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(Fwd) Giornata internazionale del malato
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From: AIFO <aifo@madrona-a.iperbole.bologna.it>
To: Subject: Giornata internazionale del malato
Date sent: Thu, 3 Feb 2000 17:18:16 +0100
Bologna, 3 febbraio 2000
Carissimi,
in occasione della prossima Giornata internazionale del malato ci
piacerebbe che venisse ricordato come in un mondo "malato" di profonde
ingiustizie e' proprio di queste che bisognerebbe parlare per affrontare il tema
salute. La sanita' e' una condizione di vita dettata da molti fattori: cibo,
acqua, cure mediche, istruzione. Il nostro organismo lavora da quarant'anni in
ambito sanitario; accanto ai malati di lebbra, ma anche in programmi di
sanita'
di base, e sempre con interventi socio sanitari volti al miglioramento delle
condizioni di vita delle popolazioni. Lo facciamo formando personale locale e
sostenendo progettualita locali per innescare processi di auto sviluppo, allo
stesso tempo lottiamo contro i meccanismi che generano sottosviluppo
attraverso
campagne di opinione volte a decostruire i grandi meccanismi internazionali
alla
base di tante iniquita'.
E' in virtu' di questa esperienza, comune a decine di altre associazioni,
che abbiamo deciso di emettere il comunicato riportato di seguito.
Grazie per l'attenzione.
Buon lavoro e saluti cordiali
Michela Di Gennaro
Bologna, 3 febbraio 2000
COMUNICATO STAMPA
11 FEBBRAIO 2000
GIORNATA INTERNAZIONALE DEL MALATO
Amartya Sen, premio Nobel per l'economia, nel suo discorso tenuto alla 52a
Assemblea mondiale della Sanita a Ginevra il 18 maggio dello scorso anno
evidenziava la relazione esistente tra buona salute, prosperita economica e
politica partecipativa. Il binomio equita e partecipazione sembra essere la
chiave di volta per guarire un mondo malato.
E proprio di "ineguaglianza nella sanita" parla un comunicato dell'OMS del 26
gennaio scorso, in cui il dr. Davidson R. Gwatkin, direttore del programma
internazionale di politica sanitaria dell'OMS, evidenzia quanto siano fuorvianti
le statistiche soprattutto quando trattano di sussidi sociali. Questi ultimi,
infatti, spesso piu che essere diretti ai poveri che ne avrebbero maggiore
bisogno finiscano per sostenere le classi medie. Un esempio e quanto si
verifica
in 11 paesi dell'Africa subsahariana in cui si e registrato un tasso di
mortalita infantile piu elevato nei bambini appartenenti a minoranze etniche.
Ad Alma-Ata nel 1978 l'Organizzazione Mondiale della Sanita lancio' uno
slogan che racchiudeva un obiettivo significativo: "salute per tutti
nell'anno 2000".
In effetti gli ultimi decenni hanno visto crescere la speranza di vita alla
nascita che, in alcuni paesi nell'ultimo secolo, e addirittura aumentata di
30/40 anni. Per buona parte della popolazione mondiale si e ridotto il rischio
di contagio da malattie infettive. Inoltre la crescita della qualita della vita
in alcuni paesi in via di sviluppo ha inciso positivamente sull'andamento
demografico riducendo il tasso di fertilita da piu di sei bambini per donna alla
fine degli anni 50 ai tre di oggi. Cio nonostante la salute rimane un diritto
negato come effetto di problematiche ben piu vaste.
Oggi 800 milioni di persone sono prive di assistenza sanitaria, di cui 200
milioni nell'Africa subsahariana, 300 milioni nelle zone rurali dell'India,
altri 200 milioni nelle aree urbane marginali dello stesso paese ed almeno 100
milioni nei paesi piu poveri del Sud est asiatico come Nepal, Bangladesh e
Laos.
Le malattie infettive e parassitarie, largamente diffuse nei paesi in via di
sviluppo, provocano il 43% dei decessi che si verificano ogni anno nel mondo.
L'alimentazione scarsa, i servizi sanitari carenti, la mancanza di acqua
potabile e la cura materna insufficiente sono le cause della denutrizione che
colpisce la meta dei minori di 5 anni nei paesi del sud dell'Asia ed un terzo di
quelli dell'Africa subsahariana. Secondo l'UNICEF, agli inizi del 1998, tra il
30 ed il 50% della popolazione dei 35 paesi piu poveri del mondo non aveva
accesso ai centri di assistenza sanitaria. Oltre un miliardo e 100 milioni di
persone non hanno acqua potabile e 2 miliardi e 900 milioni non hanno
possibilita di risanamento del territorio. Queste condizioni rappresentano un
campo fertile per l'estensione di malattie infettive: nel 1996 la tubercolosi ha
ucciso 3 milioni di persone, la diarrea 2,5 milioni di bambini, la malaria tra
1,5 e 2,7 milioni di persone.
L'AIFO, come molti altri organismi non governativi, si batte da anni per
combattere le cause che determinano la negazione del diritto alla salute.
Queste cause hanno un nome: debito estero; investimenti militari a scapito di
quelli sociali, sfruttamento della manodopera, analfabetismo; e, per
riassumerle
tutte: priorita delle leggi di mercato su quelle dell'umana convivenza. La
Giornata internazionale del malato puo essere vissuta in molti modi: accanto
ai
malati che ci sono vicini senza dimenticare che possiamo essere, attraverso
gli
organismi della solidarieta internazionale, anche vicini ai malati distanti e
che in ogni momento della nostra vita ciascuno ha l'opportunita di costruire un
mondo piu "sano".
(Fonti: Guida del mondo 1999/00 Ed. EMI - WHO Press release 26/1/2000)
Per informazioni e materiali di approfondimento:
Ufficio Stampa AIFO - Michela Di Gennaro
051 433402 - 0328 6223901
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