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Aggiornamento Nablus 22



Nablus, 4 settembre 2004.

Mattina:
il centro dell' MR e' pieno di persone in attesa, attendono l'arrivo di medici 
israeliani e arabo-israeliani, attendono dalle dieci questa mattina. 
Ognuno porta con se' il suo dolore tenuto in una cartella clinica o in una 
radiografia,
o nella persona di un vecchio o di un bambino.
I medici sono tutti specialisti, speranza di ognuna delle persone in attesa al 
Centro dell'MR. 
Le persone sono tantissime, ma le persone attendono, come solo qui hanno 
imparato a fare.
L'attesa sara' lunga, al check point, nonostante i medici abbiano tutti 
permessi, hanno deciso di non farli passare.
Intanto qui si distribuiscono medicinali, latte in polvere,
nell'attesa che i soldati decidano...
H.P. 


Ore 14.20:
Ci troviamo allo youth center del M.R. oggi e' una giornata particolare.
La stanza  che di solito e' arredata con otto tavoli e tantissime sedie per le  
riunioni oggi e' diventata la sala d'attesa di un ambulatorio molto speciale.
Per sopperire al bisogno di cure specialistiche difficili da ricevere, il  M.R. 
insieme alla PHISICIANS FOR HUMAN RIGHTS, hanno organizzato questa giornata per 
dare l'opportunita' a circa 200 persone di ricevere cure specialistiche 
gratuite. 
Ci sono medici arabo/israeliani che con non poco sforzo sono riusciti ad 
arrivare qui….3 ore di attesa al check point, permessi richiesti da settimane 
al DCO e mai arrivati, e infine una volta arrivati hanno dovuto firmare una 
liberatoria che escludesse l'esercito da ogni responsabilita' per cio' che 
sarebbe potuto accadere durante le ore della loro visita.
Nonostante tutto loro sono qui.
In giro ci sono i medici, i volontari del  M.R., noi , il servizio di sicurezza 
palestinese e circa duecento pazienti pazienti (non e' una ripetizione, c'e' da 
aspettare e bisogna pazientare...).
Vorrei dare una mano, ma non conosco l'arabo e non mi resta che guardare, 
scrivere, sorridere al bimbo che mi guarda curioso e a sua madre.
Un padre mi mostra il suo bambino in fasce di quattro mesi, mi spiega che sua 
moglie ha partorito tre gemelli; il suo orgoglio nel mostrarmi quella sua 
meravigliosa creaturina e' grandioso...in un periodo cosi' difficile per questa 
gente e' grandioso avere il coraggio di vivere le gioie di una vita "normale".
Mentre i volontari sono impegnati a dare il loro contributo, io cerco di 
fermare le immagini di questa strana atmosfera: medici arabi ed israeliani 
curano uomini donne e bambini palestinesi...
la sensazione che le cose possono cambiare,  sotto la cenere c'e' ancora un po' 
di brace per accendere un nuovo fuoco di "speranza"...
Rilke


Il MR di Nablus ha accolto oggi  la ong israeliana Phisicians for Human Rights.
Si tratta di una ong di medici arabo israeliani attiva nei territori dal 1988: 
dottori specializzati compiono delle visite presso citta' e villagi palestinesi 
il sabato (festivo per gli ebrei).
Le visite vengono coordinate e organizzate in base alle richieste delle 
associazioni con cui la ong lavora (MR appunto ma anche Red Crescent e altre). 
Ieri era il turno di Nablus:
dall'una circa fino alle 17 i dottori si sono occupati di distribuire 
medicinali e visitare i pazienti che si erano prenotati telefonicamente al MR 
il giorno precedente (il MR aveva messo un annuncio sul giornale).
Chiedo a HANA KNAS, infermiera israeliana, qualche informazione sulle 
difficolta' incontrate dal gruppo per entrare nei Territori. L'arrivo dei 
medici era previsto per le 10 ma sono stati trattenuti al checkpoint di Beit 
Furik per piu' di tre ore. Regolarmente la ong aveva chiesi come d'abitudine il 
permesso di entrata nei territori occupati 3 settimane prima al DCO. 
Come d'abitudine non ha ricevuto alcuna risposta. Hana mi dice che sono 
abituati alle attese ma che in effetti entrare a Nablus e' stato complicato 
anche per loro. Alla fine l'esercito ha fatto firmare una carta ad ognuno in 
cui sottoscrivevano di assumersi la completa responsabilta' di quello che 
sarebbe potuto accadere e che l'esercito stesso non sarebbe intervenuto in caso 
di pericolo per le persone.
Ad Hana chiedo come sia la risposta da parte dei palestinesi ad iniziative di 
questo tipo. Lei ne parla in modo entusiasta, mi descrive varie occasioni in 
cui il feedback dei cittadini dei territori e' stato positivo. 
Parliamo delle diverse associazioni israeliane e dell'opera di 
sensibilizzazione che tali associazioni possono fare sulla societa' civile. Mi 
mette al corrente di un'esposizione interessante al momento in corso a Hebron. 
Si tratta di foto e documenti video raccolti da un gruppo di soldati israeliani 
al termine del servizio militare, volta a far conoscere alla societa' 
israeliana alcuni degli "orrori" di cui volenti o non, alcuni soldati si 
macchiano.
Mononoke



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