci consenta di affermare
quanti sono nel mondo i portatori della malattia, l'unico elemento di
certezza è che ogni giorno nel mondo vengono registrati circa 2000 nuovi
casi di lebbra ma noi, operatori sul campo sappiamo che sono tantissimi
quelli non identificati. Con questi elementi il trionfalismo dei toni usati
dall'OMS genera molte perplessità".
L'obiettivo raggiunto è un passo importante ma la vittoria è ancora lontana.
Per informazioni e materiali di approfondimento:
Ufficio Stampa AIFO - 051 433402 - 0328 6223901
E mail: info@aifo.it http//www.aifo.it