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Buone feste a tutti
Multiculuralità tra sogno e realtà
Nel grande disegno d'un unico mondo unito sotto il valore della
multiculturalità e della globalizzazione, ci si imbatte tra il divario del
sogno utopico e la realtà del vivere quotidiano.
L'uomo è pronto per la società multietnica?
A parole e nel bisogno contretizzare i sogni si, ma la meta è ancora un
punto indistinto nell'orizzionte.
Lo scolgio più grande consiste nel superare le barriere dei pregiudizi,
che rappresentano il nocciolo più profondo e demonizzatante presente
nell'animo umano, che porta a dissapori famigliari, locali, sociali, fino a
sfociare troppo spesso a scontri di civiltà per antiche ruggini che con
fatica si riesce ad estirpare.
La multiculturalità, tranni pochissimi casi è un elemento che allo stato
attuale, può essere raggiunto solo nell'ambito personale, o nell'innocenza
dei bambini che vista la tenera età non soffrono dei pregiudizi e degli
stereotipi del mondo degli adulti, basta osservare una normale scuola
Elementare Italiana dove in alcuni casi la presenza di stranieri o figli di
genitori immigrati in alcune zone raggiunge e supera il 15% degli alunni, e
sanno crescere in armonia con i loro coetanei Italiani, nonostante le
enormi difficoltà e disagi che spesso gli insegnati incontrano.
Di diverso tenore l'adulto, dove le esperienze tramandate dall'ambiente,
dalla famiglia d'appartenenza, dalle condizione culturali e sociali trovano
maggior difficoltà a superare lo scoglio del pregiudizio.
Ma chiedersi come si fa a superare i propri pregiudizi questo diventa un
punto focale per poter procedere oltre nella conoscenza e nell'accettazione
dello "Straniero".
In primo luogo l'informazione, sovente inadeguata, deve essere cercata
nelle nei modi più disparati, il problema non riguarda i paesi dell'Unione
Europea o della gran parte del continente Americano, ma i paesi
extraeuropei, dell'Est, o dell'Africa, dove testi, libri e le notizie dei
media, che possono dare un panorama ampio e diverso rispetto a quello degli
stereotipi con qui si è abituati a conoscere, si trovano con estrema
difficoltà, vista anche la scarsa o la totale mancanza di disponibilità
economica di molti paesi per farsi conoscere nel panorama Mondiale,
pubblicizzando adeguatamente le virtù umane, sociali, culturali e naturali
della propria terra.
Scendendo nel dettaglio della visione multiculturale, è interessante
osservare come può essere definito un Italiano che sceglie per motivazioni
personali vivere fuori dalla patria d'orgine in una nuova patria:
immigrato, emigrato, esule, rifugiato, scappato dalla natia terra,
valoroso, aduace, clandestino se non in regola con le leggi del paese
ospitante, vigliacco perché sceglie un altro approdo, molteplici
definizioni, alcune d'uso comune, altre speregievoli, dipende sempre dalla
molteplicità delle opinioni personali, sociali politiche dell'esprimente,
ma che possono dare l'idea dei diversi modi con qui una singola persona può
essere privatamente o pubblicamente catalogato.
O come può essere visto il cittadino straniero che sceglie l'Italia come
spiaggia d'approdo alle sue aspirazioni, anche qui gli aggettivi cambiano
in modo sostanziale in ragione dei paesi di provenienza, se Statunitense o
proveninte da uno dei Paesi dell'Unione Europea (a patto che non faccia
parte degli ultimi ammessi) l'opinione appare subito un vanto perché lo
straniero ha scelto una patria diversa dalla propria per vivere la vita
privata e di lavoro, mentre se è costretto a fuggire da zone di guerra, o
dove le persecuzioni religiose od etiniche sono all'ordine del giorno e
raggiungono le coste Italiane in condizioni disumane, sono visti come
approfittatori della bontà Italiana, perchè cercano d'uscire dalla loro
condizione di miseria, paura e guerra, anch'essi hanno l'umano desiderio di
migliorare il loro tenore di vita, ma vengono rispediti ai paesi di
partenza o provenienza come clandestini indesiderati, a discapito
dell'umanità, nel rispetto delle leggi del Trattato di Scenghen.
Ma se un paese canditato all'ingresso nell'Unione Europea applica alla
lettera i trattati per rispettare i parametri imposti dall'Unione, i
cittadini Europei che vivono all'interno di questi Paesi, e sono fuori
dalla legge dello stato ospitante imposta come adeguamento al Trattato, e
vedono applicate alla loro persona le stesse leggi Italiane ed Europee,
anche con l'imbarco forzoso verso i paesi di provenienza, chiedono
d'intavolare tavoli di trattative con le Autorità affinchè si applichi un
regime di tolleranza, come viene chiesto in Italia da alcuni partiti
politici a favore degli immigrati privi dei regolari permessi di soggiorno
(il riferimento è ad esclusivo beneficio delle realtà migratorie che hanno
la piena volontà di integrarsi nel nuovo stato ospitante, rispettando in
toto le leggi del Paese), accendendo nell'Emiciclo parlamentare lo scontro
politico all'arma bianca, facendo poco onore al Parlamento ed alla dignità
dei suoi rappresentati Istituzionali, qualunque sia la parte politica
d'apparteneza.
La multiculturalià e l'integrazione è una realtà che si ciba di
esperienze di vita, conoscenze personali avvenute tramite la possibilità
di viaggiare, lasciar viaggiare, incontrare persone diverse anche in modo
radicale rispetto alla cultura d'appartenenza, ma che per essere compresa e
capita nella profondità dei valori, deve essere vissuta con la
consapevolezza che è valore formante ed arrichente personale e sociale,
perché consente di comprendere che tutti abbiamo la nostre diversità
rispetto all'"Altro", dove la diversità ci contraddistingue proprio per
l'"Unicità" presente in ogni essere umano.
Marco.Bazzato
Sofia, 18.12.2004
Marco.bazzato at libero.it
© tutti i diritti dell'autore.
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