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DA VEDERE PER CAPIRE E SCEGLIERE!!!!
- Subject: DA VEDERE PER CAPIRE E SCEGLIERE!!!!
- From: "Associazione Partenia" <partenia at katamail.com>
- Date: Sun, 29 Aug 2004 22:59:34 +0200
FAHRENHEIT 9/11 VIETATO AI MINORI DI 17 ANNI
Il documentario di Moore uscirà nelle sale americane con un divieto ai
minorenni
"R", questo il giudizio morale espresso dalla Motion Picture Association
of America (in pratica la commissione censura Usa) per Fahrenheit 9/11 di
Michael Moore, una R che significa divieto d'ingresso per i minori di 17
anni non accompagnati dai genitori.
Il film che uscirà il 25 giugno in 1000 copie conterrebbe "immagini
violente e un linguaggio non appropriato".
"E' molto probabile che molti 15-16enni saranno reclutati per andare a
combattere in Iraq, allora se sono abbastanza grandi per andare a
combattere e rischiare le loro vite, allora è giusto che possano vedere
cosa accade in quel Paese" ha commentato secco Moore.
La notizia del divieto ha innervosito la Lion e la IFC, le due società che
distribuiscono il film negli States dopo il forfait della Miramax, che si
dicono pronte a ricorre a vie legali per rimediare a una decisione a loro
avviso “totalmente ingiusta".
<http://www.megachip.info/modules.php?name=News&new_topic=54> La censura
«cacciata dalla porta» è rientrata dalla finestra: «Fahrenheit 9/11» negli
Usa è stato vietato ai minori di 17 anni non accompagnati, bollato cioè con
la classificazione «R». Dopo il tentativo di non farlo uscire nelle sale
americane, «sventato» grazie all’intervento di una distribuzione
indipendente nata ad hoc e alla spinta propulsiva innescata dalla vittoria
della Palma d’oro, il documentario di Michael Moore si trova nuovamente di
fronte a un tentativo di «censura».
Contro il quale i suoi distributori annunciano battaglia, o meglio «un
ricorso d’urgenza» poiché il film anti-Bush è atteso nei cinema Usa il 25
giugno. Per il presidente della distribuzione Lions Gate Films, Tom
Ortenberg, la classificazione «R» imposta dalla Motion Picture Association
of America (MPAA), il grande sindacato americano degli industriali del
cinema, è «completamente ingiustificata» e per questo avvierà una procedura
di «appello urgente». Del resto basta leggere la motivazione del divieto
per capire che dietro alla «R» c’è altro. Si parla di «immagini violente e
disturbanti» e che la sua diffusione deve essere limitata «per il suo
linguaggio». Come se di violenza e di «linguaggio poco adatto ai ragazzi»
non fossero pieni i soliti blockbuster hollywoodiani abitualmente esenti da
certi divieti. La preoccupazione evidentemente è un’altra. E la rivela lo
stesso Michael Moore commetando il divieto al suo film: «Sfortunatamente è
probabile che molti adolescenti che hanno 15 e 16 anni siano chiamati e
arruolati per servire in Iraq il loro Paese nei prossimi due anni - ha
dichiarato il regista -. Se hanno l'età per essere arruolati e se sono
giudicati capaci di combattere e rischiare la loro vita, meritano
certamente di essere autorizzati a vedere ciò che accade in quella terra».
«Fahrenheit 9/11», infatti, oltre a puntare il dito sui rapporti d’affari
tra i petrolieri Bush e i Bin Laden è, a partire da questo «dettaglio», un
potente atto d’accusa contro la guerra in Iraq scatenata ad uso privato
dalla famiglia del presidente americano. Lo racconta in modo così chiaro
Michael Moore che anche un ragazzino può capirlo. E può capire anche che
per quella «guerra privata» ha bisogno di soldati, gli stessi che vengono
arruolati tra quei ragazzi il cui futuro altro non può riservare che
disoccupazione, violenza ed emarginazione. Lo mostra chiaramente
«Fahrenheit 9/11» quando ci porta al seguito dei «reclutatori»
dell’esercito nelle periferie degradate delle province più sperdute, nei
paesini delle aree più depresse dove la disoccupazione tocca cifre record.
Come si può far vedere tutto questo ai giovani americani? In attesa del
buon esito del ricorso presentato contro il divieto dal combattivo
distributore del film, Moore, invece, smentisce la notizia dell’altro
giorno che annunciava una sua nuova pellicola su Tony Blair: «Un film su
Blair? Era tutto uno scherzo», spiega il regista dal suo sito web. «Mi
spiace averti spaventato Tony - conclude -. Stavo solo scherzando».
Michael Moore attacca anche Berlusconi
Michael Moore
Ce n'è per tutti: italiani, australiani, giapponesi, sud-coreani, polacchi
e quanti hanno appoggiato gli Stati Uniti nella guerra in Iraq: "Serve al
più presto anche da voi un cambio di regime. Mandate a casa chi si è messo
con la Casa Bianca".
E' il nuovo appello del regista di 'Fahrenheit 9/11', il documentario al
vetriolo sulle guerre di George W. Bush contro il terrorismo. Il messaggio
è stato lanciato in una affollatissima conferenza stampa a New York per il
lancio internazionale del film.
Berretto da baseball verde in testa, maglia e giubbotto nero su jeans
extra-extra large, Moore ha regalato due ore di show. Ecco un campionario
delle sue dichiarazioni.
ANTI-BERLUSCONI
Moore ha detto di non riuscire a immaginare "un italiano che guarda questo
film e non si chieda cosa diavolo faceva il suo premier con Bush".
L'Iraq è "un imbarazzo" per l'Italia: "E prima c'è un cambio di regime a
Roma, meglio è".
GLOBAL MOORE
"Grazie per averci mandato il governatore della California", ha detto a un
giornalista austriaco.
A un brasiliano, ha svelato un programma per il futuro: "Un documentario
sugli effetti delle politiche sociali dell'America sul resto del mondo".
LE ELEZIONI USA
"Non viaggerò per promuovere il film. Il 2 novembre abbiamo un'elezione in
questo paese e ogni giorno passato fuori dagli Stati Uniti è un giorno
lontano dalla missione che mi sta a cuore: sfrattare George W. Bush dalla
Casa Bianca".
"Non voglio dire alla gente come deve votare. Dico però cosa penso di Bush.
E' lo stesso che votare Kerry? Per qualche motivo non riesco a mettere le
due cose assieme" (al candidato democratico alla Casa Bianca non perdona il
voto in Congresso a favore della guerra in Iraq).
"Dopo il 2 novembre, andrò in vacanza".
APPOGGI BUSH? VAI A CASA!
"La Spagna ha cominciato. Gli spagnoli hanno cacciato il loro primo
ministro che non voleva ascoltare la volontà della gente. E' ora la mia
sincera speranza che gli australiani, gli italiani e gli altri che si sono
uniti a Bush nella guerra siano rimossi dai cittadini del loro paese".
'Farenheit 9/11' uscirà in Italia il 27 agosto.
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