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Nablus, ultimi aggiornamenti
- Subject: Nablus, ultimi aggiornamenti
 
- From: nathan never <natnev at interfree.it>
 
- Date: Sun, 07 Nov 2004 00:10:02 +0100
 
- User-agent: Mozilla Thunderbird 0.8 (Macintosh/20040913)
 
Nablus, 3 Novembre 2004.
Ciao a tutt*
pare che non saro` seppellita a Gerusalemme. Dopo un pacchetto intero di 
paracetamolo la febbre ha iniziato a scendere e io ho ricominciato a 
parlare, non se se con senso compiuto ma almeno articolo. Dunque domani 
posso farmi interrogare per tre o quattro ore sulle meraviglie 
artistico-paesaggistiche dello Stato Di Israele (meglio abbondare con le 
maiuscole). M. si rifiuta di studiare la guida turistica come ho fatto 
io oggi pomeriggio, e temo domani dira` follie tipo che siamo stati a 
disneyworld e a sciare...speruma bin.
Gli ultimi giorni sono stati, complici le nostre febbri, ampiamente 
surreali. Ora posso raccontarvi che mentre vi scrivevo l`ultima email da 
Nablus, quella tutta "non vi preoccupate ecc", noi ci stavamo invece 
abbastanza preoccupando. Nel pomeriggio di lunedi` i soldati erano 
entrati al campo di Askar e avevano ucciso un bambino che tirava pietre. 
La sera mentro ero all`internet a scrivervi un commando speciale e` 
entrato in citta (travestiti da donne) e ha ucciso (credo si chiamino 
eliminazioni mirate o qualcosa di simile) tre militanti di Fatah che 
erano andati a casa a mangiare per il ramadan. A questo punto la citta` 
e` andata abbastanza in tilt. Tutt* si sono messi in movimento per 
tornare a casa o mettersi comunque in un luogo sicuro, cosa che ha fatto 
si che il traffico si paralizzase. Tutt* si sono attaccati ai cellulari 
per dare o avere notizie rassicuranti, cosa che ha fatto si che non ci 
fosse piu` copertura. Calcolate che le 8 di sera di ramadan sono il 
momento in cui tutt* sono in giro a fare shopping, e` un po` come dire 
le 6 del pomeriggio tre giorni prima di natale da noi. Insomma un bel 
delirio. Noi eravamo appunto all`internet con M. che si e` mostrato un 
professionista a trattare con coglioni occidentali perche` ha totalmente 
impedito che andassimo in panico. Ci ha impedito di camminare a 
velocita` accellerata e di raccattare notizie improbabili dalla strada 
(i soldati sono entrati, sono usciti, sono 10, sono mille, hanno 
occupato un quartiere, hanno ucciso 3, 5, x persone...) e non ci ha 
neppure portati a casa ma invece allo youth center del medical relief, 
dove c`e` un ambulatorio di emergenza, e dove avremmo avuto notizie 
attendibili. In tutto questo MA. aveva tipo 39 di febbre, tremava e non 
stava in piedi e io un po` lo detestavo per questo tempismo (io ho avuto 
il buon senso di ammalarmi 18 ore dopo). Siamo stati li per un paio di 
ore, il tempo per vedere trasportare un ragazzo in stato di choc perche` 
aveva assistito all`esecuzioni (ammetto: un immagine abbastanza 
tremenda). Poi, visto che era confermato che non c`erano (piu`) militari 
israeliani in citta`, siamo andati a casa. secondo la legge del taglione 
a quel punto si stava 4 a 4 quanto a morti ma proprio tranquillissimi 
non siamo andati a dormire, perche` pare che in questo posto del mondo 
come in tanti altri, i conti non si facciano cosi` in pari. Nella notte 
i soldati sono rientrati nel campo di Askar, ucciso un altro ragazzino e 
fatto feriti, abbattuto la casa dell`attentatore e abbattuto altre due 
case in un piccolo paese vicino Nablus. Di tutto questo non hanno 
parlato i telegiornali di Israele, ne` mi pare quelli europei se non in 
maniera vaga e imprecisa. Ho visto,  sui tg italiani, sulla bbc e 
euronews, lunghi, commoventi servizi sull`attentato di Tel Aviv e basta. 
Non che stupisca ma quando si e` qui scatta una rabbia che e` difficile 
controllare. Io sono stata fino alla sera con l`ansia addosso perche` 
non riuscivo a trovare L. e sapevo che casa sua e` vicinissimo al 
mercato dove e` scoppiata la bomba. Mi sentivo percio` molto vicina 
emotivamente a questa cosa, eppure... eppure viene fuori una rabbia 
disperata e rancorosa a vedere questo tipo di "informazione". E forse 
c`entra anche il bel pomeriggio che avevamo passato ad Askar solo due 
giorni prima.
La mattina dopo siamo usciti da Nablus pieni di vergogna. Abbiamo 
passato li` giorni belli, circondati da gente simpatica e poi, 
esattamente come programmato, martedi` mattina ce ne siamo andati. Senza 
sapere cosa sarebbe successo. Siamo stati gli unici a passare il check 
point chiuso sigillato. Chiuso due volte. Un primo sbarramento tenuto da 
due ragazzetti adrenalinici col mitra in mano che urlavano e insultavano 
tutt*, noi compresi, ma poi hanno dovuto cedere al nostro bel passaporto 
europeo, e a 100 metri il check point vero, dove un ufficiale adulto e 
gentiluomo, ci ha posto con grande gentilezza le domande di rito, quasi 
suggerendoci le risposte giuste (siamo turisti, siamo stati qui un 
giorno solo, siamo entrati dal check point, stiamo andando a 
Gerusalemme) nel timore che potessimo sbagliarle rovinando il rituale 
gioco di ruoli.
Una donna palestinese, dall`inglese perfetto, ha chiesto a voce alta ai 
due coglioni adrenalinici: gli italiani valgono di piu` dei palestinesi? 
E a me la vergogna e` rimasta appiccicata addosso tutto il giorno...
la chiusura di tutti i check point ha fatto si che da Nablus a Ramallah 
il taxista che ci ha vinti (primi e ultimi passeggeri, assaliti da 15 
dico 15 taxisti in un secondo) ci portasse a fare per ore un lungo giro 
escursionistico, su strade sterrate in mezzo agli uliveti, colline, 
villaggi. un viaggio bellissimo. In altre condizioni un diversivo ideale 
dopo tanto lavoro. Arrivati a Ramallah ho subito capito che avrei dovuto 
rinunciare ai miei sogni di cibo proibito prima delle 5 e di alcool 
perche` la febbre e` venuta a me. Stamattina siamo tornati a Gerusalemme 
a prendere le cose lasciate qui e a restituire la macchina fotografica. 
Domattina partiamo. Qualche giorno fa avevo voglia di andarmene. Ora no. 
Troppo tardi per cambiare il biglietto. Troppo insicuro rientrare a 
Nablus. Troppo stanca per progetti alternativi. Ma l`italia mi sembra 
lontanissima e poco desiderabile.
A presto, un abbraccio elettronico senza virus.
Ruby.