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E' sempre un fascista!
Duro intervento del leader di An alla festa di Azione giovani
E sugli ostaggi in Iraq difende la politica del governo
Fini: "Mobilitiamoci contro il pacifismo"
Il vicepremier: il terrorismo è la peste del Ventunesimo secolo
Chi manifesta contro la guerra se ne lava le mani come Pilato
ROMA - "Vi invito ad una mobilitazione per la pace contro il pacifismo, che
è una caricatura della pace.
Ponzio Pilato fu il primo pacifista della storia. Quello che se ne lavò le
mani". Lo ha dichiarato Gianfranco Fini, dal palco della festa di Azione
Giovani, (l'organizzazione giovanile di An). Un intervento duro, quello del
vicepremier, e infarcito di affermazioni a effetto: come quella che "il
terrorismo è la peste del Ventunesimo secolo".
Ma, dal punto di vista politico, sono i giudizi sul movimento pacifista a
fare più scalpore. "La pace non si conquista sventolando bandierine, ma
portando avanti una politica autenticamente pacificatrice - ha detto -
l'alternativa al terrorismo è questa, non è il pacifismo". E ancora: "Ha
fatto bene Casini a dire che il terrorismo in Iraq non è resistenza.
Diciamo no a politiche giustificazioniste".
Il vicepresidente del Consiglio ha anche ribadito che il governo "continua
a fare tutto quello che è possibile per far tornare a casa, dalle loro
famiglie, le due ragazze rapite. Il mio augurio è che non ci sia mai più
chi distingue ostaggio da ostaggio". Poi un commento sull'opposizione:
"Anche la sinistra, per fortuna, ora si è accorta che i terroristi non
distinguono buoni o cattivi, vogliono solo annullare gli esseri umani".
Insomma, parafrasando la battuta di Nanni Moretti su Massimo D'Alema ("dì
qualcosa di sinistra"), si può dire che stavolta Fini ha detto qualcosa di
destra. Anche sul fronte della politica interna: rispondendo alla domanda
di un militante di Azione giovani, ha detto che "bisogna diffidare i
teppisti in servizio permanente effettivo dall'utilizzare l'aggettivo
'sociale' con cui illustrano le loro attività e pretendono di
caratterizzarle".
Fini inoltre ha difeso la legge più severa sulla droga da lui presentata, e
si è scagliato contro l'eutanasia: "E' disprezzo della vita e della morte".
repubblica.it
(18 settembre 2004)
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L'autoritarismo ha bisogno
di obbedienza,
la democrazia di
DISOBBEDIENZA