[Date Prev][Date Next][Thread Prev][Thread Next][Date Index][Thread Index]

Fw: american gulag



----- Original Message ----- 
From: Claudio Giusti 

  
Può darsi che qualcuno di voi sia finito per sbaglio nella mia rubrica. 
FATE CIRCOLARE QUESTO MESSAGGIO! e non dimenticate mai che la lotta per i 
diritti umani e contro la pena di morte è la stessa in tutto il mondo 

 
ATTENZIONE
Il mio seminario sulla pena di morte avrà inizio il 22 ottobre (è disponiblie 
un volantino) e sarà ripetuto a Modena. 

Terrò conferenze sui diritti umani e sulla pena di morte il 30 novembre e il 10 
dicembre.

 
 
Forlì 10 ottobre 2004 
Giornata mondiale contro la pena di morte 

 

AMERICAN GULAG
 

In America ci sono più di 2.200.000 persone in prigione. 715 prigionieri ogni 
100.000 abitanti, uno ogni 140 persone: il record mondiale di imprigionamento. 
100.00 detenuti sono in isolamento. 128.00 sono ergastolani. 110.00 i minorenni 
in riformatorio, ma non si conosce il numero dei minori in carcere con gli 
adulti. Il Michigan da solo ha 300 minorenni condannati all'ergastolo senza 
possibilità di rilascio anticipato. Dei 700.000 che si trovano nelle prigioni 
locali 400.000 sono, più che in attesa di giudizio, in attesa d'avvocato: 
aspettano cioè che qualcuno si degni di trovargli uno straccio di difensore 
d'ufficio. Le persone in libertà vigilata sono 4.800.000 e a questi occorre 
aggiungere 5 milioni di ex detenuti che hanno perso il diritto di voto. 
Trent'anni fa, nelle carceri federali e statali, c'erano 200.00 detenuti, oggi 
sono 1.400.000: il più grande esperimento di imprigionamento di massa dai tempi 
di Stalin.

 

Metà dei detenuti sono neri. Se il tasso di incarcerazione per i bianchi è di 
366 per 100.000 per i neri è 2209 e in molti stati supera abbondantemente i 
10.000. In un quarto degli stati il 10% dei maschi neri adulti è in galera. 
Questo si spiega perché, pur essendo il 13% dei drogati, i neri sono il 35% 
degli arrestati per possesso di droga, il 55% dei processati per questo reato e 
il 75% di quelli che stanno scontando una pena per questo delitto. Un terzo dei 
ventenni di colore è in prigione o in libertà vigilata e per i giovani neri 
passare un certo periodo di tempo in prigione è diventato un "rito di 
passaggio" come lo era per noi fare il servizio militare. 

 

Ogni giorno le carceri della contea di Los Angeles accolgono 6.000 nuovi 
detenuti e ogni anno le 18.000 polizie americane arrestano 13.700.000 persone 
(ma più probabilmente sono 15 milioni). Di queste circa 3 milioni sono 
minorenni: almeno 500.000 sotto i 15 anni, 120.000 fra i 10 e i 12 e 20.000 
sotto i 10. Sono stati arrestati bambini di meno di 6 anni. 

 

Le esecuzioni sono state 934 e nel braccio della morte ci sono circa 3.500 
persone fra cui alcuni minorenni e molti pazzi. Un terzo delle esecuzioni sono 
avvenute in Texas, 152 sotto Giorgino Bush. 117 innocenti sono stati rilasciati 
e non sappiamo quanti sono stati uccisi, ma, vista la scarsa qualità dei 
processi americani, devono essere stati molti.

 

L'ex governatore dell'Illinois George Ryan ha detto che il sistema giudiziario 
americano non è in grado di stabilire chi è innocente , chi è colpevole e 
nemmeno il grado di colpevolezza. Ha ragione.


Gli americani non fanno i processi, non fanno gli appelli e non motivano le 
sentenze. Più del 90% delle condanne per crimini gravi è ottenuto grazie al 
patteggiamento. Lo stesso avviene per il 56% delle condanne per omicidio 
preterintenzionale e volontario. La gran parte dei piccoli reati sono 
sbrogliati in meno di un minuto da tribunali locali in cui la presenza 
dell'avvocato difensore non è prevista e spesso nemmeno consentita. 

 

I processi, quando si fanno, sono caratterizzati da una estrema sommarietà e 
dalle scarse garanzie che vengono concesse agli imputati poveri, cui vengono 
forniti avvocati incompetenti, impreparati, quando non ubriachi, drogati e 
addormentati. Le condanne sono spesso ottenute grazie a confessioni estorte a 
suon di botte, a pentiti fasulli, testimoni bugiardi e a referti di laboratori 
compiacenti. I Procuratori non si fanno scrupolo di mentire e di far sparire 
prove favorevoli alla difesa: tanto non gli succede nulla. 

 

L'appello (nei rari casi in cui viene accolto) ha templi biblici e non prevede 
la libertà provvisoria del condannato, così che il Parlamento del Texas ha 
dovuto fare una legge apposita per mettere in libertà i 13 innocenti della 
"strage di Tulia".

 

Le condizioni carcerarie sono spesso atroci, tanto che una prigione della 
Georgia è stata definita da un giudice federale "una nave di schiavi" . In 
questo immenso gulag le violenze e gli stupri sono innumerevoli e nessuno si 
prende il disturbo di censirli, come nessuno sa quanti siano i suicidi in 
carcere e quante siano le persone uccise ogni anno dalle 18.000 polizie 
americane.

 

Nulla di questa infinita quantità di dolore giunge alle orecchie degli 
italiani, mentre gli stolidi cantori del sistema americano si baloccano con 
puerili comparazioni sul numero delle intercettazioni telefoniche.

 

Claudio Giusti 

 

Può darsi che qualcuno di voi sia finito per sbaglio nella mia rubrica. 
FATE CIRCOLARE QUESTO MESSAGGIO!

Non dimenticate mai che la lotta per i diritti umani e contro la pena di morte 
è la stessa in tutto il mondo 

DOTT. CLAUDIO GIUSTI 

COMITATO "3 LUGLIO 1849" 
Per i diritti umani, contro la pena di morte 
Membro fondatore della World Coalition Against Death Penalty 
VIA DON MINZONI 40, 47100 FORLI'. ITALIA 
TEL.  39/0543/401562     39/340/4872522
e-mail  giusticlaudio at aliceposta.it  
La Repubblica Romana fu il primo stato sovrano a scrivere nella propria 
costituzione l'abolizione totale della pena di morte, il 3 luglio 1849. Il 
Comitato, ispirandosi alla tradizione libertaria ed abolizionista del nostro 
Paese, si batte contro la pena di morte e per il rispetto dei diritti  umani 
indicati agli articoli  2 - 21 della Dichiarazione Universale.