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politica grigia, anzi grigioverde
Per Riccardo Bonacina - direttore di Vita
Caro Riccardo,
ho letto sull'ultimo numero di Vita che il senatore Stefano Semenzato e'
stato escluso e non sara' ripresentato nelle liste dei Verdi. Sono
amareggiato perche' - al di la' del gruppo politico su cui non mi esprimo -
Semenzato e' stato in contatto telematico (uno dei pochissimi parlamentari)
con noi di PeaceLink e ha presentato puntualmente una serie di
interrogazioni parlamentari sul rischio nucleare e su altre questioni per
le quali eravamo mobilitati come pacifisti.
Leggendo leggendo, scopro che tra gli esclusi c'e' anche Gian Giacomo
Migone, DS della Commissione Esteri che aveva avuto la cortesia di
risponderci sulla spinosa vicenda dell'uranio impoverito.
Non ha torto Massimo Paolicelli dell'Associazione Obiettori Nonviolenti
quando dice "chi ha deciso le esclusioni non capisce che cosi' creera'
l'astensionismo".
Ma se la politica dei partiti e' grigia, scopro che la politica civile di
base del volontariato e' invece un'entusiasmante fonte di partecipazione.
Prova ne e' la protesta contro i rischi di restrizione della liberta' su
Internet (legge 62), che solo una grigia politica non era stata in grado di
prevedere. Bene ha fatto Vita a farsi portavoce della protesta e a dare il
"microfono" (http://web.vita.it/articolo/index.php3?NEWSID=3554) a chi l'ha
scritta cosi' male. Ora sembra emergere una "tranquillizzante"
interpretazione della sospetta legge "liberticida", ma nessuno ci toglie
dalla mente che questa politica "dall'alto" - che non usa la rete per
dialogare - e' piena di vecchi vizi in un'epoca in cui viceversa via
Internet i cittadini potrebbero "tecnicamente" entrare in contatto con i
centri decisionali e del controllo, un po' come siamo riusciti a fare
grazie al senatore Semenzato.
Ti saluto cordialmente e ti auguro
Buona Pasqua
Alessandro Marescotti