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Appuntamenti n.23
il GRILLO parlante
per un'informazione equa e solidale nell'Est veronese
supplemento a "la Voce Civica", Aut.Trib.VR n.1215 del 27 maggio 1996 -
Direttore Responsabile: Amedeo Tosi
Non rifiutate qualcosa a chi vi ha rifiutato qualcosa (proverbio Lulua -
R.D.Congo)
26 - 27 maggio 2001 - "FESTA DEI POPOLI" A SAN BONIFACIO
PRESSO IL CENTRO PARROCCHIALE DI PROVA
(il programma...sul prossimo numero de "il GRILLO parlante")
Appuntamenti da non perdere
18 maggio 2001 - Verona - Caffè Letterario
La Libreria "Rinascita" di Verona (Corso Porta Borsari, 32 - Tel. 045
594611) invita alla presentazione del libro di Maria Bacchi "Cercando
Luisa. Storie di bambini in guerra 1938-1945" (Sansoni ed.). Intervengono
gli scrittori: Giovanni Dusi e Donatella Levi. Inizio ore 18,30.
19 maggio 2001 - Verona - Giornata europea delle botteghe del commercio
equo e solidale
LA COOP. "LA RONDINE Bottega del MONDO" invita alla GIORNATA EUROPEA delle
BOTTEGHE del commercio equo e solidale :"CIBO PER LA MENTE"- Promossa
dall'Associazione Europea delle Botteghe del Mondo. Programma:presso la
Bottega (Via Pallone 20 tel. 045/8013504): ore 9 - 19,30 (orario
continuato) "A colazione inizia con un caffè ..." : percorsi e storie dal
chicco di caffè alla tazzina e sulla canna da zucchero. Presso la sala
della Parrocchia di S. FELICE(Via Belvedere 15) "... e finisci a cena con
quinoa e cous cous" : cena esotica su prenotazione (entro il 12/05) -
ricette eque e solidali andine-arabe con il contributo di fantasie di
cuochi volontari italiani (compreso un piccolo ricettario e sottofondi
musicali a tema) Sabato 19 maggio si farà festa nelle 3500 "Botteghe del
mondo" europee. 65.000 volontari coinvolti nel mondo del commercio equo e
solidale inviteranno i consumatori a stringere un rapporto di amicizia e di
condivisione con i produttori del sud del mondo. In un contesto globale di
appiattimento del gusto e di perdita dei sapori vogliamo che i prodotti del
commercio equo siano CIBO PER LA MENTE al 100%. Veri e solidali in tutto
dai produttori ai consumatori. Ti aspettiamo ricordandoti che partecipando
a questa iniziativa ti verrà chiesto di condividere almeno per un giorno il
percorso che c'è dal chicco di caffè alla tazzina che assapori tutte le
mattine!
Quinua, pianta miracolosa delle AndeLa quinua fu per molto tempo venerata
dagli Incas che le attribuivano proprietà sovrannaturali. Poi, bandito dai
conquistatori spagnoli, il cibo degli dei cadrà nell'oblio per secoli.
Oggi, la pianta delle Ande, rivalutata per le sue proprietà alimentari e
altamente nutritive, porta con sé tutta la speranza delle comunità indios,
acquistando un valore aggiunto, quello della solidarietà. Il cous cous è un
piatto che ha origini nord africane, apparteneva infatti alle antiche
popolazioni dei Berberi ed è oggi piatto nazionale in alcuni paesi del
Magreb . In questo mondo la tradizione per il cibo e l'ospitalità si fonde
con la storia e i riti religiosi. Il cous cous è un piatto dalla forte
valenza sociale, intorno al quale si riunisce una famiglia o una comunità,
tutti i presenti attingono ad un unico grande recipiente, siedono in
cerchio, e spesso pregano prima del pasto. In genere non si utilizzano
posate ma pane non lievitato per servirsi. lMaftoul (in arabo significa
movimento rotatorio della mano) è il nome dato al cous cous in Palestina,
Giordania e Libano. E' un prodotto pregiato e differente dal cous cous
tradizionale per il processo di lavorazione, tutto artigianale, svolto
dalle donne delle cooperative di Birzeit e di Deir Balout. Questo cous cous
è a base di farina di grano integrale e di frumento spezzettato bulgur (di
varietà di grano duro hambar tra le più pregiate).
19 maggio 2001 - Verona - Legambiente..."Salvalarte"
"SALVALARTE 2001" SABATO 19 MAGGIO - ORE 15,30 - Museo di Storia naturale
(Lungadige Porta Vittoria, 9) "Veronetta: tracce d'acqua per 2000 anni",
visita guidata nel quartiere con Giorgio Chelidonio. ORE 18.30 - CORTE
MOLON, Via della Diga 17 Verona (Lungadige Attiraglio) Riqualificazione
Urbana e Sviluppo Comunitario nella Provincia Ciudad de la Habana,
Cuba."Guanabacoa: scrigno di cultura afro-cubana ". PRESENTANO IL PROGETTO:
CECILIA DAL CERO (Legambiente Verona); CHIARA SIGNORINI (Coordinatrice
consorzio La Habana-Ecopolis) - FEDERICO CARAZZOLO - (Circolo Legambiente
"Fagiani nel mondo").Cena di autofinanziamento per il recupero del Museo di
Guanabacoa. Per la partecipazione alla cena è gradita la prenotazione.
Informazioni: Legambiente di Verona, Tel. 0458009686 - Fagiani nel Mondo,
Tel. 0349 0576137
21 maggio 2001 - Verona - Diritti di cittadinanza (Rete Lilliput VR)
Lunedì 21 maggio, alle ore 21, gli aderenti al gruppo di lavoro dell'area
"Diritti di cittadinanza" della rete di Lilliput di Verona si incontreranno
presso casa Pettenella-Picotti, in via Marsala 12/A (Verona) per continuare
la discussione in merito al documento che segue. Tutti coloro che sono
interessati si possono aggregare! "Nell'impero romano i cittadini (non più
del 20% della popolazione) lo erano per nascita o per ricchezza: erano loro
riconosciuti diritti significativi, negati agli schiavi, ai liberti, agli
artigiani... avevano diritto ad un processo, potevano votare, non potevano
essere flagellati o crocifissi e così via.Oggi noi Paesi del Nord siamo i
cittadini dell'impero globale, e gli esclusi sono quell'80% della
popolazione del mondo che non sa come tirare avanti; ma anche nelle nostre
città i diritti sono sempre meno rispettati... troppo spesso ci viene
spacciato come concessione qualcosa cui invece sappiamo di aver
diritto.Abbiamo quindi proposto di avviare una riflessione, fra i nodi
della Rete, sulle azioni, da loro svolte, in tutela dei diritti di tanti
nostri concittadini, che ci sembra siano fra gli ultimi nella nostra
società ricca: dai carcerati agli stranieri, dagli anziani che campano soli
con la pensione minima a chi è senza fissa dimora, dagli zingari ai minori
che manifestano un disagio che li pone a rischio di devianza sociale, dalle
donne che spendono la loro vita nell'assistenza a parenti malati a coloro
che vivono un disagio psichico... e potremmo continuare a lungo.Vorremmo
cercare un confronto che ci permettesse di dare un esplicito significato
politico a tante attività di volontariato, significative e forti, ma
giocoforza limitate su un aspetto in ogni caso marginale del problema: fare
rete significa cercare i modi per sollecitare le amministrazioni
competenti, i soggetti che devonooccuparsi dei problemi sociali, aprendo
contraddizioni, senza supplire ai compiti istituzionali ma offrendo
attenzione critica e propositiva.Oggi la tendenza è quella di riconoscere
sempre meno i diritti, e di tornare alla logica delle "tessere annonarie":
un buono per la scuola, uno per la salute, un altro per l'assistenza, e poi
chi può integrare avrà un servizio efficiente... e gli altri si
arrangino.Crediamo piuttosto che debba essere riproposto un percorso che
porti all'individuazione dei diritti dei cittadini, individuando priorità
di intervento e formulando una sorta di Piano Regolatore del Sociale per la
nostra città.La strada per questo confronto è certamente impegnativa, molti
di noi sono abituati a fare tanto e bene senza perdere tempo in
"chiacchiere", in ogni caso mancherà qualcuno e le nostre analisi e
proposte non potranno non essere parziali... crediamo però che sia
necessario aprire il confronto, che per ora ha coinvolto un numero comunque
molto ridotto di nodi della Rete".
22 maggio 2001 - Verona - Caffè Letterario
La Libreria "Rinascita" di Verona (Corso Porta Borsari, 32 - Tel. 045
594611) invita alla presentazione del libro di Paolo Ruffilli "La gioia e
il lutto" (Marsilio ed.). Introduce il poeta Arnaldo Ederle. Inizio ore
18,30.
23 maggio 2001 - San Bonifacio (VR) - Il mondo indiano
La Direzione Didattica 1°circolo - via Fiume San Bonifacio, il C.T.P.
(Centro Territoriale Permanente per l'istruzione e la formazione in età
adulta) e la F.I.D.A.P.A. (Federazione Italiana Donne Arti Professioni
Affari - sezione di San Bonifacio) organizzano "CULTURE DAL MONDO"
percorso di conoscenza di culture "altre". Il 23 maggio 2001, ore 20,15
presso la Sala CPL Servizi di via Chiavichetta 3/b (retro scuole elementari
via Roma) l'indologa Elisabetta Stinà parlerà sul tema: "Il mondo indiano".
25 maggio 2001 - Verona - Caffè Letterario
La Libreria "Rinascita" di Verona (Corso Porta Borsari, 32 - Tel. 045
594611) invita alla presentazione del libro di Duccio Demetrio "Di che
giardino sei? conoscersi attraverso un simbolo" (Maltemi ed.). Introduce
Luigi Scapini, pittore e docente di Storia dell'arte. Inizio ore 18,30.
26 maggio 2001 - Trezzolano (VR) - Perù da scoprire
PERU' DA SCOPRIRE (Storia, Cultura e Attualità) - Incontro di
approfondimento e conoscenza. SABATO 26 MAGGIO 2001 ore 14.00 - Parrocchia
di Trezzolano (VR) Tel: 045/988005 PROGRAMMA: 14.00: siamo in un bel
posto,iniziamo ad arrivare, a conoscerci...
15.00-17.00: Presentazione dei temi: 1) il Perù storico e culturale, con
Pablo Sartori, giornalista di Nigrizia che ha vissuto e lavorato in Perù
per molti anni; 2) la situazione attuale e le risposte organizzate dalla
popolazione, con Gianni Vaccaro. 3) Solidarietà possibili dopo un viaggio,
con Daniela e Clorinda. Proseguiamo con lo scambio libero tra i
partecipanti Festa. Cena aperta a tutti. Ci saranno proiezioni di video,
esposizioni di foto del Perù ed esposizioni. (fonte: Gruppo Solidarietà
Perù- Planet Team Viaggi (Viaggi del Turismo Responsabile - Lungadige
Porta Vittoria, 21 - 37129 VERONA - tel: 045/8005167 - e.mail:
info@planetviaggi.it- www.planetviaggi.it)
30 maggio 2001 - San Bonifacio (VR) - Il mondo cinese
La Direzione Didattica 1°circolo - via Fiume San Bonifacio, il C.T.P.
(Centro Territoriale Permanente per l'istruzione e la formazione in età
adulta) e la F.I.D.A.P.A. (Federazione Italiana Donne Arti Professioni
Affari - sezione di San Bonifacio) organizzano "CULTURE DAL MONDO"
percorso di conoscenza di culture "altre". Il 30 maggio 2001, ore 20,15
presso la Sala CPL Servizi di via Chiavichetta 3/b (retro scuole elementari
via Roma) la sinologa Marina Bonomi parlerà sul tema: "Il mondo cinese".
1giugno 2001 - Verona - Convegno internazionale
Convegno internazionale" I nuovi schiavi. La merce umana nel mercato globale."
Programma di massima
Venerdì 1 giugno 2001 - Ore 9.00 - 17.00 - Centro Toniolo, Via Dogana 2 -
Verona: Saluti di Michela Sironi Mariotti ( Sindaco di Verona
);Introduzione di Enzo Melegari (Presidente del Mlal); Moderatore: Gabriele
Colleoni (giornalista dell'Arena).Mattino :David Ould (direttore di
Anti-Slavery International, Inghilterra) "Nuove forme di schiavitù e
portata internazionale nel mondo contemporaneo";Cheik Kamara (Gruppo di
lavoro dell'ONU contro la schiavitù, Mauritania)"Gruppo di lavoro Onu
contro la schiavitù: analisi e prospettive per il futuro"; "Panoramica
generale del fenomeno e situazione dei migranti"; Swami Agnivesh (Gruppo di
lavoro dell'ONU contro la schiavitù, India)"Gruppo di lavoro Onu contro la
schiavitù: analisi e prospettive per il futuro"; "Panoramica generale del
fenomeno e la situazione dei minori in India". Pomeriggio :Alberto
Bradanini ( direttore dell'UNICRI, Italia)" Legislazione e azioni di
contrasto del fenomeno: quali passi fino ad oggi."Andrea Nicastro (
giornalista, Italia)"Mass media e nuove forme di schiavitù".Testimonianze e
interventi dal pubblico.
6 giugno 2001 - San Bonifacio (VR) - Il mondo anglosassone
La Direzione Didattica 1°circolo - via Fiume San Bonifacio, il C.T.P.
(Centro Territoriale Permanente per l'istruzione e la formazione in età
adulta) e la F.I.D.A.P.A. (Federazione Italiana Donne Arti Professioni
Affari - sezione di San Bonifacio) organizzano "CULTURE DAL MONDO"
percorso di conoscenza di culture "altre". Il 6 giugno 2001, ore 20,15
presso la Sala CPL Servizi di via Chiavichetta 3/b (retro scuole elementari
via Roma) l'insegnante di lingua e letteratura anglosassone, Turlog
Galager, parlerà sul tema: "Il mondo anglosassone".
MASSMEDIA e TAM TAM vari
GIUSTIZIA PER I SEM TERRA BRASILIANI - UN APPELLO
Cari amici, credo che alcuni tra voi si ricordino di padre Adriano Sella,
missionario tra il movimento dei Sem Terra in Brasile. Ci manda questo
appello con preghiera di rigirarlo a vostri amici "sensibili" e di inviarne
la lettera di protesta ai destinatari indicati in fondo a questo messaggio.
Chi desidera può supportare l'operato di padre Adriano aderendo
all'appello.Ciao e grazie. (fonte:sergio slavazza)
Carissimi amici,ancora non siamo riusciti ad ottenere l'udienza tra i
mutilati del massacro e il governatore, nonostante l'intermediazione di tre
vescovi.L'Arcivescovo si è reso finalmente disponibile dopo il primo
momento di titubanza e, con gli altri due vescovi, sta tentando di far
pressione al governatore affinchè possa accogliere la commissione dei
mutilati di Eldorado do Carajás. Ma ancora oggi non c'è una posizione del
Governatore. E' una cosa vergognosa che il Governatore non vuole accogliere
i mutilati del massacro che ha invergognato il Brasile a causa della
violenza della polizia, affinchè loro possano rivendicare i propri diritti
davanti all'autorità massima dello Stato.Io ed altre persone stiamo
pensando di cominciare lo sciopero della fame per far maggiore pressione al
governatore. Se non accoglierà i mutilati all'inizio della prossima
settimana cominceremo il digiuno.Abbiamo avuto della informazioni che il
governo dello Stato sta ricevendo molti e-mail e fax dall'Italia e che
questo sta dando molto fastidio al governatore e ai suoi segretari, ma è
questa pressione internazionale che sta facendo una grande pressione,
secondo i segretari del governatore. Questa è una dimostrazione di come è
importante la pressione internazionale e che già sta dando frutto. Dobbiamo
intensificare il lavoro di pressione, coinvolgendo varie entità, giornali e
televisione, affinchè possano inviare e-mail e fax al governo dello Stato.
Questo è un appoggio importantissimo.Abbiamo saputo che la segreteria dello
Stato sta rispondendo ai vari e-mail che arrivano dall'estero per
giustificare che hanno già fatto tutto quello che il governo poteva fare,
invece quello che dicono è falso e gli stessi mutilati lo possono
testimoniare, ma anche l'avvocato dei mutilati, con tutta la
documentazione, lo sta dicendo alla stampa locale che il governo non sta
dando assolutamente assistenza medica e neppure la pensione e
l'indennizzazione.Vi chiedo di mandare ancora e-mail per far maggiore
pressione al Governatore. Vi chiedo di coinvolgere tante altre entità e
gruppi, anche la stampa. Tutto questo è molto importante per i nostri
mutilati. Questa globalizzazione della solidarietà è formidabile per far
accadere il rispetto ai diritti umani.
Lettera da inviare (copiare e inviare ai destinatari sotto elencati)
Estamos sabendo que ainda o Governador do Estado do Pará não recebeu os
mutilados do massacre de Eldorado do Carajás, apesar da solicitação e
intermediação de três Bispos, inclusive o presidente da CNBB/Norte II. Isso
é muito triste. Por quê o Governador está com tanto medo de acolher os
mutilados do massacre? Achamos um dever do Governador acolher a comissão
dos mutilados para ouvir as reivindicações dos mesmos mutilados. Isso é o
mínimo que uma autoridade possa fazer ao nível de cidadania e de
democracia. Estamos solicitando de novo que possa acontecer a audiência
entre os mutilados e o governador. Iremos informar tantas outras entidades
e pessoas, inclusive a imprensa internacional, sobre a triste situação dos
mutilados que estão acampados diante do Palácio do Governador desde o dia
18 de abril, e ainda hoje o Governador não si dignou de acolhê-los para
cumprir os deveres do Estado, respeitando do direitos do mutilados do
massacre . Solicitamos a realização da audiência entre o Governador e a
comissão do mutilados acompanhados pelo representante legal que é o
advogado.
Atenciosamente.
Indirizzi
1) Dra. Climenie Bernadette de Araújo PontesPresidente do Tribunal de
Justiça do Estado do Pará.E- mail: des.climenie.pontes@tj.pa.gov.br2) Dr.
Geraldo Mendonça RochaProcurador Geral de Justiça do Estado do Pará-
E-mail: pgj@mp.pa.gov.br3) Fernando Henrique Cardoso- Presidente da
República - E-mail: pr@planalto.gov.bre governo@brasil.gov.br4) Dr. Almir
Gabriel- Governo do Estado do Pará- E-mail: cerimonial@prodepa.com.br
I SAPERI NELLA GLOBALIZZAZIONE
Forse avete visto sul sito della rivista "Carta" [www.carta.org] il nuovo
spazio dedicato al Cantiere di Siena su "I saperi nella globalizzazione"
[25 e 26 maggio]. Certo il titolo è un po' vago: vorremmo ricominciare a
parlare di sapere, cultura, conoscenza, in questo tempo e non solo a
partire dalle contro-riforme propinate dai governi di centro-sinistra.
Anche perché uno dei temi centrali del G8 di Genova sarà proprio
l'educazione.
Il programma non è ancora definito, ma i tempi stringono e vorremmo darvi
qualche anticipazione. I lavori saranno organizzati in cinque gruppi di
discussione(ma ci saranno anche assemblee "plenarie"): uno, che abbiamo
chiamato "globale-locale", riunirà esperienze come quella dei maestri di
strada, molto legate al territorio; il secondo, "globale-virtuale", sulle
nuove forme della comunicazione; il terzo, "globale-sociale", per discutere
dei motivi per cui le riforme non ci piacciono, proprio dal punto di vista
sociale; il quarto, "globale-manuale", sull'idea che la cultura deve essere
finalizzata esclusivamente al lavoro; l'ultimo, "globale-identitario",
sulle diverse identità schiacciate o dimenticate dal nostro sistema
scolastico. Ognuno di questi gruppi sarà tenuto a presentare una piccola
"relazione" scritta della discussione che ha saputo sviluppare. Le
relazioni, unite insieme, saranno il "documento sull'educazione" degli
anti-G8 a Genova, contrapposto a quello, misteriosissimo, dei potenti della
terra. Parteciperanno, tra gli altri, Remo Ceserani, Sandro Portelli, Marco
Revelli, Riccardo Petrella, Bruno Amoroso e Antonio Tabucchi. Vi preghiamo
di cercare sul sito il programma e tutte le notizie tecniche (dove dormire,
dove mangiare, prezzi ecc), che saranno disponibili entro pochi giorni. Vi
invitiamo tutti a partecipare. (fonte: La redazione diCarta- www.carta.org)
LETTURE DA NON PERDERE
Qualche indicazione bibliografica utile. Su "Latinoamerica e tutti i sud
del mondo" diretta da Gianni Minà (n.74.1.2001) ci sono molti articoli
interessanti di A.Paoli,Frei Betto, G.Girardi, Perez Esquivel...
Sul bollettino della "Fondazione internazionale L.Basso" si parla di Porto
Alegre (c'è un interessante articolo di Umberto Allegretti (Università di
Firenze); Su "Nigrizia" di maggio si dà notizia dell'incontro
dell'associazionismo cattolico veronese internazionale, Lilliput ecc. con
Rutelli a Verona. Sull'ultimo numero di "Famiglia cristiana" si dà notizia
del Congresso Nazionale di Pax Christi (fonte: Sergio Paronetto)
INFORMAZIONI, RIFLESSIONI & OPINIONI
UNICREDITO NON FINANZIERÀ PIÙ L'EXPORT DI ARMI (OGNI TANTO UNA BUONA NOTIZIA)
La redazione di "Mosaico di pace", il mensile promosso da Pax Christi
Italia, esprime soddisfazione per la notizia, riportata quest'oggi da un
quotidiano nazionale, che il gruppo bancario Unicredito ha deciso di
sospendere i crediti concessi all'industria bellica. La notizia era già
stata pubblicata nel numero di aprile di "Nigrizia", la rivista mensile dei
Missionari Comboniani che insieme a "Missione Oggi" (rivista dei Missionari
Saveriani) e a "Mosaico di pace" aveva lanciato alla vigilia del Giubileo
la campagna di sensibilizzazione sul tema del coinvolgimento delle banche
italiane nel commercio degli armamenti. Come risulta dall'annuale Relazione
del Governo sull'import-export di armamenti del nostro Paese (prevista
dalla legge 185 del 1990), Unicredito figura al primo posto nella
classifica delle banche che nel 1999 (ultimi dati forniti) avevano
supportate le operazioni dell'industria bellica. Proprio da Unicredito sono
infatti transitati i 1.247 miliardi di una fornitura eccezionale di armi
italiane verso gli Emirati Arabi Uniti. La campagna "Banche armate" invita
tutti i risparmiatori a scrivere alla propria banca, qualora questa figuri
nell'elenco ufficiale degli istituti di credito coinvolti nel commercio di
armi (erano 26 nel 1999), anzitutto per "chiedere conto" di tale attività
e, nel caso, per decidere di spostare i propri risparmi presso altre banche
non "armate". Non va dimenticato che nel 1999 sono state autorizzate
operazioni di import-export per un valore complessivo di 2.596 miliardi di
lire, a fronte dei 1.838 miliardi del 1998, con un incremento di oltre il
40%. Né va dimenticato che solo il 23% delle autorizzazioni è diretto verso
paesi europei o comunque (28%) verso paesi alleati, mentre il restante 72%
supera i confini della Nato e va a finire in paesi come Cina, Turchia,
Algeria e Colombia che sono in guerra o che violano le convenzioni
internazionali sui diritti umani. Se d'altronde il 53% dell'export di armi
italiane è diretto verso l'Africa e il Medio Oriente, si capisce benissimo
il rapporto tra la pace nel mondo e il proprio conto in banca. Mentre
conferma che la campagna "Banche armate" continuerà, "Mosaico" auspica che
la decisione di Unicredito sia emulata da altri istituti bancari italiani.
(fonte: Mosaico di Pace - Rivista mensile promossa da Pax Christi - e-mail:
paxchristi@tiscalinet.it)
TEOLOGIA E BERLUSCONI
DOC-1078. ROMA-ADISTA.Esistenza di Dio, armonia del cosmo, rapporto tra
peccato originale e redenzione. Non capita spesso che un congresso
disquisisca su temi filosofico-teologici di così ampio significato
esistenziale e storico, per la cattolicità e per l'umanità tutta. Ne fa
puntuale relazione un giornalista d'eccezione, Umberto Eco, sulla rivista
telematica "L'indispensabile ritorno di Golem", ripresa da "l'Unità" il 6
aprile. Di seguito il testo integrale.
SU UN CONGRESSO TEOLOGICO BERLUSCONIANO
di Umberto Eco
Il congresso teologico svoltosi in questi mesi a Smullendorf ha
riconsiderato alcuni dei problemi religiosi fondamentali alla luce delle
nuove tendenze della politica e della cultura. Ha iniziato il prof. Stumpf
dell'università di Tubinga sul tema: "Berlusconi, l'etica protestante e lo
spirito del capitalismo". Il tema propagandistico di Berlusconi è
tipicamente protestante, ha detto: la benevolenza di Dio si verifica
attraverso il successo economico, e pertanto chi ha avuto maggior successo
economico è l'unto del Signore. La variazione eretica è che il pensiero
religioso di Berlusconi accentua oltre misura il premio ai buoni su questa
terra anziché nell'Aldilà (autostrade, flessibilità nelle assunzioni, un
milione di posti di lavoro, possibilità a ogni cittadino di vedere il
Grande Fratello), dato che non ha mai precisato se queste promesse saranno
realizzate immediatamente o in un'era a venire.
Il prof. Pennypeepy dell'Università di Notre Dame ha parlato del trionfo
del principio di analogia nella metafisica berlusconiana, ovvero del
sillogismo svirgolato. Il principio analogico fondamentale del Berlusconi
sarebbe il seguente: "siccome è evidente che mi sono arricchito quando non
potevo fare proprio tutto quel che volevo, a maggior ragione quando sarò al
potere arricchirò tutti voi". Il prof. Pennypeepy osservava che la premessa
avrebbe dovuto logicamente portare alla conclusione "quindi quando potrò
fare quello che voglio mi arricchirò ancora di più", ma ammetteva che la
conclusione usata da Berlusconi aveva certamente più appeal per quelli che
ricchi non sono. Osservava però che il sillogismo svirgolato di Berlusconi
evocava un ragionamento del tipo "se seguirete sempre Taricone al Grande
Fratello diventerete come lui, pettorali compresi", ciò che non corrisponde
alle regole della logica. Osservava pure che sullo stesso principio di
analogia si poteva costruire anche il seguente ragionamento (certamente
errato): "io ho avuto successo pur essendo molto piccolo, se votate per me
diventerete piccoli come me".
Più violento è stato l'intervento di padre Rogofredo da Montecuccolo
O.S.P:R., sul tema Berlusconi e il problema del male. Il dottissimo teologo
si chiedeva come potesse essere conciliabile l'esistenza di Berlusconi con
l'esistenza di Dio. Poiché Berlusconi ha fondato il suo impero finanziario
su operazioni non sempre ineccepibili, seduce il popolo raccontando bugie
o, almeno, facendo promesse contraddittorie che si autoeliminano (diminuire
le tasse e aumentare le pensioni), e nel contempo viene premiato con la
ricchezza e col successo delle sue idee politiche, ciò dimostra che il Male
viene premiato. Perché Dio permette Berlusconi? Se lo permettesse perché
non può evitarlo, allora Dio sarebbe meno potente di Berlusconi (soluzione
che Berlusconi non ha mai escluso); se lo permette per mostrare che alla
fine il Male verrà sconfitto, allora Dio dovrebbe votare per Rutelli (il
che è escluso dal cardinal Ruini); se Dio permette Berlusconi per mettere
alla prova la libertà di scelta degli elettori, per potere poi premiare in
un'altra vita chi non avesse votato per lui, allora Dio, per premiare in
paradiso Pecoraro Scanio, Boselli e Ombretta Carulli Fumagalli
condannerebbe la maggior parte degli italiani all'infelicità su questa
terra. Essendo ciò inconciliabile con la bontà divina, allora o non esiste
Berlusconi o non esiste Dio. Ma Berlusconi esiste. Ergo Deus non est. Si
deve aggiungere che, accusato di ateismo, il padre Rogofredo, malgrado si
affannasse a dimostrare che aveva fatto un ragionamento per assurdo a fini
di satira, proprio per questa ragione veniva immediatamente giudicato dal
Sant'Uffizio, consegnato al braccio secolare e condannato a passare le
proprie sere in discoteca con Ignazio La Russa, intrattenendo con lui
rapporti sessuali.
Più moderata la posizione di padre Cock S.J. il quale si chiedeva come
l'idea dell'armonia del cosmo potesse essere conciliata con l'esistenza
dell'onorevole Previti. L'argomento di padre Cock era che anche i mostri
hanno un ruolo nell'armonia del cosmo perché, con la loro mostruosità,
fanno maggiormente risaltare gli aspetti positivi della creazione. A padre
Cock si opponeva il dr. Weltanschauung M.D., Ph.D, A.M.O.R.C., il quale
persuasivamente sosteneva che in un cosmo in cui esiste l'onorevole Previti
nessuna cosa buona e bella potrebbe risaltare, in virtù del principio "non
faremo prigionieri, nunquam captivi". Non giungendo alla conclusione che
l'esistenza dell'onorevole Previti dimostrasse l'inesistenza di Dio, il dr.
Weltanschauung ammetteva tuttavia che essa contraddicesse alla esistenza di
un Cosmo ordinato. L'esistenza dell'onorevole Previti era pertanto la
dimostrazione del principio gnostico per il quale il cosmo non è stato
costruito da Dio bensì da un Demiurgo maldestro. Nella seconda sessione si
era discusso se si possa riparare al peccato originale senza la Redenzione.
Tipico era stato il caso dell'onorevole Fini che aveva cercato di riparare
il peccato originale del proprio partito senza passare per l'Ultima Cena e
per il Golgota, bensì attraverso il congresso di Fiuggi. La conclusione era
stata che attraverso la Redenzione il fedele diventa capace di assumere il
sangue di Cristo mentre con l'acqua Fiuggi può al massimo espellere i
calcoli renali. Pertanto alcuni teologi consigliavano all'onorevole Fini di
divorare almeno la carne di Buttiglione, ma è emerso che si trattava di
teologi legati a filo doppio all'onorevole Casini che li aveva istigati
affinché fosse eliminato il suo fratello/nemico. Molto seguita la relazione
di Dom Perignon O.S.B., sulla quaestio quodlibetalis discussa da San
Tommaso d'Aquino "utrum possit homo Arcoreus agasonem mafiosum assumere,"
se cioè Berlusconi potesse assumere un cavallaro legato alla mafia.
La risposta dell'Aquinate era stata che si poteva, purché il cavallaro non
consegnasse i cavalli in albergo, perché in tal caso nomen equi
supergreditur modum litteralem, e cioè il termine "cavallo" significa
qualcosa di diverso. Stabilito sulla base del trattato di Robert Fludd
Dell'utriusque cosmi historia che nella fattispecie per cavallo si
intendeva un cavallo, il problema non esisteva e non era da considerarsi
immorale neppure il caso in cui Berlusconi comperasse cavalli da Totò
Riina. Qualcuno aveva sollevato la domanda se fosse più lecito baciare
Riina, juliano more, o comperargli cavalli, ma la questione era stata
liquidata da don Baget Bozzo come persecutoria e ispirata al complotto
delle toghe rosse, anche perché nessun inquisitore aveva potuto dimostrare
che Berlusconi, pur rifiutando di comperare il cavallo, lo avesse baciato.
In un seminario marginale è stata discussa anche la liceità di un manifesto
elettorale col volto di Berlusconi sullo sfondo della bandiera di Forza
Italia, con un occhiello che recitava "per una Italia più cristiana" e un
testo centrale: "Un presidente divorziato". Della questione è stata
investita la Conferenza Episcopale Italiana che, per non inquinare il
dibattito elettorale, si è riservata di rispondere a elezioni avvenute.
CONSULTAZIONI ELETTORALI: DICHIARAZIONE DI VOTO
1 - Il primo motivo per cui ci opponiamo a Berlusconi a soci, con tutte le
nostre limitate possibilità e con tutti i mezzi leciti, è questo: egli
rappresenta un ideale umano falso. Il problema è ben più che elettorale
politico, anche se è di importanza drammatica già su questo piano. Il
problema è antropologico: quale tipo di umanità vuole realizzare in questo
momento il nostro popolo, noi che siamo in questo popolo, attraverso la
principale scelta politica? Il ricco appare realizzato ed è un deformato,
un disabile, a meno che non sia ricco per eredità e sia nello stesso tempo
dotato di eccezionale levatura morale. Più possiede di fuori, meno è di
dentro, in se stesso. Un benessere equilibrato e giusto rende liberi gli
umani di poter essere umani, e non più animali in cerca di cibo. L'accumulo
di molti beni e mezzi rende un uomo padrone di altri uomini, perciò meno
uomo. Ma il modello di governante che si propone nella figura di Berlusconi
è quello del padrone benevolo (immerso però nel conflitto fra gli interessi
suoi e quelli generali), scelto da cittadini dimissionari. Questo è un
salto indietro nella civiltà politica. La democrazia dovrebbe scegliere i
migliori, e realizzarsi così in vera "aristocrazia", ma può degenerare in
"kakistocrazia" (governo dei peggiori, come avverte l'ultimo libro del
prof. Bovero).
2 - Il centro-sinistra gli si oppone debolmente, ma gli si oppone. Il
grande merito del centro-sinistra è di essere - elettoralmente -
alternativo a Berlusconi. Basta questo a fargli meritare il voto,
nonostante tutte le sue gravi deficienze. E' alternativo elettoralmente, ma
lo è anche culturalmente, moralmente? Ne dubitiamo molto. Lo è in singole
componenti e persone, lungo una linea trasversale, ma come tono e proposta
culturale complessiva lo è molto poco. E' gravissimo il cedimento alla
dittatura liberista e alla guerra "arricchita" (come dice Raniero La Valle,
perché passata all'uso di armi nucleari, come è l'uranio impoverito),
accettata come ipocrita strumento di giustizia. Qui c'è una contraddizione
assai grave con tutto il meglio delle tradizioni socialista e
cattolico-democratica. Ma proprio questa contraddizione, a volere sperare
contro speranza (che è sempre carattere necessario della speranza), fa
attendere uno scatto di dignità contro l'imperial-capitalismo feroce e
armato. Il riemergere di Dalema, che è, nello stile personale, il più
berlusconiano dei Ds, e il berlusconizzarsi dei popolari europei, ci fa
disperare, sui tempi brevi. Rutelli si presenta bene, ma il suo discorso è
debole, troppo di rimessa, silenzioso sulla politica estera, senza idee
portanti che possano scaldare la passione civile. E, pur con tutto ciò, va
votato.
3 - La sinistra di Rifondazione Comunista fa proposte incoerenti e inutili.
Se fosse davvero comunista, dovrebbe essere radicalmente anticonsumista ed
ecologista., di fronte alla distruzione capitalistica della terra. Ma si sa
che questo non porta voti, nel popolo drogato dai consumi. Se fosse davvero
un nuovo comunismo, dovrebbe essere positivamente nonviolento, adottando
come mezzo unico di lotta la forza umana delle volontà unite, la cultura e
le tecniche nonviolente positive, e rinnegando per sempre l'ambiguità
ancora presente sulla giustificazione della guerra di popolo, della
"violenza proletaria", anche solo simbolica, che distrugge il senso della
giustizia a cui dovrebbe servire. La violenza a sinistra è contraddizione
coi suoi fini autentici,, mentre a destra è coerenza. Se Rifondazione fosse
davvero politica e non solo autoreferente, dovrebbe stare in alleanza,
sebbene conflittuale, col centro-sinistra, per impedire a Berlusconi di
vincere, primo imperativo del momento. Fascismo e nazismo non passarono per
una vera forza sociale propria, ma soltanto grazie alla divisione delle
sinistre.
4 - Il profitto è veleno, in senso letterale. Le povere "mucche pazze",
torturate nazisticamente come tutti gli animali da carne, condannate al
cannibalismo, sono soltanto il preannuncio dell'esito di un sistema che ha
finora tagliato il ramo su cui sediamo, e avvelenato il piatto in cui
mangiamo, per moltiplicare il denaro a danno della vita. La violenta
libertà di profitto è omicida, è genocida. L'ideologia del profitto, che è
l'unica idea-non-idea di questa destra, è ideologia antiumana. Se il
comunismo ha ucciso ed è morto, il capitalismo sta uccidendo e ucciderà,
con la fame e la distruzione, ed anche in numeri molto superiori (per chi
tiene queste contabilità). Le mucche sono state avvelenate e poi il
pericolo appena scoperto è stato occultato deliberatamente - finalmente lo
hanno detto anche i giornali - durante il regno inglese della Thatcher, che
Berlusconi, per sua dichiarazione, vuole ripetere in Italia, e per far
questo ha chiesto dieci anni di potere.
5 - Berlusconi promette di risolvere, appena sarà al governo, il conflitto
di interessi che lo rende impresentabile al mondo e ineleggibile in Italia
(fino al 1994, in quanto concessionario di un servizio pubblico, caso
espressamente previsto dalla legge 361 del 30 marzo 1957, art. 10; vedi il
foglio n. 265, dic. 1999, pag. 2; ora lo dice anche D'Alema!...). Ma il
punto clamoroso è proprio qui: egli non può dire "fidatevi di me, mi
limiterò da solo". Così parlavano i sovrani assoluti, che non accettavano
limiti al loro potere e assicuravano i sudditi che avrebbero governato come
buoni padri e in coscienza ne avrebbero reso conto a Dio soltanto. La
democrazia consiste nella limitazione per legge del cumulo dei poteri
(economico, militare, legislativo, esecutivo, giudiziario, informativo), e
nella loro separazione istituzionale. La democrazia è il governo della
legge, uguale per tutti, e non degli uomini. Neppure dei migliori, perché
possono diventare peggiori. La democrazia è insieme scelta su fiducia e
controllo sugli scelti. La legge citata, nella più pura logica democratica,
vieta di dare altro potere a chi ne ha già. Ma Berlusconi, in una logica
opposta, chiede potere politico proprio in nome della capacità dimostrata
di conquistare potere economico. Il voto di oggi è sulla democrazia. Questo
lo dice anche lui quando, con parole che dovrebbero squalificarlo
definitivamente, parla di volere "riconsacrare" Palazzo Chigi. Ma è vero in
senso contrario: c'è democrazia non per il voto maggioritario, ma solo se è
democratico ciò che viene votato di più. Un Hitler può essere eletto dal
popolo, ma rimane un nemico dell'umanità, perciò antidemocratico. La
democrazia non consiste soltanto in una formula, ma nel rispetto di tutti i
diritti umani di tutti.
6 - L'ostinazione di Berlusconi nel rifiutare di essere giudicato, e nel
condannare in anticipo i giudici perché non condannino lui, dimostra che,
anche senza leggi invalidanti, è l'uomo meno degno di essere scelto a
legiferare e governare. Non ha il senso della legge, ma quello degli
affari. I due piani sono per natura divergenti: le leggi ci sono proprio
per limitare e arginare l'avidità, che è la spinta viziata dell'economia
accumulatoria.
7 - Per assicurarsi la vittoria, Berlusconi si allea con forze che
assolvono il fascismo e ne portano ancora la nostalgia per il controllo del
potere politico sulla cultura (vedi Storace e i libri di storia), e con
altre forze che, con mentalità violenta, ottusa fino al razzismo più
becero, hanno come scopo primo l'egoismo localistico del denaro, da tenere
tutto per sé, e sfruttano la paura e l'ignoranza. La Lega è effetto e causa
di imbarbarimento delle nostre tradizioni popolari.
8 - In questo clima, il presidenzialismo, cavalcato da Berlusconi, ma
accettato quasi da tutte le forze politiche, ha una natura tendenzialmente
autoritaria e demolisce il parlamentarismo. Il quale è conquista relativa,
ma preziosa, perché è una partecipazione, iniziale e limitata, ma reale,
del popolo al governo; e perché consiste nel principio di parlare invece di
sparare. Se il potere principale risiede in un capo investito da delega
crescente (anche e specialmente da chi non vota) invece che in un
parlamento, esso si allontana dal popolo. L'investitura popolare (non
dimentichiamo l'"unto del Signore"...) sacralizza il potere personale e lo
assolutizza in maniera minacciosa per i valori civili e umani, che la
democrazia partecipativa vuole tutelare e promuovere. Questo
presidenzialismo è gerarchismo. Con l'argomento surrettizio
dell'efficienza, da accettare l'assoluta diseguaglianza di valore tra gli
esseri umani, che è la sostanza del fascismo e del nazismo. Il principio
politico di Hitler era il Furerprinzip, e Mussolini diceva: "O sei un capo,
o hai un capo". Oggi Furer e capo è l'impresario di successo, che conosce
la decisione, ma non il dibattito.
9 - La sicurezza, intesa come lotta al piccolo crimine e non al grande, è
l'arma della destra. L'insicurezza esiste, va tolta, perché lo scippo ad
una vecchietta è ingiusto come il grande latrocinio, ma è superiore nelle
immagini date dai media che nell'esperienza diretta: a Torino, secondo una
indagine, una netta maggioranza ritiene insicura la città, ma sente più
sicuro il proprio quartiere, anche quando è uno dei quartieri più critici.
10 - Berlusconi è un esemplare di uomo che rappresenta la malattia
italiana: ammirare la forza e la furbizia, sorpassare la fila, non
rispettare le regole che limitano la possibilità di chi può. Anzi, il
meglio è arrivare a fare regole che danno ragione a chi la ragione se l'è
presa, e, per "rispettare" le forme democratiche, chiedere al popolo dei
fregati di premiarlo con il consenso. I fregati si identificano
fantasiosamente nel successo del furbo, e lo votano, allo stesso modo in
cui pagano volentieri ogni giorno fior di miliardi a quei pochi che vincono
lotterie ed enalotti vari. Ecco la gran festa delle dimissioni popolari,
della calata di braghe di un popolo che dimentica la sua dignità.
11 - L'antipolitica dilagante favorisce Berlusconi, che si presenta ancora,
dopo anni di (chiamiamola così) politica, come il "non-politico". Ma la
polis non è un'impresa economica, è l'impresa umana della convivenza
giusta, aperta alle diversità e alla cooperazione planetaria. Il dominio
ossessivo dell'economia danaristica, in una cultura primitiva quanto a
sviluppo della saggezza umana, fa scambiare un affarista furbo per un
politico.
12 - Il centro-sinistra ha fatto alcune cose buone, con tante carenze
sull'essenziale, ripetiamo, ma ha un pregio impagabile: dice non a
Berlusconi. Ma deve dirlo in positivo, proponendo uno scopo al nostro
popolo che vada al di là del proprio ombelico economico. Senza uno scopo
abbastanza unificante, al di là di sé stesso, un popolo non è un popolo, ma
un branco disperso che si sbrana all'interno. Uno scopo degno sarebbe stare
nella comunità dei popoli umani impegnandosi a risollevare la maggioranza
dell'umanità calpestata dalla violenza economica. Uno scopo degno sarebbe,
per esempio, rispondere anche con la politica a ciò che Veltroni ha visto
insieme a Zanotelli, sentito su di sé, e raccontato nel suo libro "Forse
Dio è malato", del dolore dell'Africa. Uno scopo degno sarebbe imparare una
politica di pace, imparare che solo la pace è vera politica. Ma il nostro
popolo, così come è ridotto, capisce ancora queste differenze di qualità?
In ogni caso, mai arrendersi, mai rassegnarsi. La qualità giusta dei fini e
dei mezzi nella lotta è già un successo, anche quando la lotta non ha
successo immediato.
13 - Anche noi dobbiamo parlare molto, troppo, dell'avversario da battere,
perché lì è il pericolo sottovalutato. Ma ogni pericolo è anche una
opportunità nuova. L'Italia è anche altro dai vizi che Berlusconi Utilizza:
è la Costituzione nata dalla sana reazione alla vergogna e al dolore del
fascismo. E' tanta gente che vive e lavora nel rispetto degli altri e delle
regole comuni, che sa collaborare, cioè stare alla pari, senza voler essere
il primo. E se si trova ad essere avanti agli altri, li aspetta, e fa
qualche cosa per loro. Sì, ci sono tanti che vivono così. Se il mondo sta
ancora in piedi e non si è ancora distrutto, è perché c'è questa gente. Non
sono eroi, sono umani. Questo modo di vivere resiste, e attraversa tutte le
fasi storiche.
Enrico Peyretti
Da "il foglio" n.278 - mensile di alcuni cristiani torinesi, anno XXXI n.
2, Torino, febbraio 2001- Associazione amici de "il foglio" c/o Bodrato,
via Boston 60 - 10137 Torino, e-mail: ilfogmens@katamail.com, sito
internet: www.ilfoglio.org.
BAMBINI LAVORATORI
Da 3 settimane una nave fantasma -noleggiata da un misterioso uomo
d'affari- con 250 bambini schiavi a bordo viaggia nel Golfo di Guinea:
dovrebbe essere questo a mio avviso il tema centrale, forse unico, di una
campagna elettorale troppo urlata e rissosa su temi francamente irrilevanti
e di piccolo cabotaggio. L'unica domanda degli elettori, l'unico programma
elettorale delle forze politiche dovrebbe essere in quale modo salvare quei
bambini, quali politiche, quali scelte economiche intendono praticare per
cancellare dal mondo -dal mondo del terzo millennio!- la schiavitù. Ma
l'imbarbarimento quotidiano del nostro vivere civile ci ha forse ormai
assuefatti anche a notizie terribili e inaccettabili come questa, relegata
in poche righe su quotidiani che straripano invece di pezzi di colore sulle
gite 'fuori porta' di Pasquetta e sull'ingente e consueto consumo di uova
di Pasqua, incuranti del fatto che, per procurarci quel cacao, bambini di
nemmeno 10 anni vengano venduti dalle loro misere famiglie del Benin e
degli altri Paesi dell'Africa Centro-Occidentale per 15 dollari, rivenduti
ai trafficanti del Gabon, della Costa d'Avorio, del Camerun per 350 per
essere costretti a lavorare in schiavitù per 12-15 ore al giorno nelle
piantagioni di cacao e canna da zucchero. Si fa presto a commuoversi
(sinceramente questa volta, forse perché si tratta di bimbi neri così
lontani da noi, mi sembra non lo si faccia poi nemmeno molto!) davanti a
notizie come questa, così come unanime era stata nel '95 l'indignazione di
fronte all'assassinio da parte della 'mafia dei tappeti' di Iqbal Mashi,
piccolo lavoratore pakistano che 'da grande' avrebbe voluto fare l'avvocato
per difendere i milioni di bambini che in tutto il mondo lavorano in
condizioni di schiavitù e che con il suo 'Fronte di liberazione dal Lavoro
Minorile Forzato' era riuscito a far chiudere decine di fabbriche di
tappeti. Iqbal, proprio come i bambini del Benin destinati a lavorare per
produrre per noi ricchi il cioccolato, era stato venduto dai genitori a
quattro anni e legato per sei anni al telaio a tessere quei tappeti che,
proprio perché annodati da dita bambine, maggiormente ricerchiamo,
paghiamo, utilizziamo per rendere più lussuose le nostre case...
All'indomani del suo assassinio mille voci sdegnate si erano levate
proclamando i diritti dei bambini e l'impegno a stroncarne la schiavitù e
il Parlamento, che dovrebbe fare fatti non proclami, si era impegnato a
fare una legge. Rifondazione Comunista aveva proposto la costituzione di
un Comitato di sorveglianza per la certificazione di conformità delle
aziende alle convenzioni internazionali, una sorta di marchio doc il cui
criterio fosse la qualità del lavoro, sottoponendole a monitoraggi
indipendenti per garantire il rispetto dei diritti fondamentali dei
lavoratori e salari ovunque sufficienti a coprire il costo della vita degli
operai adulti e delle loro famiglie. Il Parlamento si era invece orientato
su un'altra strada, adottando una norma basata sulla volontarietà delle
imprese e sul senso di responsabilità dei consumatori, proponendo un
'marchio sociale volontario' che le aziende avrebbero potuto apporre sui
propri prodotti che escludano con sicurezza ogni forma di lavoro minorile.
Un'impostazione che non avrebbe fatto uscire un solo bambino dalla
schiavitù, perché è evidente che solo le aziende che già oggi non
utilizzano lavoro minorile avrebbero chiesto il marchio volontario, ma che
avrebbe almeno messo in grado quei consumatori che non vogliono essere
complici, di scegliere beni per la cui produzione non è stato impiegato
lavoro di bambini. Pur valutando criticamente l'impostazione 'blanda' del
provvedimento, privo di cogenza per la previsione del marchio su base
volontaria, ma considerandolo un primo piccolissimo e incerto passo sulla
strada giusta, negli ultimi giorni della legislatura, dopo un lungo iter
parlamentare al Senato e nelle Commissioni della Camera in cui era stato
possibile l'apporto di tutti, ci apprestavamo a votare a favore di una
norma che tutte le forze politiche in teoria si erano dette d'accordo ad
approvare, quando il Polo, presentando centinaia di emendamenti, ne ha
dichiarato la fine per l'impossibilità concreta di analizzarli prima dello
scioglimento delle Camere.L'odissea disperata dei bambini del Benin e
l'infanzia rubata di milioni di loro coetanei nei Sud del mondo non sono
una maledizione divina, ma il frutto diretto di comportamenti e di scelte
politiche a favore di un capitalismo che divora umanità e natura. I
processi di modernizzazione del capitalismo, la competitività totale delle
merci e delle politiche neoliberiste, la globalizzazione dei mercati hanno
portato una sempre più profonda la povertà, peggiorando le condizioni di
vita dei più poveri e aumentandone il numero: nel XVIII secolo il divario
fra paesi ricchi e poveri era di 2 a 1, nel 1965 di 30 a 1, ora di 70 a 1
(fonte UNDP -Agenzia delle Nazioni Unite per lo sviluppo-). E noi ogni
giorno, anche comprando una maglietta o un tappeto, facendo benzina,
acquistando la macchina, il caffè o il cioccolato (tanto più dopo che un
voto del Parlamento Europeo ha autorizzato l'uso di una minore percentuale
di cacao, impoverendo ulteriormente il mercato e 'spingendo' alla ricerca
di manodopera sempre più a basso costo) , 'votiamo' a favore di questo
sistema di sfruttamento e di dominio, ci comportiamo come pedine complici
di un sistema che segue una sola logica, quella del profitto, e una sola
regola, quella del capitale, in cui il lavoratore -adulto o bambino- non è
che un'insignificante variabile. Se davvero intendiamo opporci allo stato
di cose presente e lottare contro un 'modello di sviluppo' in cui la
situazione di sfruttamento diviene sempre più drammatica, come ci
testimoniano gli ignari bambini del Benin e le loro famiglie, la commozione
ipocrita, l'indignazione inefficace e la denuncia di bandiera vanno
accompagnate da un impegno in prima persona contro chi in nome del profitto
è disposto a passare su qualsiasi valore. Altrimenti domani, quando
finalmente la squallida e avvilente vicenda di questi schiavi bambini
terminerà in qualche porto e potremo finalmente conoscere i loro squallidi
trafficanti, potremmo scoprire che il loro volto spregevole è quello di
ognuno di noi.On. Tiziana Valpiana
15.4. 2001 Pasqua di Resurrezione
ZOOM ASSOCIAZIONI
SOS Salvador - Progetto Sorriso
Lettera inviata agli aderenti a Progetto Sorriso il giorno di Pasqua
Come molti di voi sapranno nei mesi scorsi siamo stati molto impegnati
nella raccolta di generi di prima necessità destinati alle popolazioni
terremotate del Salvador. Abbiamo contribuito, grazie al vostro aiuto, a
rendere possibile l'invio con la nave di due container di materiali, giunti
a destinazione in questi giorni. Vi porgo il più sentito ringraziamento da
parte degli amici volontari che operano nel Paese del Centro- America. I
volontari del Ser.Co.Ba sono impegnati, oltre che nella distribuzione equa
degli aiuti, anche nella riorganizzazione delle attività con-e-per la
gente. Si sta organizzando la ricostruzione delle "case", rase al suolo
dalla furia dei terremoti, che oltre ai mattoni ha abbattuto una
popolazione già in seria crisi... L'appello che ogni volta conclude le
telefonate con chi opera laggiù è sempre lo stesso: "Non dimenticateci!". E
vi assicuriamo che fa rabbrividire sentirselo ripetere con dignità mista a
disperazione. "Progetto Sorriso", nel suo piccolo, comunque non abbandona,
anzi. Vogliamo continuare a perseguire gli obiettivi di sempre. In
particolare ci sembra doveroso dire il nostro "sì" alle richieste che i
fondi che d'ora in poi saranno raccolti vengano destinati per le priorità,
ovvero al finanziamento delle attività dei promotori-animatori,
indispensabili supporti psicologici per le comunità e factotumpreziosi e
instancabili. Chi di voi non l'avesse ancora fatto, è pregato di
comunicarci la propria casella di posta elettronica, in modo da poter
dialogare con maggior facilità e tempismo. Nel salutarvi, vi ringraziamo di
cuore per il vostro importante segno di solidarietà, e vi invitiamo, se
possibile, ad essere voi stessi promotori di questo piccolo-grande
progetto, comunicandoci i nominativi di altre persone sensibili. A presto!
Un saluto di Pace e Gioia! (Amedeo Tosi - Chiara Terlizzi) Per versare il
proprio contributo ricordiamo che è possibile utilizzare il conto corrente
postale di "Progetto Sorriso - El Salvador": ccp numero 21008305 -
intestato a: Amedeo Tosi - Chiara Terlizzi. Indirizzo: località Praissola
74/b - 37047 San Bonifacio (Verona) - Causale del versamento: "Progetto
Sorriso". Progetto Sorriso invierà tempestivamente quanto raccolto al
gruppo di appoggio "Italia-Cuscatlan" di Milano.
Desideri che altri tuoi amici ricevano "il GRILLO parlante"? Segnalaci i
loro recapiti e-mail!
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Amedeo Tosi
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