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Niente "armi leggere" a chi viola i diritti umani



	Piccole armi, grandi massacri

Niente "armi leggere" a chi viola i diritti umani
Campagna per una rigorosa applicazione della legge 185/90

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Seminario a Taranto di Amnesty International e PeaceLink
mercoledi' 29 marzo ore 18
biblioteca Chiesa Valdese
via General Messina 71 a Taranto
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- Introduzione di Virginia Airo', coordinatrice della campagna su Taranto
- Interventi dei partecipanti al seminario
- Conclusioni di Alessandro Marescotti, presidente di PeaceLink



IL PROBLEMA
La legge 185/90 in Italia e' stata in questi anni un importante strumento
per il controllo della vendita delle armi. Tuttavia le industrie belliche
sono riuscite - con la complicita' di alcuni uomini politici - ad esportare
armi in zone di guerra e di repressione. 

LO SCANDALO
Negli ultimissimi anni pistole italiane sono confluite in Sierra Leone, in
Algeria, in Messico e in molti altri Paesi dove si verificano omicidi
extragiudiziali ed uccisioni di massa.

LA SCAPPATOIA
Cio' e' avvenuto escludendo le armi leggere (pistole, fucili, mitra, mortai
ed esplosivi) dal potere di controllo della legge 185/90 che vieta il
commercio di armi con nazioni in guerra o che violano i diritti umani.

LA SOLUZIONE
Questa scappatoia puo' essere bloccata facendo pressione sui parlamentari e
chiedendo che la legge - che nel suo spirito originario riguardava tutte le
armi, pesanti e leggere - venga applicata in modo restrittivo e rigoroso. 

IL GOVERNO
Purtroppo invece l'orientamento del governo sembra andare nel verso
opposto: il 29 dicembre scorso il Consiglio dei Ministri ha presentato un
disegno di legge che intende modificare in un'ottica di liberalizzazione la
legge italiana 185/90 sul commercio di armi. 

LA CAMPAGNA
Amnesty International difende strenuamente questa legge che dovrebbe essere
un modello nel panorama internazionale.  Nelle prossime settimane il ddl
verra' discusso in Senato ed Amnesty International, insieme alla Campagna
Italiana Sulle Armi Leggere, fara' sentire la propria voce. Il
Coordinamento Armi della Sezione Italiana  diffondera' un pacchetto
informativo con delle schede tematiche sull'argomento.
La campagna sulle armi leggere e' copromossa in Italia da Amnesty
International,
Archivio Disarmo, Asal, Assopace e Medici Senza Frontiere, mentre a livello
mondiale

L'INFORMAZIONE
E' importante che l'opinione pubblica sappia che occorre tutelare i diritti
umani vietando i traffici di pistole, fucili, mitra, mortai e munizioni in
zone di guerra.
Questa campagna e' stata avviata da Amnesty International per almeno tre
motivi:
- la maggior parte delle violazioni dei diritti umani  denunciate sono
attuate con armi leggere;
- risultano sempre piu' difficili le soluzioni diplomatiche dei conflitti
armati a causa della massiccia diffusione di queste armi, dovuta alla loro
ampia disponibilita' sul mercato e al loro basso costo;
- la potente lobby delle armi in tutto il mondo oggi e' in grado di
indirizzare (negativamente!) la politica estera dei governi.
Per questo e' importante l'informazione. 

LA DOCUMENTAZIONE
PeaceLink - rete telematica per la pace e i diritti umani - ha dedicato una
"mailing list" alla campagna per il controllo del commercio delle armi,
consultabile su Internet all'indirizzo:
http://www.peacelink.it/webgate/armamenti/maillist.html




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Informazioni a cura di PEACELINK
E' incoraggiata la libera diffusione (citando la fonte)
web: http://www.peacelink.it
e-mail: a.marescotti@peacelink.it
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Indirizzo di posta convenzionale:
PeaceLink, c.p.2009, 74100 Taranto (Italy)
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Per sostenere PeaceLink: ccp 13403746 
intestato ad Associazione PeaceLink, via Galuppi 15, 74010 Statte
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