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BN materiali n.4
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B U O N E N U O V E
Agenzia di stampa elettronica umanista
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Pubblica solo notizie sui progressi sociali,
scientifici, culturali dell'essere umano.
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MATERIALI
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n.4, 4 Febbraio 2000
Dopo un po' di assenza di questa rubrica pubblichiamo questo pezzo di Eduardo
Galeano, scrittore latinoamericano impegnato in numerose lotte sociali che, nel suo
stile ironico e poetico, apre le porte ad un altro mondo, voluto e intenzionato.
Ricordiamo a tutti di mandarci scritti che ritenete interessanti da pubblicare su
questa rubrica.
IL DIRITTO AL DELIRIO
di Eduardo Galeano
Ormai sta nascendo il nuovo millennio. La faccenda non e' da prendere troppo sul
serio: in fin dei conti, l’anno 2001 dei cristiani e' l’anno 1379 dei musulmani, il 5114
dei Maya e il 5762 degli ebrei. Il nuovo millennio nasce un primo dell’anno per opera
e grazia di un capriccio dei senatori dell’impero romano, i quali, un bel giorno,
decisero di rompere la tradizione che imponeva di celebrare l’anno nuovo all’inizio
della primavera. Il conteggio degli anni dell’era cristiana proviene invece da un altro
capriccio: un bel giorno, il papa di Roma risolse di porre una data alla nascita di
Gesu', benche' nessuno abbia mai saputo quando davvero nacque. Il tempo si burla
dei confini che noi inventiamo per credere che lui ci obbedisca: tuttavia, il mondo
intero celebra e teme questa frontiera .Un invito al volo - Millennio che va
,Millennio che viene - l’occasione e' propizia agli oratori dalla retorica infiammata
che disquisiscono sul destino dell’umanita' e a quei messaggeri dell’ira di Dio che
annunciano la fine del mondo e lo sfascio generale; intanto, il tempo continua,
silenzioso, il suo cammino lungo le vie dell’eternita' e del mistero. In verita', non c’e'
nessuno che sappia resistere: in una data simile, per arbitraria che sia, chiunque
sente la tentazione di domandarsi come sara' il tempo che sara'. Abbiamo una sola
certezza: nel ventunesimo secolo, se ancora saremo qui, tutti noi saremo gente del
passato millennio. E benche' non possiamo indovinare il tempo che sara', possiamo
avere almeno il diritto di immaginare come desideriamo che sia.
Nel 1948 e nel 1976, le Nazioni Unite proclamarono le grandi liste dei diritti umani:
tuttavia la stragrande maggioranza dell’umanita' non ha altro che il diritto di vedere,
udire e tacere. Che direste se cominciassimo a praticare il mai proclamato diritto di
sognare? Che direste se delirassimo per un istante?
Puntiamo lo sguardo oltre l’infamia, per indovinare un altro mondo possibile: l’aria
sara' pulita da tutto il veleno che non venga dalla paure umane e dalle umane
passioni; nelle strade, le automobili saranno schiacciate dai cani; la gente non sara'
guidata dalla automobile, non sara' programmata dai calcolatori, ne' sara' comprata
dal supermercato, ne' osservata dalla televisione; la televisione cessera' d’essere il
membro piu' importante della famiglia e sara' trattato come una lavatrice o un ferro
da stiro; la gente lavorera' per vivere, invece di vivere per lavorare; ai codici penali
si aggiungera' il delitto di stupidita' che commettono coloro che vivono per avere e
guadagnare, invece di vivere unicamente per vivere, come il passero che canta
senza saper di cantare e come il bimbo che gioca senza saper di giocare; in nessun
paese verranno arrestati i ragazzi che rifiutano di compiere il servizio militare; gli
economisti non paragoneranno il livello di vita a quello di consumo, ne'
paragoneranno la qualita' della vita alla quantita' delle cose; i cuochi non
crederanno che alle aragoste piaccia essere cucinate vive; gli storici non
crederanno che ai paesi piaccia essere invasi; i politici non crederanno che ai poveri
piaccia mangiare promesse; la solennita' non sara' piu' una virtu', e nessuno
prendera' sul serio chiunque non sia capace di prendersi in giro; la morte e il denaro
perderanno i loro magici poteri, e ne' per fortuna ne' per sfortuna, la canaglia si
trasformera' in virtuoso cavaliere; nessuno sara' considerato eroe o tonto perche' fa
quel che crede giusto invece di fare cio' che piu' gli conviene; il mondo non sara'
piu' in guerra contro i poveri, ma contro la poverta', e l’industria militare sara'
costretta a dichiararsi in fallimento; il cibo non sara' una mercanzia, ne' sara' la
comunicazione un’affare, perche' cibo e comunicazione sono diritti umani; nessuno
morira' di fame, perche' nessuno morira' d’indigestione; i bambini di strada non
saranno trattati come spazzatura, perche' non ci saranno bambini di strada; i
bambini ricchi non saranno trattati come fossero denaro, perche' non ci saranno
bambini ricchi; l’educazione non sara' il privilegio di chi puo' pagarla; la polizia non
sara' la maledizione di chi non puo' comprarla; la giustizia e la liberta', gemelli siamesi
condannati alla separazione, torneranno a congiungersi, ben aderenti, schiena
contro schiena; una donna nera, sara' presidente del Brasile e un’altra donna nera,
sara' presidente degli Stati Uniti d’America; una donna india governera' il Guatemala
e un’altra il Peru'; in Argentina, le pazze di Plaza de Mayo saranno un esempio di
salute mentale, poiche' rifiutarono di dimenticare nei tempi dell’amnesia
obbligatoria; la Santa Chiesa correggera' gli errori delle tavole di Mose', e il sesto
comandamento ordinera' di festeggiare il corpo; la Chiesa stessa dettera' un altro
comandamento dimenticato da Dio: “Amerai la natura in ogni sua forma”; saranno
riforestati i deserti del mondo e i deserti dell’anima; i disperati diverranno
speranzosi e i perduti saranno incontrati, poiche' costoro sono quelli che si
disperarono per il tanto sperare e si persero per il tanto cercare; saremo compatrioti
e contemporanei di tutti coloro che possiedono desiderio di giustizia e desiderio di
bellezza, non importa dove siano nati o quando abbiano vissuto, giacche' le
frontiere del mondo e del tempo non conteranno piu' nulla; la perfezione continuera'
ad essere il noioso privilegio degli dei; pero', in questo mondo semplice e fottuto
ogni notte sara' vissuta come se fosse l’ultima e ogni giorno come se fosse il primo.
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