Leandro Rossi: "Pace e nonviolenza" (recensione)

[Alessandro Marescotti <kfqma@tin.it>]

Leandro Rossi
"Pace e nonviolenza"
edizioni Qualevita
205 pagine
L. 20.000

- Recensione -

Questo libro e' una raccolta di saggi che parte da alcuni protagonisti
della prassi e della cultura nonviolenta (Freire, don Mazzolari, don
Camara, don Milani, padre Vivarelli) per poi spaziare sugli argomenti piu'
attuali e spinosi. Vi e' ad esempio il saggio "pacifisti vecchi e nuovi",
"e' cambiata la guerra, cambi la pace", "la sovranita' dello Stato e
l'ingerenza umanitaria", "legittima difesa personale". Come si puo' notare
Leandro Rossi i problemi non li schiva ma li attraversa in tutta la loro
contraddittorieta' per andare oltre gli slogan e affrontare i "punti
difficili" su cui la cultura della pace puo' scivolare, come e' accaduto.
La posizione dell'autore e' di radicale rifiuto della guerra e di critica
verso quei "pacifisti" che hanno giustificato la "guerra umanitaria" o
"giusta". E tuttavia la sua non e' una posizione schematicamente idologica
ma fortemente pragmatica, che ammette - citando padre Angelo Cavagna - un
corpo di polizia addestrato ad usare una forza di contenimento e non la
violenza omicida. E' interessante notare che un saggio - fra quelli
contenuti nel libro - e' dedicato a Che Guevara e riporta le parole di don
Helder Camara: "Ma il Che e' dalla mia parte, vuole la giustizia. Lui ha
scelto pero' un'altra lotta, che io non condivido. Ma siamo sempre dalla
stessa parte a lottare. Il popolo unito non sara' mai vinto".
Il libro apre interessanti vedute sulla storia della filosofia e del
pensiero teologico, come quando affronta il dibattito fra la concezione di
Duns Scoto (francescano) e quella tomista di S.Tommaso d'Aquino
(domenicano) circa l'interpretazione del comandamento "non uccidere": "Se
fosse prevalsa la corrente francescana-scotista, la morale cattolica
avrebbe seguito piste piu' coerenti con la Bibbia".
L'ultima parte del libro e' appunto una ricerca - all'interno del pensiero
religioso - delle radici della cultura della pace. Infatti Leandro Rossi e'
stato negli anni '70 uno dei piu' seguiti teologi morali e collabora con la
rivista "Rocca"; la sua scomoda schiettezza (il saggio finale si intitola
"il comunismo cristiano") ne ha sancito anche l'emarginazione e proprio per
non disperderne l'apporto culturale "Qualevita" ha deciso di pubblicare i
suoi testi: "Vangelo giovane", "L'utopia del Vangelo", "Vangelo
alternativo" e "Paulo Freire profeta di liberazione".

Alessandro Marescotti


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