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Nuovi aggiornamenti da Nablus



Nablus, 30 Ottobre 2004

Car* tutt*, oggi abbiamo ricominciato a lavorare. Siamo stati all`universita` al dipartimento di arte. L`universita` e` bellissima, anche di piu` di Ramallah quanto a spazi e posizione. Poi a perdere tempo al ministero della cultura, dove in perfetto stile ministeriale non avevano idea di niente e non sapevano niente e ci proponevano cose raccapriccianti tipo bambini che fanno le danze tradizionali in costume tipico, ragazzine che dipingono la spianata delle moschee a olio ecc ecc. Ma visto che il ministero e` un po` come il maiale, che non si butta niente, ad un certo punto, dopo avere rifiutato le loro offerte di crescente follia, hanno detto che se proprio volevamo c`era un musicista al campo profughi di Askar. E si certo che vogliamo. Cosi` ci siamo andati. Se Aida era peggio di Deishe, questo era peggio di Aida. 2000 persone in spazio per molto meno ella meta` e niente a parte il musicista di oud che gestisce pure un centro culturale per bambini. Un ragazzo fantastico che alla fine della giornata ci ha chiesto molto schiettamente aiuto. Non hanno partner, non hanno sovvenzioni, non hanno niente se non una tastiera elettrica e un tamburo di proprieta` del ragazzo stesso e un po` di sedie imprestate dai vicini. Durante il giro al campo ha fatto per la prima volta un`esperienza temo comune per gli internazionali. Un bambino di circa 13 anni, con un braccio fasciato si e` avvicinato, si e` scoperto la spalla, mi ha fatto vedere una ferita cucita da poco e mi ha detto "guarda: gli ebrei".
Di solito, in casi di analogo uso improprio dei termini, riformulo le frasi in inglese sorridendo e dicendo "i soldati". Questa volta gli ho solo sorriso e ho pensato che se me ne stavo zitta era tutto di guadagnato.
Pochi metri dopo abbiamo incontrato un ragazzino un po` piu` grande che tutto orgoglioso ci ha raccontato (in inglese! una delle prime persone incontate per la strada a Nablus che parli inglese in maniera comprensibile) che lavora con gli internazionali dell`ISM, che fanno i blocchi e le manifestazioni e tutte quante queste belle cose di non violent direct action. Una boccata di ossigeno.
Ma forse il posto piu` interessante che abbiamo visto oggi anche se solo per pochi minuti e` la Palestinian Working Women Society (http://www.pwwsd.org/). Una roba splendida dove dopo pochi secondi mi sono offerta di fare qualunque cosa vogliano. Ma forse all`entusiasmo contribuiva anche esserci arrivati subito dopo il ministero.....
un abbraccio
Ruby



Nablus, 1 Novembre 2004

ciao car*, siamo ancora a Nablus. immagino vogliate sapere mille cose sull`attentato di Tel Aviv e sulla situazione in citta` e sull`incursione a Askar. Credo ne sappiate ben piu` di me che non ho tv ne intenet a casa.
In citta` la situazione e` identica a sempre. Se verranno ancora i soldati questo non cambiera` niente, forse ci saranno altri morti, ma vi assicuro che qui sembra una cosa molto normale. Per noi non vi dovete preoccupare. casa nostra e` in un quartiere tranquillo e qui non e` il vietnam, se vengono vanno in posti specifici. Per altro non aspettano certo pretesti, se vogliono venire, distruggere, invadere e uccidere. Oggi abbiamo fatto ben poco, ma dopo un po` di stress organizzativo ieri abbiamo avuto una giornata piacevole. La notizia di Tel Aviv l`abbiamo avuta mentre eravamo da un antiquario. Poi ci siamo spostati in un antichissimo bagno turco per guardarci un tg.
Stasera siamo passati a salutare i padroni i casa e abbiamo passato la serata a sbellicarci di risate.
Majdi (il nostro accompagnatore) e Abu Bashar (il padrone di casa comunista) sembrano una coppia di comici. Uno alto secco di poche parole, l`altro basso isterico e logorroico. Raccontavano storie dell`orrore sui soldati israeliani e sembrava cabaret. All`inizio non riuscivamo a ridere poi ci siamo lasciati andare, un po` come con i famosi "holocaust jokes" di Liad (la pacifista israeliana di Anarchists Against the Wall - http://www.zapatapn.org/anarchicicontroilmuro/ - che e' stata in Italia qualche settimana fa).
Alla fine hanno deciso i rapirci e di chiedere svariati miliardi a Berlusconi. Ci hanno rassicurato dicendoci che i palestinesi non sono come gli Irakeni, sono gente civilizzata e non ci taglieranno la testa. Ci spareranno.
Immagino vi chiediate perche` vi racconto cose irrilevanti. E` per dirvi che qui le "emergenze" sono altra cosa che nelle news in Italia.
Comunque si vedra` stanotte.
Ruby