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R: il sig. Palazzi



cari amici sono ua musulmana italiana abbastanza addentro a queste
cose.Il sig. Palazzi e' un musulmano con posizioni filo- israeliane e
filo-americane ed e' decisamente screditato dagli stessi musulmani e
dalle istituzioni.Lavora con il suo Istituto Islamico con i radicali e
con giornalisti tra virgolette come quelli di Libero.L'AMI ho ha
cacciato via 
al punto che il nuovo segretario Omar Speranza non lo vuole piu' vedere
ma lui continua a firmare i comunicato come AMI.Il sito della nuova AMI
e' www.amimuslims.org ed e' radicalmente diverso dalla vecchia AMI di
Palazzi
pace e bene 
amina salina, collaboratrice del sito pacifista www.ildialogo.org 

-----Messaggio originale-----
Da: pace-request at peacelink.it [mailto:pace-request at peacelink.it]Per
conto di angela bernardini
Inviato: domenica 12 settembre 2004 17.48
A: info at amimuslims.org
Cc: Lista Pace Peacelink
Oggetto: il sig. Palazzi


Se il Sig. Massimo "Abdul Hadi" Palazzi non fa piu parte dell'AMI fin
dall'agosto 2003, perchè fa giare questa cosa a nome dell'Associazione?



L'opinione delle libertà

Quotidiano fondato da Camillo Benso Conte di Cavour
diretto da Arturo Diaconale

A. XIX, n. 203 - Sabato, 11 Settembre 2004
http://www.amislam.com/opinione44.htm


11 SETTEMBRE: APPELLO PER LE DUE SIMONE

di Shaykh Abdul Hadi Palazzi*


Subito dopo l'attacco terrorismo dell'11 settembre i Musulmani moderati
dell'AMI erano solerti a solidarizzare - senza sì e senza ma - con gli
Stati Uniti, con Israele, con l'Italia e con tutti i paesi democratici
sottoposti all'attacco del terrorismo integralista e a schierarsi al
fianco
della Coalizione antiterrorismo costituita dal presidente Bush. Un anno
dopo, l'11 settembre del 2002, eravamo con gli amici Radicali davanti
alla
Moschea di Roma, per condannare il terrorismo sventolando le bandiere
con
la Mezzaluna, quelle a Stelle e Strisce e quelle con la Stella di David.
A
tre anni di distanza da quella tragica offensiva del terrorismo contro
la
democrazia oggi, 11 settembre 2004, i musulmani moderati
dell'Associazione
Musulmana Italiana sono ancora qui a lanciare - dalle pagine de
"L'opinione" - un appello per la liberazione di due cittadine italiane,
Simona Torretta e Simona Pari, rapite da terroristi per ricattare
l'Italia
ed indebolire il suo impegno a favore del consolidamento della
democrazia
in Iraq.

La distanza che ci separa dalle due Simone da un punto di vista
religioso,
etico, politico, civile, è incolmabile. I musulmani moderati dell'AMI
sono
al fianco delle forze della Coalizione, con chi ha liberato il popolo
iracheno da una dittatura barbarica come quella di Saddam Hussein, e con
chi vuole continuare ad impegnarsi per sconfiggere il terrorismo ed
estendere la democrazia al mondo islamico. Le Simone hanno per anni
militato dall'altra parte della barricata, al fianco di chi solidarizza
con
la presunta "resistenza irachena" (raccogliendo 10 euro), con chi chiama
"mercenari" le nostre forze armate, con chi vorrebbe che ci ritirassimo
davanti ai terroristi come ha fatto la Spagna. Pure, per ragioni umane,
religiose ed umanitarie, siamo qui a dire ai rapitori: se è rimasto in
voi
un briciolo di umanità rilasciatele senza condizioni, arrendetevi al
legittimo governo iracheno e pentitevi dei vostri crimini.

Nonostante le profonde divergenze con le due militanti italiane, non
neghiamo quanto a loro parziale discolpa affermato da un amico
giornalista,
Dimitri Buffa, cioè che in loro la sprovvedutezza e l'ideologismo
possano
convivere con una certa dose di buona fede, con un anelito, seppure
distorto, a voler costruire per l'umanità futura un mondo migliore. Ci
auguriamo anzi che l'esperienza serva d'insegnamento per loro e per
tanti
altri ragazzi avvelenati da ideologie estremiste autodistruttive, per
tutti
quei militanti d'area no global che oggi si chiedono: "Perché anche a
noi?". Serva a coloro che sino a ieri si illudevano, pensando "i
terroristi
non ci toccheranno; sanno che siamo contro l'America e contro
l'Occidente".

Al governo italiano lanciamo invece un altro appello: chiediamo che sia
al
più presto nominata una Commissione parlamentare d'inchiesta su "un
ponte
per.", su Emergency, sulle "Donne in Nero" e su altre consimili
organizzazioni che indottrinano i ragazzi e le ragazzine senso
estremista
ed anti-italiano, per poi mandarli allo sbaraglio in teatri d'operazioni
militari, e che per giunta lo fanno con fondi delle amministrazioni
locali.
Che la nostra storia contemporanea non conosca altri Baldoni e altre
Simore. Non lo possiamo permettere.


* Shaykh Abdul Hadi Palazzi è segretario dell'AMI,
Associazione Musulmana Italiana
http://www.amislam.com
mailto:info at amislam.com


Istituto Culturale della Comunità Islamica Italiana
http://www.amislam.com
mailto:islam.inst at flashnet.it

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