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Fw: american gulag
- Subject: Fw: american gulag
- From: "Associazione Partenia" <partenia at katamail.com>
- Date: Wed, 13 Oct 2004 20:35:26 +0200
----- Original Message -----
From: Claudio Giusti
Può darsi che qualcuno di voi sia finito per sbaglio nella mia rubrica.
FATE CIRCOLARE QUESTO MESSAGGIO! e non dimenticate mai che la lotta per i
diritti umani e contro la pena di morte è la stessa in tutto il mondo
ATTENZIONE
Il mio seminario sulla pena di morte avrà inizio il 22 ottobre (è disponiblie
un volantino) e sarà ripetuto a Modena.
Terrò conferenze sui diritti umani e sulla pena di morte il 30 novembre e il 10
dicembre.
Forlì 10 ottobre 2004
Giornata mondiale contro la pena di morte
AMERICAN GULAG
In America ci sono più di 2.200.000 persone in prigione. 715 prigionieri ogni
100.000 abitanti, uno ogni 140 persone: il record mondiale di imprigionamento.
100.00 detenuti sono in isolamento. 128.00 sono ergastolani. 110.00 i minorenni
in riformatorio, ma non si conosce il numero dei minori in carcere con gli
adulti. Il Michigan da solo ha 300 minorenni condannati all'ergastolo senza
possibilità di rilascio anticipato. Dei 700.000 che si trovano nelle prigioni
locali 400.000 sono, più che in attesa di giudizio, in attesa d'avvocato:
aspettano cioè che qualcuno si degni di trovargli uno straccio di difensore
d'ufficio. Le persone in libertà vigilata sono 4.800.000 e a questi occorre
aggiungere 5 milioni di ex detenuti che hanno perso il diritto di voto.
Trent'anni fa, nelle carceri federali e statali, c'erano 200.00 detenuti, oggi
sono 1.400.000: il più grande esperimento di imprigionamento di massa dai tempi
di Stalin.
Metà dei detenuti sono neri. Se il tasso di incarcerazione per i bianchi è di
366 per 100.000 per i neri è 2209 e in molti stati supera abbondantemente i
10.000. In un quarto degli stati il 10% dei maschi neri adulti è in galera.
Questo si spiega perché, pur essendo il 13% dei drogati, i neri sono il 35%
degli arrestati per possesso di droga, il 55% dei processati per questo reato e
il 75% di quelli che stanno scontando una pena per questo delitto. Un terzo dei
ventenni di colore è in prigione o in libertà vigilata e per i giovani neri
passare un certo periodo di tempo in prigione è diventato un "rito di
passaggio" come lo era per noi fare il servizio militare.
Ogni giorno le carceri della contea di Los Angeles accolgono 6.000 nuovi
detenuti e ogni anno le 18.000 polizie americane arrestano 13.700.000 persone
(ma più probabilmente sono 15 milioni). Di queste circa 3 milioni sono
minorenni: almeno 500.000 sotto i 15 anni, 120.000 fra i 10 e i 12 e 20.000
sotto i 10. Sono stati arrestati bambini di meno di 6 anni.
Le esecuzioni sono state 934 e nel braccio della morte ci sono circa 3.500
persone fra cui alcuni minorenni e molti pazzi. Un terzo delle esecuzioni sono
avvenute in Texas, 152 sotto Giorgino Bush. 117 innocenti sono stati rilasciati
e non sappiamo quanti sono stati uccisi, ma, vista la scarsa qualità dei
processi americani, devono essere stati molti.
L'ex governatore dell'Illinois George Ryan ha detto che il sistema giudiziario
americano non è in grado di stabilire chi è innocente , chi è colpevole e
nemmeno il grado di colpevolezza. Ha ragione.
Gli americani non fanno i processi, non fanno gli appelli e non motivano le
sentenze. Più del 90% delle condanne per crimini gravi è ottenuto grazie al
patteggiamento. Lo stesso avviene per il 56% delle condanne per omicidio
preterintenzionale e volontario. La gran parte dei piccoli reati sono
sbrogliati in meno di un minuto da tribunali locali in cui la presenza
dell'avvocato difensore non è prevista e spesso nemmeno consentita.
I processi, quando si fanno, sono caratterizzati da una estrema sommarietà e
dalle scarse garanzie che vengono concesse agli imputati poveri, cui vengono
forniti avvocati incompetenti, impreparati, quando non ubriachi, drogati e
addormentati. Le condanne sono spesso ottenute grazie a confessioni estorte a
suon di botte, a pentiti fasulli, testimoni bugiardi e a referti di laboratori
compiacenti. I Procuratori non si fanno scrupolo di mentire e di far sparire
prove favorevoli alla difesa: tanto non gli succede nulla.
L'appello (nei rari casi in cui viene accolto) ha templi biblici e non prevede
la libertà provvisoria del condannato, così che il Parlamento del Texas ha
dovuto fare una legge apposita per mettere in libertà i 13 innocenti della
"strage di Tulia".
Le condizioni carcerarie sono spesso atroci, tanto che una prigione della
Georgia è stata definita da un giudice federale "una nave di schiavi" . In
questo immenso gulag le violenze e gli stupri sono innumerevoli e nessuno si
prende il disturbo di censirli, come nessuno sa quanti siano i suicidi in
carcere e quante siano le persone uccise ogni anno dalle 18.000 polizie
americane.
Nulla di questa infinita quantità di dolore giunge alle orecchie degli
italiani, mentre gli stolidi cantori del sistema americano si baloccano con
puerili comparazioni sul numero delle intercettazioni telefoniche.
Claudio Giusti
Può darsi che qualcuno di voi sia finito per sbaglio nella mia rubrica.
FATE CIRCOLARE QUESTO MESSAGGIO!
Non dimenticate mai che la lotta per i diritti umani e contro la pena di morte
è la stessa in tutto il mondo
DOTT. CLAUDIO GIUSTI
COMITATO "3 LUGLIO 1849"
Per i diritti umani, contro la pena di morte
Membro fondatore della World Coalition Against Death Penalty
VIA DON MINZONI 40, 47100 FORLI'. ITALIA
TEL. 39/0543/401562 39/340/4872522
e-mail giusticlaudio at aliceposta.it
La Repubblica Romana fu il primo stato sovrano a scrivere nella propria
costituzione l'abolizione totale della pena di morte, il 3 luglio 1849. Il
Comitato, ispirandosi alla tradizione libertaria ed abolizionista del nostro
Paese, si batte contro la pena di morte e per il rispetto dei diritti umani
indicati agli articoli 2 - 21 della Dichiarazione Universale.