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banche armate: scrivi alle banche coinvolte nei traffici di armi
BANCHE ARMATE
E' con una certa incoscienza e, forse, la speranza di qualche soldo in più,
che molti giovani etiopi si avviano a morire al fronte contro i loro
fratelli eritrei. Una delle tante guerre assurde che costellano il Sud del
mondo e che vedono coinvolti paesi già pesantemente martoriati dalla fame e
da altri problemi endemici. Ma forse molti non sanno che gli aerei caccia
Md-339c usati dall'esercito Eritreo sono stati finanziati con i prestiti
della Banca San Paolo di Torino, con tanto di autorizzazione ministeriale.
I nostri soldi, in altre parole, sono serviti ad alimentare morte e
devastazione, a nostra completa insaputa.
Non si tratta, ovviamente, di un caso isolato, dal momento che il
coinvolgimento della banche nel commercio internazionale di armi, che
confluisce in gran parte verso i paesi poveri, riguarda quasi tutto il
sistema bancario. I dati vengono pubblicati ogni anno da un rapporto della
Presidenza del Consiglio dei Ministri, che nel 1999 è stato particolarmente
ricco di informazioni. Credit, Comit, la già citata San Paolo e la BNL sono
tra le prime quattro banche italiane, ma ne seguono molte altre, comprese
le più insospettabili. Ma lo sconcerto aumenta se pensiamo alle decine di
iniziative di solidarietà che le banche espongono in bella vista in ogni
filiale, forse anche a favore dei bimbi vittime della guerra. Il rapporto
governativo rappresenta oggi l'unica fonte di informazione sugli
investimenti degli istituti di credito che, come si sa, sono coperti dal
segreto bancario, comodo alibi che consente ogni genere di operazione.
Ma le banche, come ogni altra impresa, vive con il nostro sostegno di
risparmiatori, attenti più al tasso di interesse applicato, che non alla
destinazione dei nostri risparmi. E l'indifferenza dei risparmiatori è ciò
su cui le banche fanno affidamento per ogni loro affare. Non ce ne rendiamo
conto, ma il silenzio rafforza solo questo stato di cose.
E' per questo che le riviste missionarie Nigrizia, Missione Oggi e
l'associazione Pax Christi, hanno promosso un'iniziativa, rivolta
primariamente alle varie realtà ecclesiali in occasione del Giubileo, ma
anche "a tutte le persone di buona volontà", che chiede a ognuno di far
sentire finalmente la propria voce, interpellando direttamente le banche.
Citiamo l'appello: "Mentre sono in atto anche nella chiesa italiana
importanti iniziative tese alla riduzione del debito dei paesi poveri,
siamo convinti che questo non basta. Non è difficile ipotizzare che i fondi
che si raccolgono per opere di carità, per condonare il debito e per altro,
vengano poi depositati in banche che investono quegli stessi soldi nel
traffico d'armi" (…).
"Crediamo sia moralmente doveroso chiederci come e dove investono questi
istituti bancari. Se è vero che il sistema economico, le "strutture di
peccato" si basano sul consenso dei singoli, è importante riscoprire quindi
le responsabilità che ognuno ha nell'appoggiare più o meno esplicitamente
tale sistema. Non possiamo accettare il criterio che avendo dei soldi li
dobbiamo far fruttare al meglio senza interrogarci sul mondo" (…).
"Chiediamo quindi di:
a) Scrivere alla direzione generale della propria banca, chiedendo la
trasparenza. Cioè che confermi o smentisca per iscritto il coinvolgimento
dell'istituto (attraverso finanziamenti o il semplice appoggio) in
operazioni di esportazione di armi. E sollecitando la banca a un nuovo
orientamento più attento alla redistribuzione del credito a favore
dell'economia sociale e delle fasce più povere della popolazione. La
risposta verrà resa pubblica.
b) In caso di risposta vaga o di non risposta, interrompere i rapporti con
la banca, rendendo pubblica la scelta".
Sarebbe bello che ognuno di noi si impegnasse in questo atto di coraggio,
magari investendo i propri risparmi nella Banca Etica, ormai presente anche
a Milano. Sarebbe utile anche mettere in comune tali esperienze, rendendole
pubbliche, perché si sviluppi un dibattito che vada oltre i confini
ristretti dei gruppi "già sensibili".
Roberto Cuda
Elenco delle banche per importo investito in operazioni di esportazione di
armi (1998): Ubae Arab Italian Bank; Credito Italiano; Istituto San Paolo
di Torino; Banca Commerciale Italiana; Banca Nazionale del Lavoro; Banco di
Napoli; Banca di Roma; Cassa di Risparmio di La Spezia; Monte dei Paschi di
Siena; Banca Nazionale dell'Agricoltura; Banco Ambrosiano Veneto; Banca
Toscana; Banca Popolare di Brescia; Banco do Brasil; Cariplo; Crédit
Agricole Indosuez; Banca Popolare di Bergamo - Credito Varesino; Banca
Popolare di Novara; Banca San Paolo di Brescia; Cassa di Risparmio di
Firenze; Banca Carige; Barclays Bank; Unione Banche Svizzere; Banco di
Chiavari e della Riviera Ligure; Unicredito Italiano (fanno parte del
gruppo: Cassa di Risparmio di Torino, Cariverona, Cassamarca Treviso, Cassa
di Risparmio di Trento e Rovereto, Caritrieste, Rolo Banca 1473, Credito
Italiano); Banca Popolare di Intra; Credito Agrario Bresciano; Banca
Popolare di Lodi; Credito Emiliano; Banco Bilbao Vizcaya.
Per comunicare la propria esperienza scrivere a: Redazione NIGRIZIA, Vicolo
Pozzo, 1 - 37129 - VERONA (Italia).
Per informazioni sulla Banca Etica: Barbara Cerizza, c/o Banca Etica, tel.
02/86997986.